Trump e la regina Elisabetta celebrano i 75 anni del D-Day

 

I leader del mondo occidentale radunati attorno a una regina di 93 anni per rendere forse l’ultimo tributo, in piedi e con gli occhi lucidi, ai titani superstiti ormai ultranovantenni del D-Day. Si è chiusa così la visita di Stato nel Regno Unito di Donald Trump, debordante presidente-tycoon che per qualche ora ha dovuto cedere la prima fila del proscenio, ma ha suggellato in gloria una tre giorni da archiviare nella sua ottica sicuramente come un successo: segnato dal tappeto rosso che un governo britannico in piena transizione gli ha concesso aggrappandosi alla sua sponda per il dopo Brexit e ai fasti d’immagine dell’accoglienza in pompa magna del protocollo regale di casa Windsor.

Tra lezioni di storia, momenti di intrattenimento e solenni tributi alla memoria, la cerimonia ha coinvolto truppe, danzatori e bande militari, per concludersi con uno spettacolo di aviazione. Veri protagonisti dello spettacolo sono stati i veterani ormai anziani sopravvissuti a quella decisiva campagna militare i quali hanno dichiarato di essere alquanto sorpresi di tutta questa attenzione: fecero semplicemente il loro lavoro. “Ero solo una piccola parte in una macchina molto grande”, ha detto il 99enne John Jenkins, veterano di Portsmouth mentre riceveva una standing ovation. “Non dimentico mai i miei compagni perché eravamo qui tutti insieme”, ha proseguito. “È giusto che il coraggio e il sacrificio di così tanti sia onorato dopo 75 anni. Non dobbiamo mai dimenticare.”

Jenkins era tra i 300 veterani della seconda guerra mondiale, di età compresa tra 91 e 101, che hanno partecipato alla cerimonia a Portsmouth, la città portuale inglese da dove molte truppe si sono imbarcate il 5 giugno 1944 destinazione Normandia. La 93enne regina, che durante la guerra servì come meccanico dell’esercito, ha ricordato che alla commemorazione del 60esimo anniversario 15 anni fa, molti pronosticavano che sarebbe stato l’ultimo di questi eventi: ” Ma la generazione del tempo di guerra la mia generazione – è resiliente“, ha detto. “L’eroismo, il coraggio e il sacrificio di coloro che hanno perso la vita non saranno mai dimenticato. È con umiltà e piacere, per conto dell’intero paese anzi di tutto il mondo libero che io dico a tutti voi grazie.” L’evento, che ha dato il via due giorni di celebrazioni per l’anniversario del D-Day, ha reso omaggio alle truppe che cambiarono la storia consentendo agli Alleati di combattere nella Francia occupata dalla Germania. Il D-Day vide più di 150.000 truppe alleate trasportate da 7.000 imbarcazioni sbarcare sulle spiagge della Normandia nel nord-ovest della Francia il 6 giugno 1944. La battaglia di Normandia, nome in codice Operazione Overlord, fu un punto di svolta nella guerra, e contribuì in modo determinante a provocare la sconfitta della Germania nazista nel maggio 1945.

La cerimonia di mercoledì ha riunito presidenti, primi ministri e altri rappresentanti dei paesi che hanno combattuto al fianco della Gran Bretagna in Normandia: Stati Uniti, Canada, Australia, Belgio, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lussemburgo, Danimarca, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia e Polonia. Alla commemorazione ha partecipato anche l’attuale leader del Paese che allora era il nemico da battere, la cancelliera tedesca Angela Merkel. Un simbolo della riconciliazione postbellica in Europa. Viceversa il presidente russo Vladimir Putin, che aveva partecipato alle commemorazioni del 70esimo anniversario in Francia cinque anni fa in ricordo del contributo decisivo dell’Unione Sovietica alla vittoria degli alleati contro il nazismo sul fronte orientale, questa volta non è stato invitato. Donald Trump ha letto per l’occasione la preghiera che il presidente Franklin D. Roosevelt pronunciò in un appello radiofonico del 6 giugno 1944, in cui esaltava l’arduo compito davanti a cui le truppe alleate si trovavano.

La cerimonia si è conclusa con la cantante Sheridan Smith che ha eseguito la celebre canzone del tempo di guerra “We’ll Meet Again” che molti dei veterani hanno cantato in coro. Poi gli Spitfire della seconda guerra mondiale e le frecce acrobatiche della Royal Air Force hanno sorvolato il luogo della celebrazione .

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Antonio Gullì

di Redazione Attualità

Rubrica di long form journalism; approfondimento a portata di studente sulle questioni sociali, politiche ed economiche dall’Italia e dal mondo.

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