Thailandia, trovati vivi i 12 ragazzi dispersi

Una drammatica storia che ha tenuto con il fiato sospeso la Thailandia e il mondo intero, quella dei 12 ragazzini – tutti tra gli 11 e i 16 anni – che due settimane fa, tornando dall’allenamento di calcio, si erano infilati con il vice allenatore nella grotta, meta turistica poco lontano da Chiang Rai, nel nord del Paese, dove però l’accesso è vietato da giugno a novembre per la stagione delle piogge.

L’ottimismo dei primi commenti di esperti militari e politici sembrava diminuire col passare delle ore,ma impegnando sia elicotteri per sorvolare la zona, cercando eventuali aperture di altre grotte inesplorate, sia due droni con i rilevatori del calore dei corpi, la difficilissima missione di salvataggio durata settimane, soprattutto grazie all’impegno dei soccorritori , dedicandosi al salvataggio 24 ore su 24 , si è conclusa nel migliore dei modi riuscendo a trovare tutti i ragazzi vivi.

“Li abbiamo trovati ed erano tutti e 13 vivi. Ci prenderemo cura di loro sino a quando potranno spostarsi“, con queste parole, Narongsak Osatanakorn, governatore della provincia di Chiang Rai, a capo delle operazioni di soccorso, ha dato l’incredibile notizia. Ci vorranno alcune ore per imbastire le operazioni di recupero e riportare i 13 dispersi all’esterno della grotta, ha poi aggiunto il governatore della provincia di Chiang Rai.

I ragazzi, che avevano già visitato Tham Luang, si erano addentrati, per una gita organizzata, nella grotta prima che un diluvio – durato giorni e che ha complicato le operazioni di recupero – impedisse loro di uscire e li tenesse chiusi lì dentro. Ciò ha fatto parlare molto la Thailandia in chiave critica, spostando l’attenzione dalla gravità della situazione alla decisione in sè, presa dal vice allenatore, della gita. All’ingresso delle cave sono state trovate le loro biciclette e le loro scarpe. Ad una distanza di 400 metri dalla cavità di “Pattaya Beach”, rimasta asciutta durante le inondazioni, è stato ritrovato tutto il gruppo che apparentemente sembra non essersi mosso da lì per per tutta la durata della loro scomparsa.

Oltre ai genitori e ai soccorritori  fuori dalla grotta si era formata una folla di persone, compresi diversi monaci buddisti per trasmettere la propria speranza alle famiglie.

Francesca Grasso

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