Ecco come Facebook ha deciso di combattere le fake news sul coronavirus

 

La lotta contro il coronavirus si combatte anche sul campo dei social e si traduce con la lotta alle fake news. E Facebook, la piattaforma più influente nelle diffusione di notizie, ha fatto d’avanguardia.

Un’emergenza nell’emergenza è quella che scatta in quest’ultimo periodo dove si è verificata una moltiplicazione di bufale pericolose riguardanti la salute – ad esempio – cure anti covid, come bere la candeggina o stare attenti al 5g, notizie hanno avuto implicazioni pratiche anche a livello istituzionale.

I social sono il mezzo in cui le notizie false passano più velocemente e “contagiano” i pubblici di disinformazione.
Proprio per questo Facebook ha attivato delle misure per limitare la diffusione grazie all’aiuto del Centro informazioni Covid-19 e i pop up presenti anche su Instagram.

Oltre a promuovere la corretta informazione riguardo alla pandemia, la battaglia dei social è quella di arginare le notizie false una volta entrate in circolo. Infatti, laddove le autorità sanitarie indichino la presenza di articoli, immagini e video che possano creare danni all’incolumità degli utenti, Facebook le rimuove nell’immediato impedendone un’ulteriore diffusione.

Secondo i dati forniti dal social di Mark Zurkerberg sono stati centinaia di migliaia i post eliminati. Il team di Zuckerberg avrebbe rivelato infatti che da quando è stata introdotta la possibilità di taggare come fake una notizia o un link, la probabilità che una notizia palesemente falsa o manipolata venisse condivisa è crollata di oltre l’80%.
La sfida ancora da vincere, invece, sarebbe la velocità del processo: al momento sarebbero necessari, infatti, almeno tre giorni perché una notizia venga riconosciuta come fake news e penalizzata per questo e non v’è dubbio che ciò dovrebbe avvenire molto più velocemente per limitare i danni.

Per realizzare tale processo, la seconda arma che è stata messa in atto sono i fact checker.
In questo caso il contenuto non viene cancellato ma ottiene un marchio che lo caratterizza come fake news. Affinché questo controllo possa avvenire efficacemente Facebook ha avviato in collaborazione con l’International Fact Checking network un programma di finanziamento di un milione di dollari destinati alle organizzazioni di network di tutto il mondo.

Le misure adottate per sconfiggere il “virus dei social”, in ogni caso, non sono definitive: la lotta alle bufale è appena iniziata e sicuramente bisognerà arrivare a tipologie di controllo più efficaci. Ma come? Difficile pensare a controlli preventivi che non evochino la censura. Il web è il luogo della libertà d’espressione per antonomasia e qualsiasi tentativo di censura viene subito scavalcato dalle infinite possibilità che la rete offre.

Affidare il ruolo di filtraggio delle notizie ai social per molti vorrebbe dire, inoltre, riconoscere ancora più potere alle piattaforme private nel sistema dell’informazione. D’altro canto, però, la prova coronavirus sembra essere positiva e senza controindicazioni.
Ma quello che è sicuramente più efficace è una lettura attenta e critica da parte dei cittadini che devono necessariamente imparare a riconoscere le fonti attendibili e a diffidare da titoli urlati.

Antonio Gullì

di Redazione Attualità

Rubrica di long form journalism; approfondimento a portata di studente sulle questioni sociali, politiche ed economiche dall’Italia e dal mondo.

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