AlmaLaurea 2020: tasso di occupazione dei laureati UniMe al massimo storico

Incremento esponenziale dell’employability dei laureati all’Università di Messina.

Con il comunicato del 12 giugno 2020, AlmaLaurea, la banca dati on-line dei laureati del sistema universitario italiano, svela i risultati delle indagini svolte quest’anno su un campione di 3901 soggetti, dimostrando una crescita rispetto a quelli della precedente rilevazione di circa il 6%.

Sotto i riflettori le scelte intraprese dagli Organi di Governo dell’Ateneo negli ultimi anni, il miglioramento dell’offerta formativa e i cambiamenti rivolti alle esigenze di studenti provenienti anche da paesi esteri. Su questo ultimo punto, lodevole la capacità di attrarre studenti stranieri pari ormai all’1.3% del totale (in crescita rispetto all’1% del 2019 ed allo 0.8% del 2018), rimasta invece invariata a livello regionale (0.6% nel 2019). Ottimo risultato se ricordiamo che a livello nazionale si è registrato un calo al 3.1% (3.5% nel 2019).

Altro dato importante dello studio si riferisce alla provenienza geografica degli studenti dell’Ateneo Peloritano. Una volta chiarito il contributo della favorevole posizione geografica nello stretto e, di conseguenza, la vicinanza alla penisola, anche su questo fronte si è registrata una flessione positiva: il 21.1% degli iscritti proviene da fuori regione (dato nazionale: 20.1%; dato regionale: 5.1%).

In evidenza la superiorità dell’Università di Messina rispetto alla media regionale, una valida scelta per gli studenti Messinesi e non.

Il tutto dimostrabile con il trend in costante miglioramento di tutti gli indicatori precedentemente richiamati, ai quali si associano il calo dell’età media dei laureati peloritani a 26.anni (rispetto ai 26.anni del 2019, media nazionale: 25.8; media regionale: 26.anni) e l’aumento al 51.9% dei laureati in corso (sotto la media nazionale ma nettamente superiore alla media regionale 44.7%).

Non trascurabili gli indicatori relativi al grado di soddisfazione degli studenti: nettamente superiore al dato regionale. Intervistati i neolaureati, ben il 90.1% (rispetto all’88.9% del 2019) ha espresso un giudizio di piena soddisfazione per quel che riguarda la loro esperienza, mentre il 68.3% dichiara che si iscriverebbe nuovamente all’Università di Messina. La valutazione circa l’adeguatezza delle aule ed in generale delle strutture disponibili, risulta l’unico dato negativo sulla media regionale.

Il dato relativo all’employability degli studenti messinesi

Lauree Triennali

Il tasso di occupazione è pari al 61% (dato regionale: 59.0%; dato nazionale: 74%). Coloro che hanno iniziato a lavorare dopo la laurea sono pari al 74% (dato regionale: 69.1%; dato nazionale: 58.4%).

Con soddisfazione si riscontra che il 66.8% dei laureati triennali messinesi ritiene che il proprio percorso di studi abbia facilitato la ricerca di una occupazione, dato superiore a quello regionale ed a quello nazionale. Apprezzabile sopratutto in relazione al mercato del lavoro siciliano non tanto favorevole o ampio come quello nazionale.

Lauree Magistrali

Il tasso di occupazione, pur mantenendosi al di sotto del dato nazionale, è aumentato sensibilmente al 54.2% (51.9% nel 2019),  invariato il tasso di occupazione nel medio periodo (5 anni dal conseguimento del titolo) sempre più alto nel primo anno dopo la laurea. Per quanto riguarda la retribuzione netta mensile si mantiene di poco superiore alla retribuzione media regionale. Anche qui si nota con soddisfazione che il 68.3% dei laureati (circa punti percentuali inferiori al dato nazionale) ha confermato l’importanza del percorso di studio nella ricerca di un impiego.

Il valore dell’Università oggi

Le valutazioni di AlmaLaurea 2020 ci delineano un’immagine perfetta del ruolo chiave dello studio universitario in una realtà come quella siciliana, in cui le scelte dei giovani diplomati ricadono maggiormente sul mondo lavorativo e meno su quello accademico.

Così facendo Almalaurea non esalta solo gli sforzi degli Organi Accademici dell’Università di Messina nel rendersi ogni anno più competitiva a livello nazionale, variegando i suoi percorsi di studi in funzione della richiesta del mercato; ma anche sottolineando l’importanza dell’orientamento nelle scuole superiori di secondo grado, per far comprendere ai liceali che iscriversi ad un corso universitario è un investimento per un futuro impiego stabile e una remunerazione superiore a quella media.

Fonte: almalaurea.it

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ed è stata creata appositamente per oltre il 90% dei laureati e per i 75 atenei che aderiscono ad AlmaLaurea.

 

Giuseppina Simona Della Valle

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