Twitter continua la lotta al mondo fake: cancellati migliaia di profili falsi creati per la propaganda cinese

  • I social contro la disinformazione: Twitter etichetta i contenuti ...

In Cina è la solita e vecchia storia. Un governo antidemocratico, antiliberale, anacronistico e immune da ogni forma di cambiamento e che cerca di imporre i propri valori e le proprie credenze oltre che con la forza (vedi le violenti proteste delle scorse settimane contro il Governo di Hong Kong) anche attraverso le nuove tecnologie. In particolare sono i social network ad essere protagonisti e vittime poiché nell’ultimo decennio hanno sempre più inciso sulle idee, sui gusti e persino sugli orientamenti politici di tutta la popolazione mondiale.
A tal proposito Twitter dichiara di aver smascherato decine di migliaia di profili falsi utilizzati per fare propaganda e disinformazione. Nello specifico, sono stati disattivati ben 23.750 account collegati alla Cina che diffondevano ingannevolmente messaggi favorevoli al governo cinese, connessi a circa 150.000 altri account che fungevano da “amplificatori”. Gli account cinesi contenevano tweet legati alle proteste di Hong Kong:

teorie geopolitiche favorevoli al Partito comunista cinese e teorie fuorvianti sulle dinamiche politiche di Hong Kong”, ha spiegato Twitter.

Molti contenuti hanno contribuito a promuovere le opinioni di Pechino sulla lotta al coronavirus (criticandone in particolare la gestione da parte di Taiwan) e le proteste antirazziste negli Stati Uniti. Atteggiamento diverso, invece, quello promosso da Facebook di cui avevamo già parlato in un nostro recente (articolo).

La domanda prima del tweet: «Hai letto l'articolo?» - Ticinonline

Questa “farsa” a favore della disinformazione, non è stata architettata con grande ingegno se pensiamo al fatto che molti dei suddetti account non erano abbastanza sofisticati da far credere agli utenti di essere persone reali: pochi sono riusciti a raggiungere più di 10 followers prima di essere rimossi. Inoltre gran parte di essi non avevano biografie e twittavano principalmente in cinese e in russo. Tuttavia la piattaforma non è raggiungibile in Cina, se non tramite connessioni private, le cosiddette VPN (Virtual Private Network) che si concentravano essenzialmente sui cinesi che vivono all’estero.

Quest’ultima però è solo la più grande delle tre reti smantellate, a cui si aggiungono una russa e una turca. Quella turca contava 7.340 account, impegnati in una narrazione favorevole al presidente Erdogan e al suo partito, l’Akp. Mentre quella russa era composta da poco più di un migliaio di account legati a Current Policy, un sito d’informazione che fa propaganda per conto del governo. Tra le attività della rete c’era la promozione di Russia Unita, il partito del presidente Vladimir Putin, e l’attacco ai dissidenti politici. (Fonte Rai News)

La lotta alle fake news di Twitter continua

Anche nel contrastare le fake news il social network di casa Dorsey ha dimostrato di avere grande attenzione, soprattutto durante l’emergenza Covid-19. L’ultimo escamotage, adesso, sarebbe quello di scoraggiare la condivisione di un articolo senza averlo letto. Infatti la piattaforma a breve testerà una funzione per gli utenti smartphone android, la quale a detta di Jack Dorsey servirà ad «aiutare a promuovere una discussione informata». Non è la prima volta che Twitter dimostra sensibilità riguardo la trattazione trasparente e veritiera delle notizie. Sinonimo che forse si può ancora credere ai valori positivi e originari con cui questi social network erano nati. (Fonte Il Post)

Santoro Mangeruca

di Redazione Attualità

Rubrica di long form journalism; approfondimento a portata di studente sulle questioni sociali, politiche ed economiche dall’Italia e dal mondo.

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