Sì all’abbattimento, ma “solo a condizione che sia stata verificata l’assenza di altre soluzioni praticabili“, dei lupi, razza tutelata dalla legge 357 del 1997.
Questo è ciò che prevede una circolare del Viminale, inviata ai commissari di Governo delle Province di Trento e Bolzano ed al presidente della Regione Valle d’Aosta.
Secondo la suddetta, di recente, in alcune aree del territorio nazionale, vi è stato è un aumento della presenza di lupi, che avvicinandosi ai centri abitati causano, non solo panico tra gli abitanti, ma anche importanti danni economici agli allevatori, attaccando ovini, caprini e talvolta bovini nelle zone di pascolo e di ricovero.
Da qui, continua la circolare :
“l’esigenza di adottare interventi di carattere preventivo ai fini della tutela della pubblica incolumità e della salvaguardia delle attività tradizionalmente legate alla montagna, all’agricoltura e alla zootecnia“.
La notizia ha subito fatto scalpore e scatenato l’ira del WWF e di tutti gli animalisti.
Gli esperti del Large Carnivore Initiative for Europe della IUCN, hanno dichiarato che non esiste alcun allarme lupo, la circolare sarebbe solamente un attacco gratuito ed ingiustificato a questa specie. I dati più recenti dimostrano infatti che il numero dei danni dovuti ai lupi e alla loro gestione, in Trentino Alto Adige, è estremamente ridotto.
Se la norma venisse realmente attuata si rischierebbero quindi, una serie di uccisioni insensate ed ingiuste, contro “la specie simbolo della natura e della biodiversità“.
Benedetta Sisinni