L’offensiva di Anonymous vuole rivelare cosa si nasconde dietro il sistema giudiziario americano

Dopo la notizia della morte dell’afroamericano George Floyd , avvenuta la scorsa settimana,  per mano degli agenti di polizia di Minneapolis, il popolo americano non è rimasto con le mani in mano ma ha deciso di scendere in piazza a protestare. Il video dell’arresto, infatti, è fin da subito diventato virale sul web, mostrando la brutalità degli agenti americani e, in particolare, del poliziotto Derek Chauvin.
Questo è solo uno dei tanti casi di razzismo che negli anni hanno portato alla morte di persone nere, per mano di poliziotti americani. Dopo un primo rapporto in cui si dichiarava di essere davanti ad un incidente medico e che George avesse posto resistenza al fermo dei poliziotti, il tutto è stato smentito. “Morto per asfissia dovuta a compressione del collo e della schiena”, come rivelato dall’autopsia indipendente che la famiglia di George Floyd ha fatto eseguire sul corpo del 46enne.La morte di George Floyd e la società della "supremazia bianca"

Cos’è Anonymous?

La protesta per la morte di George non ha interessato solo i cittadini americani, ma anche l’organizzazione Anonymous.

Innanzitutto chiariamo cos’è ANONYMOUS. Si tratta di un’organizzazione di cyber attivisti composta da membri anonimi. I cosiddetti hacktivisti condividono una sorta di codice etico basato sulla libertà d’espressione e sulla lotta contro ogni tipo di ingiustizia. Questi giustizieri intraprendono proteste e altre azioni sotto l’appellativo di “Anonymous”  e più genericamente anche per riferirsi ai sostenitori e ai seguaci della subcultura di internet. Il noto gruppo di hacker agisce attraverso la pubblicazione di materiale riservato o attacchi informatici, mantenendo l’anonimato attraverso l’uso della maschera di di Guy Fawkes, resa famosa dal film “V per Vendetta” e che si ispira al cospiratore inglese che nel 1605 tentò di fare esplodere il Parlamento.

L'offensiva di Anonymous contro Trump e la polizia

Anonymous e la controffensiva

Il gruppo di Cyberattivisti ha deciso di esporsi nella vicenda legata alla morte di George Floyd, dichiarando di voler fare luce sul sistema delle forze dell’ordine americane (additando il dipartimento di Minneapolis come il peggiore). L’organizzazione, oltre a postare un video in cui annuncia il proprio intervento per mostrare i reati commessi dalle forze dell’ordine (insabbiati negli anni), ha pubblicato un documento riguardante il presunto coinvolgimento del presidente americano Donald Trump nella rete di traffico e stupro minorile, che ha visto come principale protagonista Jeffrey Epstein, criminale statunitense morto in circostanze misteriose in un carcere di New York. Morte di cui si ignorano i mandanti, visto le numerose accuse rivolte a Trump sulla presunta partecipazione alla cospirazione a Epstein; avvenuta (presumibilmente)  per insabbiare il passato misterioso sul traffico di minori e abusi sessuali che vedrebbe come protagonista il presidente Americano.

Il filmato in rete

Il filmato che in poche ore è diventato centrale sui media, mostra il solito uomo incappucciato con la voce modificata che accusa il sistema delle forze di polizia americane, (in particolar modo riferendosi al distretto di Minneapolis) di essere colpevole di omicidi e corruzione. Morti oscure come quelle di Jamar Clark, Justine Diamond,Thurman Blevins Brian Quinones, in cui video e altre testimonianze mostrano le bugie della polizia. Ma non solo: continua sostenendo di come i poliziotti della città abbiano il consenso da parte delle élite al potere per reprimere la popolazione e creare un regime basato sull’oppressione.

“Negli ultimi vent’anni 193 persone sono state uccise dalla polizia nel Minnesota”, dice l’esponente di Anonymous nel video puntualizzando che “purtroppo, nella maggior parte dei casi, l’unico rimasto a raccontare la storia è l’agente che ha ucciso la persona”.

Un ciclo che continua a ripetersi. Assassini che portano una divisa, dichiarando di voler proteggere la popolazione, quando forse è la popolazione a dover proteggersi da loro. Si tratta di pedine mosse dalle lobby al potere, pedine che non pagheranno mai per i crimini commessi, perchè solo la base di un sistema più ampio.

Nella parte finale del video gli attivisti annunciano di voler rivelare al mondo intero i vari crimini insabbiati commessi dal sistema giudiziario corrotto.

Poche ore dopo il sito della polizia è andato in down. Anonymous dai vari profili social rivendica di essersi introdotto nel sistema radio della polizia di Chicago diffondendo la canzone “Fuck the police” sulle frequenze utilizzate dalle forze dell’ordine per le comunicazioni e di aver diffuso un documento che coinvolgerebbe il presidente americano. Non sappiamo ancora se la causa del down sia stata una mossa strategica da parte della polizia di Minneapolis per prevenire l’attacco o sia il frutto dell’hackeraggio del noto gruppo di cyber attivisti. Ciò che percepiamo è di come il popolo americano sia stanco di queste continue violenze e repressione e forse stia cominciando a capire ciò che nascondono dietro.

Eleonora Genovese

di Redazione Attualità

Rubrica di long form journalism; approfondimento a portata di studente sulle questioni sociali, politiche ed economiche dall’Italia e dal mondo.

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