G6 + Trump + Catania – Messina

I Grandi (o presunti tali) della Terra si sono riuniti a Taormina per il consueto vertice internazionale quest’anno. Unico risultato ottenuto: la firma dell’Accordo di Taormina riguardo la lotta al terrorismo. Fine. C’erano all’ordine del giorno: migranti, Nord-Corea, clima, cybersecurity, Siria, protezionismo, Brexit; l’unica intesa raggiunta è stata quella contro la minaccia jihadista. Ed il riscaldamento globale, non è una minaccia? Per gli USA no, Donald Trump negli Stati Uniti ha preferito addirittura girare parte dei fondi destinati alle politiche sull’ambiente in favore di missioni della NASA che riguardano l’uomo su Marte.  Era anche stato ripreso pochi giorni prima sull’argomento da Papa Francesco che per l’occasione gli aveva regalato una enciclica sull’ambiente. Insomma un clima di poca collaborazione su tutti i fronti meno che uno.

Ma che questi summit non abbiano mai prodotto nulla lo si sapeva. Già nei giorni scorsi le parole dell’ex-Premier Romano Prodi erano state quanto mai vaticinio: “Non ci si aspettino dal G7 delle decisioni formali che poi abbiano conseguenze successive […] io ne ho fatti dieci, ho una bella pratica. Non è un organo che prende decisioni”. Diciamo che questo formato del G7, soprattutto senza invitate quali Russia, India e Cina ha ormai poco senso. Non è nulla di più che una enorme vetrina, una liturgia diplomatica. E se di esibizioni, spettacolo e passerelle si parla non poteva che brillare il neo presidente americano Trump. Tra un ritardo all’arrivo, uno spintone al presidente montenegrino ed una bella “funcia” sul viso guardando la Merkel quando si parlava di ambiente, il tycoon si è anche beccato un colpo di guerrafondaio dal nostro sindaco dopo il concerto dell’Orchestra Filarmonica di Milano al Teatro Antico.

Ecco venendo al tanto chiacchierato “Trump, peace, no war. We are all migrants”. Il gesto finito sui rotocalchi nazionali ha suscitato non poche polemiche qui in riva allo stretto. I giornali l’hanno chiamato Accorinti show, l’ex Ministro messinese D’Alia ne chiede a gran voce le dimissioni, un gruppo di consiglieri comunali stamane si è recato a Palazzo Zanca, dove era in corso un vertice dei sindaci delle Città metropolitane del meridione, a protestare (intanto il consiglio comunale sono due sedute che non riesce a riunirsi per votare la questione Messina Servizi). Sui social, al solito, si è scatenata la faida fra i pro gesto e gli indignati, fra i pro Accorinti e quelli contro il sindaco scalzo. Non voglio entrare nel merito di questa questione perché un gesto così fa sempre scalpore e quindi è normale che quando a farlo sia un primo cittadino, si gridi al vilipendio ed all’esibizionismo; non è nemmeno la prima volta che succede.

Questione più concreta invece, ritengo sia quella riguardo i famosi “onori di casa”. Confesso di aver provato davvero tanta collera nel vedere le First Lady a Palazzo degli Elefanti. Confesso di essermi arrabbiato nel vedere la A18 riasfaltata solo nel tratto che va da Catania a Taormina. Nei giorni immediatamente precedenti al G7, alle discussioni scaturite dalla notizia che Enzo Bianco avrebbe ricevuto i grandi del mondo all’arrivo all’aeroporto di Catania e che sarebbe stato lo stesso sindaco di Catania a ospitare i coniugi dei premier dei sette paesi dopo il tour sull’Etna, per un bouffet al Comune di Catania, Accorinti ha risposto: “Polemiche strumentali”,qualora davvero la città metropolitana di Messina fosse stata esclusa avremmo reagito senza dubbio con la giusta fermezza”.

Eh no, non è vero, perché la città metropolitana di Messina è stata esclusa. Non una troupe televisiva, non un evento, non un ospite importante delle delegazioni internazionali, non un capo di stato: niente. Le bellezze di questa disprezzata città, il mondo non le ha viste la scorsa settimana. Mi chiedo se non saremmo stati in grado di servire baccalà all’affumicato di pigna, arancini di riso con ragù di triglia e finocchietto selvatico e cannoli anche noi. Mi chiedo se un tour in città passando anche per le nostre alture ed il nostro stretto (in attesa di Patrimonio UNESCO) avrebbe sfigurato. Mi chiedo se non avevamo Ville e Palazzi adeguati ad ospitare i coniugi dei potenti con rispettivi mass media. Accorinti avrebbe potuto protestare anche qui, ma non lo ha fatto. È andato al G7, è andato alla manifestazione anti G7, ma di questo non si è parlato.

Unica nota positiva, il nostro sindaco è riuscito a strappare una mezza promessa al premier canadese Trudeau, per accoglierlo nella nostra città così da conferirgli la cittadinanza onoraria. Un magro bottino fin ora, ma non è detto che la cosa non possa assumere connotati tutt’altro che irrilevanti. Ci rifaremo la prossima volta insomma….o no ?

Alessio Gugliotta

 

di Alessio Gugliotta

Nato a Messina, classe 1993, giornalista pubblicista, neolaureato in Medicina e Chirurgia. Ho militato in diverse testate giornalistiche tra cui: "Tempostretto" ed “Il Cittadino di Messina”. Sono un appassionato del corpo umano e amante della Pallacanestro e della musica Hip-Hop. Sono editorialista e cofondatore di UniVersoMe, dove dal 2016 al maggio 2020 ho ricoperto la carica di Coordinatore generale. Il mio obiettivo in questo progetto è la creazione di un’interfaccia fra lo studente e la sua università, che quindi fornisca gli strumenti per orientarsi in quella che è la realtà universitaria nella Città di Messina.

Leggi Anche...

Il festival “Amadeus V”

Amadeus a quota cinque: come Pippo e Mike Siamo nel vivo della settantaquattresima edizione del …