Francia, presentato il disegno di legge contro il “separatismo islamico”

Mercoledì 9 dicembre in Francia il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge “a sostegno dei principi della Repubblica”. Il progetto di legge è stato approvato dopo circa 40 riunioni interministeriali e contiene più di 5o articoli. In questo iter è già stato ribattezzato tre volte ed è stato espunto qualsiasi riferimento al termine “islamismo”. Il Conseil d’État, principale consulente del governo in materie giuridiche e amministrative, ha già espresso il proprio parere positivo su quanto proposto dal governo.

L’islam radicale e gli attentati degli scorsi mesi

Il Premier francese Jean Castax riferendosi al testo della legge ha affermato che quest’ultimo non è un intervento «contro le religioni, né contro la religione musulmana in particolare». Ma nonostante l’assenza di un riferimento diretto è ovvio che l’intenzione del governo sia quella di affrontare il problema dell’islamismo radicale. Il fondamentalismo islamico è stato uno dei temi che maggiormente ha tenuto impegnato il Presidente francese Emmanuel Macròn negli ultimi anni e che è tornato al centro del dibattito pubblico successivamente agli attentati di questi mesi. A fine settembre a Parigi un uomo di origine pakistana aveva accoltellato due persone, il 16 ottobre ottobre un giovane ceceno ha decapitato Samuel Paty, un insegnante di scuola media. Il motivo? In entrambi i casi vendicare le vignette satiriche su Maometto e pubblicate da Charlie Hebdo. Vignette divenute manifesto della libertà d’espressione e odio da parte delle comunità islamiche più radicate.

Il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macròn, fonte: Affari Italiani

Il separatismo

A settembre il presidente francese aveva annunciato con molta enfasi il nuovo disegno di legge ma già nel corso dei mesi precedenti aveva dimostrato l’intenzione di affrontare il problema alla radice. Nei suoi discorsi, infatti, Macròn ha spesso usato il termine “separatismo”. Il riferimento ripreso anche nella denominazione originale del disegno di legge: “lotta al separatismo religioso”. Con tale termine si è iniziato infatti a definire quel fenomeno di creazione di una società parallela dove molte persone musulmane vivrebbero. Una società alternativa a quella pubblica in cui è maggiormente possibile, per chi vive e si forma, ricevere un istruzione pregna di fondamentalismo islamico e contraria ai valori laici della Repubblica francese. Si vuole dunque scoraggiare la creazione di comunità indipendenti dall’entità statale alla quale i medesimi soggetti appartengono.

 

Controlli all’esterno di una moschea, fonte: Agi

Il progetto di legge

Il governo vorrebbe estendere alle associazioni musulmane l’applicazione di una legge del 1905. La legge in questione determina la separazione tra Chiesa e Stato e permette una serie di controlli statali e obblighi da parte delle comunità religiose. Il motivo per cui tale disciplina non ha trovato finora applicazione nei confronti delle associazioni musulmane è perché queste ultime ospitano anche attività culturali. Circa il 92 per cento delle comunità infatti sono disciplinate da una differente legge, quella del 1901. Tra le nuove misure vi sarebbero soprattutto controlli in materia di finanziamenti esteri ai luoghi di culto. Inoltre le donazioni superiori ai 10 mila euro dovranno essere sottoposte a una dichiarazione specifica.

 

L’istruzione

Il disegno di legge permetterebbe anche la limitazione, sul piano dell’istruzione, alla scolarizzazione a domicilio. Circa il 50 per cento dei bambini che frequentano le scuole coraniche risultano ufficialmente istruito in famiglia. L’introduzione dell’ “obbligo scolastico” interesserebbe i bambini di età compresa tra 3 e 16 anni, e limiterebbe la possibilità di deroghe alle sole ragioni concernenti specifiche situazione del bambino o della sua famiglia. Deroghe che non potranno però più essere comunicate attraverso una dichiarazione, ma dovranno essere autorizzate dal ministero dell’Istruzione. Tali limitazione impedirebbero la costituzione di veri e propri luoghi d’istruzione operanti parallelamente alle scuole private autorizzate e a quelle pubbliche.

 

Scuola coranica in Francia, fonte: Panorama

 

Matrimoni combinati, certificati “di verginità” e poligamia

Si stabiliscono, inoltre, misure per evitare i matrimoni combinati attraverso un maggior potere di controllo e di verifica assegnato agli ufficiali di stato civile. Inoltre è vietato il rilascio da parte dei medici dei “certificati di verginità”, pena un anno di detenzione e una multa di circa 15 mila euro. Certificato dal dubbio valore scientifico di cui pare però esserci un grande utilizzo soprattutto nell’ambito dei matrimoni combinati. Il testo inoltre introdurrebbe il divieto di rilascio dei titoli di soggiorno a persone in stato di poligamia perché contrario alle norme dell’ordinamento pubblico.

Contro le minacce e il terrorismo

Il progetto di legge prevede anche l’introduzione di un nuovo reato, quello «di messa in pericolo della vita altrui attraverso la diffusione di informazioni relative alla vita privata, familiare e professionale di una persona che permettono di identificarla o di localizzarla». Propone, infine, di perseguire gli autori di minacce, violenze e intimidazioni per motivi religiosi: la misura intende per esempio tutelare il personale ospedaliero quando un marito richiede che la moglie venga visitata da una medico donna.

 

Filippo Giletto

di Redazione Attualità

Rubrica di long form journalism; approfondimento a portata di studente sulle questioni sociali, politiche ed economiche dall’Italia e dal mondo.

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