Mutilavano arti per ottenere risarcimenti dalle assicurazione. Un morto a Palermo

auto guardia di finanza e polizia

La banda adescava persone con gravi difficoltà economiche disposte a farsi mutilare in cambio di denaro.

 

Palermo. Si è conclusa stamane la maxi operazione portata avanti dalla Polizia di Stato e Guardia di Finanza che ha portato al fermo di quarantadue uomini.

I componenti del gruppo criminale avrebbero fratturato e mutilato gli arti di oltre cinquanta persone al fine di ottenere sostanziosi risarcimenti dalle assicurazioni.

Agghiaccianti i dettagli forniti dalla Procura di Palermo: dischi di ghisa, simili a quelli utilizzati in palestra, e blocchi di cemento gli strumenti utilizzati dai “boia” dell’organizzazione criminale.

L’operazione della Polizia di Stato, denominata “Tantalo bis“, rappresenta il prosieguo di una precedente operazione che si era conclusa nell’agosto 2018.

Fondamentale è stata in questo senso la collaborazione degli uomini arrestati lo scorso anno, che hanno deciso di fornire informazioni utili per lo sviluppo delle indagini.

Secondo AdnKronos gli indagati sarebbero più di cento; ma spicca un dettaglio importante: tra le persone in stato di fermo figurerebbero anche un medico e un perito assicurativo. Il gruppo criminale non si occupava quindi solo della parte “pratica”, ma anche di quella burocratica.

Lesioni gravi, usura, estorsione, peculato, truffe assicurative e autoriciclaggio sono solo alcuni dei capi d’accusa dei quali dovranno rispondere i membri dell’organizzazione.

Il meccanismo d’azione era semplice. Le vittime venivano adescate in luoghi sapientemente scelti; luoghi, non a caso, frequentati da persone ai margini della società: tossicodipendenti, persone affette da dipendenza da alcol, portatori di disabilità mentali e, più in generale, persone con gravissime difficoltà economiche.

 

 

Le pessime condizioni di vita e la grande necessità di denaro spingevano le vittime a prestarsi alle torture sopracitate.

Una gamba rotta valeva trecento euro e un braccio rotto ben quattrocento. Peccato che questi soldi non arrivassero mai. Così le persone restavano su una sedia a rotelle, mentre i criminali godevano dei proventi derivanti dalle truffe alle assicurazioni: somme di gran lunga maggiori di quelle promesse alle vittime.

Alla questione si ricollega anche la vicenda di Hadry Yakoub, cittadino tunisino trovato morto su una strada nella periferia di Palermo nel gennaio 2017. La sua morte, inizialmente imputata a un incidente stradale, era in realtà stata causata dalle fratture multiple procurategli dai membri dell’associazione per inscenare un incidente. I malviventi gli avevano inoltre procurato diverse dosi di crack per non farlo sottrarre alle lesioni.

 

Francesco D’Agostino

di Redazione Attualità

Rubrica di long form journalism; approfondimento a portata di studente sulle questioni sociali, politiche ed economiche dall’Italia e dal mondo.

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