La ragazza del treno – Paula Hawkins

Quando un modesto thriller diventa un successo editoriale

Devo essere sincero: la pubblicità al giorno d’oggi ha un ruolo fondamentale nella vendita di un libro come di un qualsiasi altro prodotto. Dopo aver letto tutto d’un fiato questo libro, da cui ero stato catturato per la mole di pubblicità, posso affermare che le intenzioni c’erano, ma si sono perse strada “scrivendo”.
Una breve sinossi offerta dal sito della Piemme:
La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua.
Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos’ha visto davvero Rachel?

Poco dopo la sua pubblicazione è divenuto un best seller negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, con oltre 3 milioni di copie vendute solo negli USA.Ha debuttato alla numero uno nella lista dei best sellers del New York Times, rimanendovi per 13 settimane.Indubbiamente con queste premesse chiunque sarebbe tentato all’acquisto,il romanzo in se ha tutto:scritto perfettamente(tradotto molto bene) ed una storia narrata da 3 punti di vista diversi oltre quello di Rachel.
Sembra tutto perfetto o quasi,diciamo che il romanzo cade,e lo fa molto male,dove proprio non doveva.
I motivi principali sono due:
I personaggi
Il finale
I personaggi della vicenda sono poco caratterizzati,a parte Rachel la protagonista,gli altri sono un pò lasciati alla semplice parte delle comparse.Questo potrebbe essere accettabile se la storia fosse narrata solo dal punto di vista di Rachel,ma quando si leggono gli altri due punti di vista si ha l’impressione di avere a che fare con dei fantasmi privi di qualsiasi pensiero,inoltre i vari punti di vista non offrono una nuova prospettiva sui fatti,ma una semplice ripetizione.Sembra quasi che siano stati inseriti in modo forzato,un altro problema che hanno i personaggi è quello di essere dei luoghi comuni,ossia le donne deboli ed indifese “schiave” di un uomo,che è lo stesso per tutte e tre,e la classica figura del disoccupato schiavo dell’alcol.
Il finale,sinceramente mi aspettavo molto di più dal finale,speravo di non aver intuito tutto già a meta del libro,di per se non molto grande(circa 300 pagine).Un finale che non soddisfa a pieno le aspettative che crea sin dall’inizio,si crea così una parabola discendente che porta il romanzo ad affondare nel finale.
È impossibile dire che io sia rimasto soddisfatto totalmente da questo romanzo,spezzo una lancia a favore della Hawkins perchè è il suo romanzo di esordio e posso solo sperare in futuro che il suo secondo lavoro sia più profondo,dai personaggi al finale.
Il romanzo nel suo complesso lo consiglio vivamente,tenendo conto però dei problemi già espressi,perchè a parte quelli si rivela un’ottima e veloce lettura.

Alberto Lombardo

di Redazione UniVersoMe

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