Abbandonate i social per un mese e sarete più felici.
A confermarlo uno studio, condotto dalla New York e dalla Stanford University, che proprio attraverso Facebook, ha coinvolto 2.488 persone alle quali è stato chiesto di sospendere il proprio account per 30 giorni circa.
Dopo la raccolta e la successiva analisi dei dati, i ricercatori sono giunti alla conclusione che l’abbandono di Facebook è correlato a sensibili miglioramenti nello stato di benessere percepito da ciascuno.
Chi per quei 30 giorni ha accettato di lasciare Facebook ha finito per trascorrere meno tempo anche sulle altre piattaforme social, preferendo invece attività inter-relazionali con amici e familiari, l’attività di sportiva e la lettura.
In generale, però, è stato riscontrato un calo del “consumo” di notizie, poichè i social network sono diventati tra le fonti più consultate nel reperimento di news.
Anche dopo la fine dell’esperimento, l’utilizzo di Facebook è risultato ridotto.
Ciò – spiegano i ricercatori – “conferma i risultati secondo i quali la disattivazione dell’account migliora il benessere soggettivo, e si conforma all’ipotesi che sostiene la dipendenza provocata da Facebook”.
Gli utenti che hanno smesso di utilizzare i social erano più felici: “L’abbandono ha provocato piccoli ma significativi miglioramenti nel benessere in generale, e in particolare nella felicità, nella soddisfazione, nella depressione e negli stati d’ansia”.
Viviamo il paradosso di una felicità fittizia fomentata dalle possibilità odierne di iper-connessione che finiscono per catapultarci in una dimensione parallela dove tutto è fugace e dinamico, in cui tutte le emozioni sono digitalizzate, il concetto di intimità evapora, il sentimento e la condivisione perdono valore.
Invertiamo la rotta perchè non possiamo vivere in un mondo in cui l’empatia diventa connessione e la reciprocità feedback.
Antonio Mulone