Finché articolo non ci separi


Tu, vuoi prendere in sposa questa pazza scattiata che ti romperà i coglioni AD VITAM?

Lo voglio.

E tu, vuoi prendere in sposo questo tizio con cui condividi poco e niente ma che hai deciso, senza motivo, di amare alla follia dei matti proprio?

Lo voglio.

Vi dichiaro marito e moglie.

 

Ok, la nostra storia non va proprio così… Ma quasi. Come un matrimonio combinato, nessuna delle due sapeva niente l’una dell’altra ma ci siamo trovate insieme.

 

A quel punto, sono due: o hai culo, o soffri tutta la cazza di vita.

Abbiamo avuto culo.

 

QUESTA È LA STORIA DELLE DUE STRONZE CHE VI HANNO ACCOMPAGNATO NEGLIO ULTIMI DUE ANNI, BRUTTI DEFICIENTI, ED ORA, CAZO CAZO, VI STANNO SALUTANDO.

 

  1. Once upon a time…

 

“Tutti zitti, tutti buoni… C’è una storia nuova nuova, ve la racconto piano piano e vi porterà lontano, lontano”

 

Dai, che vi ho stregati. Anni ’90, le musicassette con le favole che venivano narrate. Una scusa per i genitori più pigri… Però, MA CHE NE SANNO GLI ALTRI LEVATI PROPRIO.

 

Se ci pensate, tutto inizia con c’era una volta. C’era una volta… Io. Sola. Che, innocentemente, volevo scrivere un pezzo ogni tot di Recensioni. Di Scienze e Ricerca. E mi sono ritrovata a Tempo Libero. Ah, ma è ronco!

 

Sola soletta, chiedo in giro e trovo altri 3 randagi disposti a scrivere per questa rubrica. Bene, penso, niente panico, qualcuno che mi aiuta lo ho.

 

Inizialmente, ogni articolo era una conquista. Ognuno di noi, separato dagli altri, faceva ridere. Eccome. Le views, parlano al posto nostro.

 

 

  1. Separate in casa

 

Prima che il nostro diventasse un vero e proprio sodalizio, beh siamo state separate. No, non perché ci odiassimo a morte o cose del genere.

 

Tipo “oh, io con quello? MAI” e poi te lo sposi. Non è stato questo il caso.”Giusto Ele..?” Semplicemente prima eravamo persone un po’ più normali, e come ogni persona normale che si rispetti, scrivevamo le cose nostre per conto nostro.

 

“Vane, lo scrivi tu questa settimana?”, “Si certo, nessun problema” Cominciare a scrivere per questa rubrica è stato un puro e semplice caso.

 

Un buco da riempire durante la settimana e tac: l’occasione di mettere giù due insolite righe (dai lo sappiamo tutti che Tempo Libero non fabbrichi “articoli” nell’accezione più letterale del termine).

 

Comunque; Elena scriveva cose fighissime anche da sola. Certo scoprire di avere la stessa testa e gli stessi pensieri ci ha reso tutto estremamente più semplice, ma prima di tutto questo, prima che le nostre mani e le nostre menti si fondessero, eravamo due semplici essere umani con la passione per la scrittura.

 

Una passione un po’ insolita visto che raramente ci siamo ritrovate a scrivere di cose normali. Scrivere in solitaria è stato solo l’incipit di qualcosa di ancora più bello.

 

 3. Galeotto fu quell’articolo

 

Uno, due, tre articoli. “Oh, Vane, che famo? Sta settimana scriviamo insieme? Facciamo un articolo a DODICI MANI”. Ma come si fa? Troppe teste. Boh, vabbè. Proviamo?

 

Andò incredibilmente bene. Chissà perché, ancora mi chiedo di quale malattia mentale voi possiate mai soffrire, vi abbiamo fatto divertire. E ci siamo divertite pure noi, da morire.

 

Ogni settimana si aspetta, ormai devo dire aspettava?, il venerdì. Ma quale officina, ma quali sbronze spinte. SORRY MAMA FOR MI VIDA LOCA, resto fino alle 5 del mattino a scrivere con Vane.

Dopo le prime volte, la macchina andava sola. Beh, se ve lo state chiedendo, SI’ È UNA METAFORA CON UN PERFETTO DOPPIO SENSO SESSUALE.

 

Ogni articolo era, “oh Vane ma se scriviamo…?” e mentre lei digita, io digito… Pam. Esce lo stesso messaggio. Buona la prima.

 

INCEPTION.

 

E così, questo piccolo angolo del nostro Universo è capitato per sbaglio proprio. Quello si laurea, lei fa parte di una rubrica sola, quell’altro non ci sono crediti e ciaone…. Vanessa ed Elena.  Rigà, siamo nate come “amore, fidati, per una volta senza preservativo non fa niente” e ci siamo dovute accollare.

 

Ed è stata un’ottima decisione.

 

  1. Nella buona e nella cattiva sorte

 

Beh, da quando io ed Elena siamo diventate un corpo a due teste e quattro mani, ne abbiamo passate veramente tante, tanto da pensare che il nostro sodalizio, non potesse che suggellarsi con un: “nella buona e nella cattiva sorte”.

 

Ti ricordi Ele, quella volta che per un articolo scritto forse con troppa crudezza, (si può dire crudezza, vero?) abbiamo vissuto nel panico più totale credendo di andare incontro alla galera?

 

Beh, la galera è un’esagerazione eh, ma prese dalle mille paranoie abbiamo anche immaginato a come sarebbe stato condividere la pasta al forno della domenica in una stanza 3×3 di viale Gazzi. Sono sicura che anche da lì avremmo trovato il modo di mandare avanti la nostra folle rubrica. E poi i successi.

 

Quanti articoli letti e riletti dalla gente. Ricondivisi, apprezzati. La gioia di strappare una risata ai nostri amici studenti e non solo. Sicuramente non è stato sempre facile, trovare argomenti sui quali montare i nostri castelli, trovare a giusta chiave di lettura, dedicare infinite ore di tempo davanti ad una pagina bianca da riempire.

 

Eppure, eccoci qua: ancora una volta, nella buona sorte di aver costruito tutto questo, e nella cattiva sorte di dover scrivere la parola fine. Insieme.

 

 

  1. The End

 

Vi riporto di nuovo nel pieno degli anni ’90. The end. Che vi ricorda? Un aiutino? Tom e Jerry. Daaai! Finiva la puntata e… The End.

 

La nostra The End, non è stata mica semplice (ovviamente). Ci siamo trovate al centro di tutti i nostri castelli e ‘’Vane, chiudi tu che io non c’ho voglia!’’

 

Ogni venerdì la stessa storia. Scegli tu quali punti prendere. Facciamo pari o dispari. Ti metto le dita nel naso appena ti vedo se non scegli. SCEGLI! Questo ultimo mese era “quello della settimana prossima è l’ultimo articolo” “ok, perfetto”

 

E poi, c’era un percorso da finire. Scusami ah, scriviamo di amicizia famiglia e snobbiamo l’amore? Ho capito, ma dovremmo pur scrivere un articolo in cui insultiamo noi studenti. LO AVEVAMO GIURATO.

 

Eh, niente. La nostra promessa è slittata, di settimana in settimana. Ma poi, che dire, tra una lettera e l’altra, un po’ di bile, qualche lacrima e un TVB MA NON LO DIRE IN GIRO“ ci siamo?”

 

Sì. Ci siamo. The End. Il nostro Tempo Libero è finito. Cazzo, quanto è vero. Abbiamo troppe cose da fare e a cui pensare, chi ce l’ha più un po’ di tempo libero…

 

‘’Oh Vane, chiudi tu, però. Qua ci sono le chiavi. Io apro, scrivo le introduzioni, lo sai… Tu chiudi. Doppia mandata, mi raccomando”

 

Vaaaa bene, ma solo per farti contenta.

 

Anche questo articolo, l’ultimo, è giunto al termine. Non ci sono parole per spiegare quanto per noi sia stato importante tenervi compagnia tutti i sabato mattina. Quanto sia stato importante ritrovarci ogni venerdì notte, proprio come stanotte, a dedicare il nostro tempo ad un progetto che in un modo o nell’altro ci ha segnate e fatte crescere.

 

Per noi, è giunto però il momento di appendere la tastiera al chiodo, almeno per adesso, e di cominciare un nuovo percorso fatto di incognite e forse anche qualche paura. In fin dei conti, quello che si nasconde dietro la fine di un percorso di studi, è tutto un universo ancora da scoprire.

 

Voi siete stati, senza dubbio, la cosa migliore che ci potesse capitare. Lo stimolo più grande per non smettere mai di fare questo, e di farlo con tutte noi stesse. Forse oggi vi abbiamo fatto ridere poco, ma perdonatecelo, e se dovessimo mancarvi beh, tutti i nostri folli articoli sono sempre a disposizione di click. Rileggeteci, se volete.

 

Saremo sempre le solite Elena e Vanessa: due cazzone incontratesi per sbaglio, dentro una rubrica nata per sbaglio, con un articolo scritto insieme per sbaglio, e che per sbaglio si sono ritrovate a fare la cosa più bella del mondo: raccontare storie e condividerle col mondo. Vi vogliamo bene. Ad Maiora.

 

 

Elena Anna Andronico (direttivo fondatore, referente radio)

Vanessa Munaò (redattore giornale, referente radio)

di Elena Anna Andronico

Elena Anna Andronico, Membro del Consiglio fondatore di UniVersoMe e co-responsabile di Radio UniVersoMe. Classe 1993, studio Medicina e Chirurgia e mi occupo della rubrica ''Scienza e Ricerca'' insieme al collega Gugliotta. Ho diverse passioni, dalla fotografia al pianoforte, dal nuoto alla scrittura. Quest'ultima, seppur è stata sempre un gioco, mi ha permesso di farmi conoscere attraverso la pubblicazione di un romanzo nel 2013. Ad oggi ho lavorato per RadioStreet, scritto per vari blog e testate giornalistiche no- profit. Il mio grande sogno è la chirurgia.

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