Anonymous si scaglia contro l’app del momento TikTok

 

Mentre TikTok continua ad attrarre un numero maggiore di utenti anche a causa delle misure di lockdown anti Covid-19, la reputazione dell’app viene messa in discussione da un bacino di persone sempre più ampio. Il social network del momento, popolare soprattutto tra i giovani, è al 79° posto nella classifica dei primi 100 brand più ricchi al mondo, ma di recente ha trovato posto sui giornali per l’attacco subito dal collettivo di hacker Anonymous.

Dopo il governo USA e l’India adesso anche Anonymous si scaglia contro l’app di balletti attraverso Twitter. Secondo il famoso gruppo di hacker, l’applicazione più trend del momento è in realtà un’arma di controllo di massa creata dal governo cinese. Nessuna conferma ufficiale o prova di ciò, ma a quanto pare i cellulari in cui è installata l’app possono essere forzati dall’intelligence cinese, la quale avrebbe così accesso a tutti i dati rilevanti del dispositivo.

La situazione è preoccupante anche considerando i precedenti: il Pentagono aveva proibito ai propri lavoratori di utilizzare TikTok già a gennaio per dei rischi potenziali e solo pochi giorni fa si è scoperto che nella versione beta di iOS 14, l’ultimo sistema operativo di Apple, TikTok accedeva segretamente agli appunti degli utenti; mentre l’India ha bandito questa e altre 58 app cinesi per gli stessi motivi.

Nei primi mesi del 2020 il Garante per la privacy aveva chiesto una task force europea contro i rischi del social. A preoccupare non c’è solo il diritto alla riservatezza, spesso violato secondo Anonymous, ma anche il percorso dei dati del singolo utente. Soprattutto se si considera che Tik Tok è presente su tantissimi smartphone di minorenni (il 66% ha meno di 30 anni), è distribuito in 150 Paesi ed è tradotto in 75 lingue.

“Cancellate TikTok in questo stesso momento e se conoscete qualcuno che lo usa, spiegategli che non è nient’altro che un malware nelle mani del governo cinese, intento in una colossale operazione di sorveglianza di massa.” 

Spesso con gli hacker di Anonymous è difficile attribuire la paternità del tweet all’intera collettività di hacker, poichè non si tratta di un’organizzazione con un vertice, ma di un gruppo decentralizzato. L’account che ha diffuso il cinguettio è però divenuto nel tempo una delle voci più seguite in riferimento alle attività di Anonymous, motivo per cui c’è ragione di credere che la posizione assunta sia per lo meno condivisa da una nutrita schiera di membri del gruppo.

Tuttavia non è  la prima volta che TikTok viene accusata di violazione della privacy degli utenti. Lo sviluppatore ByteDance ha sempre risposto alle accuse negando ogni addebito, ma la sua provenienza cinese ha alimentato i timori di Paesi come gli Stati Uniti e l’India, preoccupati che i dati raccolti possano finire nelle mani del governo locale. Non bisogna aspettarsi però un’azione concreta da parte di Anonymous nei confronti di TikTok: quella del gruppo per il momento va considerata una semplice presa di posizione su un’app e un tema che online stanno facendo discutere da mesi.

I misteri su quella che sembrava essere un’innocente app social continuano a infittirsi.

 

Piero Cento

 

di Redazione Attualità

Rubrica di long form journalism; approfondimento a portata di studente sulle questioni sociali, politiche ed economiche dall’Italia e dal mondo.

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