Flat Brain Society: quando giudicare a tutti i costi è più importante che ragionare

È domenica sera. Dopo una giornata di studio sento che è ora di mangiare qualcosa- e vorrei ben vedere, sono le 22 inoltrate! -mentre accendo il pc. Niente Netflix e Narcos Messico per stasera, meglio evitare. Finirei per spararmi quattro puntate di fila e chi dorme poi? Meglio fare zapping tra i canali online. Da quando sono uno studente fuori sede non ho più avuto la tv, tanto ormai col web puoi vedere ciò che vuoi. Su Italia 1 ci sono le Iene, vediamo se trovo qualche servizio interessante.

Ecco un tizio che parla. La voce è cryptata. Sembra abbia fatto una scoperta incredibile che cambierà il modo di vedere le cose. La maschera di ‘Guy Fawkes‘, ormai abusata da chiunque dopo che ‘V per vendetta’ e ‘Anonymous’ hanno deciso di associarla all’idea di rivolta, completa la scena ed ecco che il nostro personaggio misterioso ci rivela la sua incredbile scoperta:’La terra è piatta!‘.

Non so se ridere o piangere.

Il servizio continua, l’inviato Gaston Zama affronta con un’ironia brillante quella che è la teoria della ‘Flat Earth Society‘, una società che ha origini inglesi ma che ormai si è diffusa in tutto il mondo. La iena ci porta in Campania, ad Agerola, dove parteciperà ad un convegno di un gruppo italiano di ‘terrapiattisti‘.

Lo spettacolo che vedo è una riunione che somiglia ad una riunione di una qualche nuova setta religiosa o di uno di quei brand che vendono porta a porta prodotti dalla dubbia utilità. Si passa dalla negazione di qualsiasi legge fisica, alla denigrazione di Einstein, alla negazione di ogni evento storico, passando per le scie chimiche, i vaccini considerati il male della scienza moderna, passando per tutte le teorie complottistiche conosciute, quali il finto 11 settembre o il finto allunaggio del 1969. Il culmine si raggiunge quando uno degli ‘esperti’ del convegno afferma di essere stato in grado di vedere dalla montagna più alta di Capo Nord, sino a terre lontanissime quali l’Australia. Viene negata persino l’esistenza stessa dei dinosauri-in realtà sarebbero dei giganti, come mostrano le porte del Duomo di Milano o di S.Pietro-e dell’Australia stessa(Ma come? Non l’aveva vista l’esperto?!). Ma la ciliegina sulla torta è il cosiddetto ‘effetto pacman‘, che sarebbe quello che causa il ritorno ad una stessa terra volando in direzione retta con un aeroplano, che va inevitabilmente a confutare la teoria della terra sferica.

Una volta finito il servizio spengo il computer, ho visto abbastanza. Sono amareggiato. Il primo pensiero va a tutte le grandi menti che si sono prodigate nel corso dell’esistenza per fornirci la conoscenza che abbiamo oggi. Penso cosa direbbero Copernico, Galileo, Einstein, Newton se vedessero che tutto quello che hanno scoperto e teorizzato fosse oggi confutato da gente comune convinta di potersi definire esperta dopo aver guardato qualche video su Youtube.

Cerco di capire cosa possa portare la società moderna a produrre individui che un giorno, per capriccio, decidono di andare contro ogni legge universalmente riconosciuta. Non credo sia colpa dell’ignoranza- in Italia il tasso di analfabetismo è sceso dal 13% nel 1950 al 3% nel 1990 ed è ancora in calo-. Forse è un po’ per il gusto di andare controcorrente, perché in fondo sentirci dei ribelli ci piace e ancora di più ci piacciono le ipotesi complottistiche. Ma quella che secondo me è la vera natura di questi fenomeni è Internet. Proprio lui, che ha connesso tutto il mondo, che ha portato la libertà di espressione in tutte le case, in fondo ci sta rovinando. Chiunque ormai, dopo aver letto una pagina sul web si sente in grado di poter dare giudizi su qualsiasi cosa, su una partita di calcio, su un dipinto, su un piatto, su un film o, appunto, sulla scienza. Proprio la libertà di espressione, se abusata, causa fenomeni di questo tipo, in cui gente comune crede di poter smontare anni e anni di studi basandosi su qualche stupida dimostrazione senza valore.

E allora poveri noi, chissà cosa ci riserva il futuro.

Ricordate la regola secondo cui se si ha qualcosa da dire bisognerebbe pensarci per 30 secondi e dirla solo se anche dopo quel lasso di tempo sembra qualcosa di sensato? Beh, vale anche per Internet e per i social network, anzi forse meglio pensarci per 30 minuti o, meglio ancora, 3 ore.

Nel frattempo questo servizio mi ha lasciato indignato, ma forse mi passerà, forse un giorno ne riderò quando sarò su un volo per Sidney.

P.s. Non vedo l’ora di guardare il sequel della storia questa sera alle Iene, quando due degli ‘esperti terrapiattisti’ incontreranno un astronauta italiano- sì, ovviamente anche le missioni nello spazio non sono mai avvenute ma sono frutto di computer graphic -ed avverrà finalmente uno scambio di opinioni.

Ivan Brancati

di Ivan Brancati

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