Indiegeno fest: free days e il secret artist inaspettato

Dopo il 4 agosto l’Indiegeno fest ha proseguito, continuando a intrattenere il pubblico. Il centro storico di Patti si è illuminato durante la giornata del 6 agosto. A partire dalle ore 21 si sono esibiti vari gruppi e cantautori per poi dare spazio al primo nome: Mustrow.

Romano con un’energia da vendere, presenta influenze blues mescolate a un alternative rock degli anni 90. Coinvolgente, si muove continuamente fino a sdraiarsi sul palco. Dimostra una potenza vocale non indifferente, ma ha ricevuto scarsa partecipazione del pubblico che forse non era pronto a farsi coinvolgere.

Successivamente tocca a Black Snake Moan. Capellone romano sullo stile hippie, meno coinvolgente rispetto al primo ma un ottimo musicista. Suona contemporaneamente chitarra insieme a grancassa e charleston, presenta un suono fortemente americano con sonorità desertiche e psych.

Infine l’atteso e amato artista palermitano Alessio Bondì, il quale fa aumentare le presenze e il coinvolgimento. La serata ci dice che siamo ancora un popolo che tiene alla propria cultura e difficilmente si lascia trasportare da un genere straniero.

Il giorno successivo, il 7 agosto a partire dalle ore 19, è il momento tanto atteso del Secret Artist e le aspettative sono alte. Si parla di Max Gazzè, altri dicono di aver visto Albano. Ma nessuno si aspettava l’entrata di Luca Barbarossa che lascia il pubblico dopo un’ora di concerto. Nonostante ciò, si registrano moltissime presenze anche per la suggestiva ambientazione dei laghetti di Marinello.

Foto e articolo a cura di Marina Fulco

 

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