Erasmus a Madrid: cosa aspettarsi da una Capitale fuori di testa!

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Salve a tutti i lettori di UniversoMe ,

in questo articolo mi è stato chiesto di raccontare la mia esperienza Erasmus che, svoltasi attraverso la Facoltà di Chimica di Messina, è appena terminata (shit!).  Sono stato in una città (che se porca miseria non lo dico non sono contento!) pazza fottuta come Madrid, per un periodo di sei mesi.

 

Quindi pronti, partenza, via…  ed eccoci arrivati a Madrid, catapultato completamente solo in una delle capitali europee più belle e più folgorate che ci siano (per lo meno, ai tempi potevo solo immaginare), con mille valige e una voglia di scoprire che avevo perso ormai da tempo. Vi posso dire che raccontare un’esperienza come l’Erasmus non è per niente facile, perchè non si limita solo a essere un progetto studio (sappiamo tutti che alla fine di tutto il motivo principale della scelta dell’erasmus nell’ ”ignoranza” è “andare a divertirsi”), ma è veramente una di quelle esperienze con un’ intensità e valore che modellano te stesso e che, nel bene o nel male, sarà stata sempre la scelta giusta (al massimo avrete sempre da raccontare storie cazzute e folli che solo in quel contesto si possono fare… fidatevi).

Per questo motivo mi limiterò a fare un excursus generale su tutto, dai pregi ai difetti dell’erasmus.

 

Per cominciare, sarebbe opportuno iniziare dalla città.

Madrid è la capitale della Spagna: ha sei milioni di abitanti, ha la metro mi… Bla bla bla bla! Non c’è bisogno che vi parli della descrizione geografica, dei musei ,attrazioni turistiche e via dicendo perchè esiste internet con  tutte queste informazioni utili, ma quello che dovete sapere è che Madrid è una città fuori di testa (per farvi capire che la prima cosa che mi hanno detto appena arrivato è stata: “Madrid te mata”, ossia “Madrid ti ammazza” , che è una sacro santa verità). Come città in se è stupenda, grandissima, però con un centro abbastanza circoscritto e con tutta la “movida” e il turismo concentrati in esso e di conseguenza facile da girare anche in un fine settimana.

Madrid secondo me è esattamente ciò che vuol dire eramsus, cioè esperienza! È una metropoli con tanta diversità culturale e differenze etniche“non farsi le ossa” è impossibile. Essendo una metropoli dal punto di vista economico, per un ragazzo in erasmus, soprattutto se messa a confronto con altre mete Spagnole e non (come, per esempio, la parte sud della Spagna, l’Andalucia, dove si vive con 150€ di affitto rispetto ai miei 400€) , può non sembrare economicissima.  Però, allo stesso tempo, è una metropoli a “misura d’uomo” , poichè messa a confronto con altre capitali europee è forse la più economica soprattutto per tutto quello che ti offre, dalle “bettole” a 10 euro a persona, tipico spagnolo dove si mangia da paura (come la Fatigua del Querer in pieno centro),  al ristorante di lusso, dalle discoteche fuori dal normale (come il Fabrik o il Kapital) ai baretti del centro dove trovi i mille PR  che ti propongono promozioni folli (sia vere che non) con la classica musica reggaeton spagnola che dopo sei mesi non ne puoi più.

La Latina, dove il giro di tapas con caña regna sovrano, spendendo 2 euro per entrambi(soprattutto in Calle Cava Baja), dove c’è la Cebada, sorta di parco con campetto, skatepark, dove vai per giocare fumare o semplicemente non fare nulla e conoscere gente.

 

 Il barrio Hipster di Malasaña, con barbieri super cazzuti che con quelle forbici ti fanno diventare un vero Hipster e con locali più alternativi, dove passi le serate più ignoranti, con il tuo gruppo, fino alle 8 del mattino per poi mangiare al mitico TGB Go di Malasaña, con plaza dos de Mayo dove si fa botellón! Se ti và, puoi andare al barrio di Salamanca , locale di un livello più alto, come l’ Hard rock Café o la mágica Boutique dove ogni giovedì vai a ballare ( anche se non è proprio il mio hábitat ideale ).

Troverete mille parchi dove si riesce a staccare dalla città anche rimanendo nel pieno centro storico  , come il Parque del Ritiro  ubicato in pieno centro dove si può andare a leggere un libro o rilassarsi con una semplice sigaretta e  ti sembra la cosa più assurda e pazzesca del mondo.

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Come sappiamo tutti  l’erasmus è un progetto studio europeo e quindi a questo punto mi tocca parlare di ciò e di conseguenza dell’università spagnola e di come mi sono trovato.

L’università spagnola è completamente diversa dalla nostra universtà italiana ( che tutto il mondo critica ma che allo stesso tempo è la più ricercata , o per lo meno post studi noi italiani siamo i più ricercati). A dire la verità, io non sono rimasto contento e soddisfatto del sistema universitario poichè è fin troppo “liceale” : compiti per casa , lavori di gruppo, esposizioni e seminari che vanno a fare la percentuale nel voto ( non media, il che è diverso!).

 

Potrà anche essere migliore, dal punto di vista pratico, della nostra , più interattiva forse , però, secondo quello che ho visto e vissuto in questi mesi all’università di Madrid, è che uscendo da una università del genere , si ha una preparazione più adeguata e “forte” per il campo lavorativo però va a mancare tutta quella parte teorica che solo noi in Italia facciamo.

 

Ragazzi, gli spagnoli non hanno idea di cosa significa studiare 1000 pagine di un libro di Chimica Organica e fare un esame orale di 45 minuti dovendo ripetere vita morte e miracoli di ogni cazzo di molecola con  il prof davanti che ti mette una soggezione immensa, ma fanno dei test a crocette o a risposta libera che, alla fine di tutto, non ti lasciano niente di concreto perchè, in fin dei conti, basta imparare a memoria i test degli anni passati. Non pensate che siano così facili, ma nemmeno difficili, è proprio il metodo di studio diverso , l’ organizzazione. Ti ritrovi a studiare cose inutili e poi a  fare 10 pagine di lavoro su temi scelti dalla professoressa  in spagnolo , consegnarlo, fare il powerpoint e poi esporlo senza che questo ti abbia lasciato nulla (immaginate quanto cazzo di tempo ho perso per fare ste cavolate).

 

Quindi, tirando le somme, con l’università non mi sono trovato benissimo ma nemmeno malissimo, nè carne nè pesce, forse anche dovuto al fatto che sono stato solo sei mesi e quindi il sacrificio si poteva fare. In linea generale(sì, le leggende sono vere) è piu facile ( ho sentito storie di prof. che davano le caramelle se le persone andavano interrogate alla lavagna). Comunque non fatevi fregare , l’impatto con questa nuova università può essere abbastanza forte e quindi creare qualche problema ( però non mollate che in un modo o nell’atro si superano gli esami!).

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E ora? Ora sono di nuovo a Messina , pieno di ricordi e di nostalgia , con una visione del mondo totalmente diversa poichè vai a confrontarti con un’altra cultura, con altri modi di pensare , con amici e amiche in tutto il mondo che, fidatevi, non perderete mai perchè avete passato insieme una delle esperienze che per un ragazzo/a di 20 anni è forse l’inizio di se stesso , della sua e soltanto sua vita , vivendo lontano da tutto,  famiglia amici e parenti; in un altro stato,  con un altra lingua , senza nessun appoggio se stai male o anche se stai bene , ma questo non è uno svantaggio , anzi, è esattamente quello che l’erasmus vuole darti … Crescere! E io fortunamente (lo spero), sono maturato grazie a questa esperienza  e se dovessi tornare indietro non esiterei nemmeno un minuto.

Nanny Randazzo

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