Il nuovo DPCM e l’ordinanza di Musumeci: come in Italia e in Sicilia si affronterà la nuova ondata

Con la fine delle festività natalizie e l’inizio del nuovo anno si ritorna a fare i conti con i numeri. La situazione epidemiologica è rapidamente peggiorata in Sicilia come nel resto d’Italia. E mentre in tutta la penisola il piano vaccinale è già iniziato e prosegue, non senza polemiche o dubbi, nelle aule la politica discute sulle modalità di gestione di questa delicata fase. La crescita vertiginosa della curva dei contagi che si è verificata nelle scorse settimane ha portato le autorità a dover correre ai ripari. Ma, come in ogni democrazia multilivello, non sono mancato le polemiche (soprattutto a livello locale) circa le misure da adottare. Vediamo dunque di analizzare nel dettaglio le scelte dei governi nazionale, regionale e metropolitano.

Conte e Musumeci, fonte: TiscaliNotizie.it

Il nuovo DPCM

Il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo DPCM. Le misure adottate all’interno del provvedimento rimarranno  in vigore dal 16 gennaio al 5 marzo, ma alcune di esse varranno solamente fino al 15 febbraio.

  • Innanzitutto la prorogazione dello stato d’emergenza fino al 30 aprile e il mantenimento delle restrizioni notturne, che vietano di uscire di casa, se non per comprovati motivi di lavoro, necessità o salute, dalle 22 alle 5. Confermato l’obbligo della mascherina anche all’aperto;
  • Fino al 15 febbraio restano inattivi gli impianti sciisticiChiuse anche piscine e palestre. Vietati inoltre gli spostamenti tra le regioni anche se in fascia gialla se non per comprovati motivi di salute, lavoro o necessità;
  • Sarà possibile però visitare un familiare in un altra Regione ma unicamente se è solo e non autosufficiente. Si potrà inoltre visitare un amico all’interno del proprio comune (zone rosse e arancioni) o della propria regione (zona gialla) e ricevere massimo due persone nella propria abitazione. Possibile anche raggiungere il proprio partner lontano ma solo per ritrovarsi nell’abitazione che si condivide;
  • Rispetto al periodo natalizio nelle zone arancioni e in quelle gialle sarà possibile spostarsi presso le seconde case, ma solo se ubicate all’interno, rispettivamente, dello stesso comune o della stessa regione. Permane il divieto nelle zone rosse;
  • Cinema e teatri rimarranno chiusi. Si può, invece, andare nei musei, ma solo nelle regioni gialle, nei giorni feriali e con obbligo di prenotazione;
  • Infine ristoranti e bar restano chiusi nelle regioni rosse e arancioni. In quelle gialle potranno aprire fino alle 18, orario dopo il quale sarà vietato l’asporto dai bar. Possono preparare “take away” ristoranti e pizzerie.

 

Filippo Giletto

di Redazione Attualità

Rubrica di long form journalism; approfondimento a portata di studente sulle questioni sociali, politiche ed economiche dall’Italia e dal mondo.

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