Conte, procedura di infrazione evitata: un Premier che si riscopre tale

La Commissione Ue ha deciso di non avviare la procedura per debito eccessivo nei confronti dell’Italia, dopo l’accordo raggiunto con Bruxelles. E’ arrivato l’emendamento del governo che recepisce l’intesa con l’Ue sulla manovra. La proposta di modifica è stata depositata in commissione Bilancio al Senato.

In sostanza, la Commissione avrebbe deciso di soprassedere sull’avvio della procedura in attesa di ulteriori verifiche da compiere nelle prossime settimane per tornare poi a fare il punto della situazione a gennaio una volta che la legge di bilancio sarà stata approvata dal Parlamento.
Dopo il consenso dell’Europa alla Manovra italiana, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si dichiara soddisfatto – attraversare una procedura di infrazione che avrebbe messo sotto controllo i conti dell’Italia per sette anni, inutile negarlo, avrebbe avuto un costo politico molto elevato, e forse non del tutto prevedibile – ha dichiarato il premier. In quanto ai rapporti tra il nostro Paese e l’Unione Europea, ha ribadito – la discussione sulla permanenza dell’Italia in Ue e nell’euro non è né sarà mai un obiettivo politico di questo governo.
Tra gli argomenti portati dal premier a Bruxelles a favore dell’approvazione del Bilancio italiano, anche la stabilità sociale italiana con esplicito riferimento alla situazione della Francia. “La protesta dei gilet gialli in Francia – ha detto Conte al Corriere della Sera – può avere avuto il suo peso, anche se è difficile da quantificare”. E ancora: “Dalla prima cena a Bruxelles sui negoziati  quando mi sono sentito rivolgere alcune critiche contabili, ho invitato i miei interlocutori a considerare che noi avevamo davanti l’esigenza di mantenere la stabilità sociale in Italia. Ho menzionato esplicitamente al commissario Pierre Moscovici la rivolta dei gilets jaunes in Francia”.
Ancora una volta il primo Ministro sottolinea la solidità della squadra al Governo e del rapporto con i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. “Ci siamo resi conto tutti che questo non giovava all’interesse del nostro Paese – ha spiegato Conte in riferimento ai “toni da abbassare” -. E a quel punto, per evitare che il negoziato si complicasse, ho chiesto e ottenuto una linea di comunicazione più attenta”. “Questo governo – ha concluso il presidente del Consiglio – è frutto di un impegno con gli italiani per realizzare un progetto riformatore che richiede tempo ed energie per l’intero arco della legislatura”.

 

Santoro Mangeruca

di Redazione Attualità

Rubrica di long form journalism; approfondimento a portata di studente sulle questioni sociali, politiche ed economiche dall’Italia e dal mondo.

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