Il mondo visto dagli occhi di un cavallo

Oggi parliamo di cavalli!

A tutti sarà capitato di venire in contatto con queste magnifiche creature, dotate di eleganza e maestosità, capaci di trasmettere un senso di libertà e tanta tenerezza.
La bellezza di un cavallo non risiede solo nel suo grande manto e nella sua criniera,ma negli occhi.

Se li si guarda bene si coglie un dettaglio particolare, sono dotati di occhi grandi circa 6,5cm per 5 cm.

Tra i più grandi dei mammiferi terrestri, superano persino quello di elefanti e balene, il diametro è il doppio di quello umano.
Proviamo ad ipotizzare com’è visto il mondo dagli occhi di un cavallo!
Possiamo provarci confrontando la vista del cavallo con quella umana.

Particolarità Anatomiche dell’ occhio di un cavallo

Ciò che si nota a prima istanza è l’appiattimento del globo oculare e quindi del cristallino.
Ciò consente al cavallo di vedere simultaneamente sia oggetti vicini che lontani.

L’uomo, invece, può mettere a fuoco solo un punto per volta, adattando la forma del cristallino.
Ovviamente tale caratteristica è funzionale al cavallo, in quanto “animale da preda” deve controllare che non ci siano predatori in agguato e in quanto “animale da branco”, monitora contemporaneamente la posizione degli altri animali. Grazie a questa particolarità il cavallo  pascola mettendo a fuoco le zone vicine con la parte bassa del campo visivo,  mentre con la parte alta del campo visivo controlla le zone periferiche.

La forma della pupilla dà un grande contributo alla possibilità di controllare un ampio spazio, infatti ha una forma più allungata rispetto a quella dell’uomo che è rotonda.

La pupilla dei cavalli non è rotonda né verticale, è orizzontale.
Essa ci mette un po’ ad ambientarsi ai cambiamenti di luce. Quando un cavallo passa rapidamente da un posto buio ad uno luminoso, o viceversa, trascorre un periodo, nell’ordine dei secondi, di cecità momentanea.

E’ presente una membrana, assente nell’occhio umano, denominata tapetum lucidum  che copre la retina dell’occhio e funziona con il principio del catarifrangente. La luce, anche se scarsissima, viene catturata dal tapetum e riflessa ovunque all’interno dell’occhio. Ciò gli  consente di avere una  differente visione notturna rispetto la nostra.

Acuità visiva
L’acutezza della vista, cioè la facoltà di vedere i minimi dettagli e discernere tra due oggetti posti vicini, dipende dalla grandezza dell’occhio e dai suoi recettori visivi. Questa varia da razza a razza, ma si può dire che il cavallo ha la vista più acuta della maggior parte dei mammiferi (raggiunge infatti i 2/3 dell’acutezza dell’uomo).
Ecco come, graficamente, si può visualizzare il confronto:

Percezione del movimento
La diminuizione di acuità visiva viene compensata da una spiccata sensibilità nella percezione dei movimenti.
La frequenza di immagini che vede al secondo: dalle 20 alle 25,è superiore rispetto le 15 – 18 dell’uomo.
Anche questa facoltà permette di difendersi dai predatori, i quali attirano subito l’attenzione del cavallo al loro minimo movimento.
Ecco dunque perché ai cavalieri principianti viene detto: “ Non fate mai movimenti bruschi,quando siete accanto al vostro cavallo”.

Ampiezza campo visivo

Il campo visivo è più ampio del nostro di circa 350°.

Anteriormente utilizza una vista binoculare, impiegando i due occhi in contemporanea, ciò gli consente di riconoscere corrette profondità degli spazi e mettere i dettagli a fuoco, come scegliere con accuratezza le piante da mangiare al pascolo.

Vista monoculare ampia 140 gradi ,ogni occhio è in grado di vedere cose differenti dall’altro, l’immagine è però piatta e senza profondità, non consente percezioni precisa delle distanze. Questo deficit di percezione di spazio che per noi potrebbe rappresentare un limite, per gli animali preda come il cavallo è un vantaggio, qualsiasi dettaglio vicino o lontano potrebbe rilevare un pericolo e quindi la  fuga salvavita è prudente.

Da questa caratteristica possiamo comprendere alcune reazioni istintive dell’animale. Per esempio quando si spaventa vedendo degli oggetti al bordo della staccionata durante una passeggiata.Dopo averlo rassicurato può capitare che davanti agli stessi oggetti  abbia la stessa reazione. Questo è dovuto  alla sua struttura visiva e non come molti credono, alla sua scarsa memoria o intelligenza.

Esistono aree cieche al cavallo non visibili per il cavallo una è posta anteriormente data dal lungo naso. L’altra posteriormente,come si può ben osservare nell’immagine seguente.

La zone colorate in nero sono le aree cieche. Mentre nelle zone colorate di bianco, l’animale ha una perfetta visuale.
Considerando la presenza dell’area cieca posteriore è sempre consigliabile: “Non arrivare mai da dietro e dargli delle pacche improvvise sulle natiche”.
il cavallo potrebbe scalciare per difendersi, è un’aria in cui non vede.

Percezione dei colori

La vista tricromatica è di noi umani, quella dicromatica dei cavalli.

La percezione dei colori è meno sviluppata di quella umana. I cavalli reagiscono molto bene ai gialli e ai verdi (probabilmente sono percepiti in maniera simile, differenziati dalla tonalità chiara del giallo e da quella un po’ più scura del verde) e successivamente al blu e al rosso. Si pensa che la maggior sensibilità a questi elementi cromatici sia dovuta  all’ambiente naturale, dove queste gamme di colori sono preponderanti.

Visione notturna


Le grandi dimensioni del globo oculare portano molti vantaggi; uno di questi è senz’altro la facilità con cui la luce penetra all’interno, ottimizzando la visione notturna (pari a quella del gatto), ma diminuendo l’efficacia della vista durante il giorno. Questo spiega il motivo per cui il cavallo è decisamente attivo di notte. Ecco un esempio di un panorama visto in penombra dall’uomo (figura sopra) e lo stesso visualizzato dal cavallo.

Questo vantaggio non è dovuto esclusivamente alla dimensione dell’occhio, ma anche ad una parte dello stesso, denominata tapetum lucidum (già accennata).

In tutto questo fenomeno la pupilla dà un notevole contributo, poiché ha la facoltà di aprirsi appena cala la luce (la forma allungata ne permette il passaggio in maggiori quantità) e di chiudersi quando l’illuminazione è intensa.

Memoria visiva

Hanno una straordinaria memoria visiva, ricordano perfettamente luoghi in cui si è andati una volta a passeggiare, come se avessero in mente una cartina topografica, con tanto di ostacoli (massi, tronchi, cartelli colorati, ecc.) e particolarità del luogo (come posti in cui pascolare o corsi d’acqua da cui bere).
La memoria visiva così efficace può essere un’arma a doppio taglio:
E’ dannosa quando il cavallo ha memorizzato che una determinata situazione equivale ad un pericolo. Se ad esempio un cavallo si è fatto male alla gamba urtando con un oggetto, questa paura sarà difficile da togliere, poiché la sola vista di quest’ultimo risveglierà nell’animale il ricordo del dolore.

La vista del cavallo è fondamentale per imparare le regole sociali  nell’ addestramento etologico.

Problemi di vista

Anche i cavalli purtroppo possono avere problemi agli occhi, da infezioni banali, a problemi che portano alla cecità, compresi gli incidenti. Con l’avanzare dell’età la vista diminuisce.
Un cavallo privo di vista è sicuramente un cavallo molto più vulnerabile e più timoroso nei confronti di rumori forti e strani ed odori strani.
Fortunatamente il cavallo riesce ugualmente a vivere utilizzando gli altri sensi a sua disposizione e le vibrisse che lo aiutano a muoversi nello spazio.

In Conclusione I nostri fedeli amici dovrebbero vedere più o meno così:


Amateli e coccolateli si ricorderanno di voi.

          Daniela Cannistrà

di Redazione Scienza&Salute

Rubrica di divulgazione scientifica dalle curiosità di tutti i giorni alle ultime scoperte.

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