Giovanni Pascoli

Sotto il velame e La mirabile visione: opere di un Pascoli messinese

Giovanni Pascoli

La scorsa settimana, scrivendo della storia del nostro Ateneo, abbiamo citato alcuni degli intellettuali ai quali è stato reso l’onore di poter figurare tra i più illustri professori dell’Università degli Studi di Messina; tra questi, uno tra i più celebri, conosciuti e studiati di tutti i tempi: Giovanni Pascoli.

Ma,chi era Giovanni Pascoli prima dei suoi “cinque anni migliori, più operosi, più lieti, più raccolti, più raggianti di visioni, più sonanti d’armonie […]” (G.Pascoli a L.Fulci, 5 Luglio 1910) passati nella città dello Stretto?

Nasce a San Mauro di Romagna nel 1855 e cresce in un clima familiare agiato, fino a quando, il 10 Agosto del 1867, il padre, per ragioni ancora ignote, viene assassinato. Da quest’evento il poeta rimase fortemente provato. Ciononostante, la vocazione poetica lo spinge a scrivere poesie che fanno stretto riferimento all’accaduto, tra queste: X Agosto e La Cavallina Storna. Successivamente la famiglia venne colpita da numerose sciagure, quali la perdita del proprio status economico ed un susseguirsi di lutti che porteranno via la madre ed i fratelli. La sua tenacia per completare gli studi liceali e proseguire quelli universitari, lo porta con i fratelli a Rimini, dove frequenterà il liceo classico Giulio Cesare. Grazie ad una borsa di studio riuscì a trasferirsi a Bologna per gli studi universitari, avvicinandosi sempre più al movimento anarco-socialista che lo portò, in una manifestazione, a leggere pubblicamente un’ode dal titolo “Ode a Passannante” della quale si pentì e che venne criticata dalla sorella Maria, che, incredula, lo riteneva incapace di scrivere tali parole. Dopo essere stato arrestato nel 1879 per aver partecipato ad una protesta, ed in seguito alla morte del Re Umberto I, Pascoli si converte al Socialismo Umanitario. Conseguita la laurea, Pascoli intraprese la carriera di insegnante, arrivando, nel 1898, ad insegnare Letteratura Latina presso l’Università degli Studi di Messina. Il poeta va ad abitare, dapprima, assieme alla sorella Maria, in un appartamento al secondo piano di via Legnano, al civico 66; successivamente, da solo, in un appartamento di Palazzo Sturiale in Piazza Risorgimento, al civico 162, del quale parlerà entusiasta alla sorella Maria, in quanto l’alloggio si presenta “moderno, abbastanza vasto, e soprattutto sicuro contro il terremoto”. In questa sede, il poeta stringe amicizia con il portinaio, un certo Giovanni Sgroi, al quale Pascoli donerà un’ingente somma di denaro in seguito alla catastrofe sismica che metterà in ginocchio tutta la città di Messina. Qui scrive Sotto il velame. Saggio di un’interpretazione generale del poema sacro e La mirabile visione. Abbozzo d’una storia della Divina Commedia.

Nel tempo libero, il poeta amava passeggiare per la città; sue mete preferite erano la Palazzata, la Pescheria, la spiaggia di Maregrosso dalla quale poteva ammirare il Fretum Siculum ed il mare.

Nel 1902, Pascoli e la sorella lasciano Messina, in quanto il poeta è chiamato all’insegnamento in altre Università, ma l’amore per Messina ed i suoi abitanti non svanisce nel nulla, anzi, si sente ancora più forte nella sua reazione alla notizia del terremoto del 1908; la disperazione per l’accaduto, traspira e viene sintetizzata nelle parole Qui dove è quasi distrutta la storia, resta la poesia.”.

Le trasformazioni politiche e sociali dell’Italia di quei tempi e l’insuccesso nel tentativo di crearsi una famiglia, portarono Pascoli ad una situazione di depressione che sfociò nell’alcolismo, con conseguente cirrosi epatica. La malattia lo porterà a morire il 6 Aprile del 1912 nella sua casa di Bologna, in via Osservanza, al civico 2.

Recentemente, per iniziativa del Comitato Cittadino “100 Messinesi per Messina” è stata realizzata e collocata accanto al portone d’ingresso di Palazzo Sturiale, una grande lapide:

“AL NUMERO 162 DI PIAZZA RISORGIMENTO, ALPALAZZO STURIALE,

GIOVANNI PASCOLI, DOCENTE DI LETTERATURA LATINA ALL’ATENEO MESSINESE

NEL NOVEMBRE 1898 TROVO’ IL SUO ALLOGGIO IDEALE DOPO IL PRIMO DI VIA LEGNANO:

“BELLA VISTA…DALLA CUCINA SI VEDE IL FORTE GONZAGA SUI MONTI… DALL’ALTRA FINESTRA IL MARE SU L’ASPROMONTE…”

Il prossimo passo, sarà quello del Comune di Messina per l’acquisto dell’appartamento e la seguente istituzione di un “Museo Casa Pascoli”.

Erika Santoddì

Image credits:https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Pascoli#/media/File:Giovanni_Pascoli_01.jpg

di Redazione UniVersoMe

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