L’orologio astronomico del Duomo di Messina

Eventi naturali e bellici nei secoli tentarono di affondare il territorio messinese, riuscito nonostante tutto a sopravvivere e rinascere straordinariamente. Tra i capolavori della città, un posto privilegiato è dato all’imponente orologio astronomico, famoso in tutto il mondo. Esso, infatti, regala quotidianamente a mezzogiorno uno scenario senza paragoni.

Le fasi di realizzazione

Costruzione orologio – Fonte: www.messinaierieoggi.it

La costruzione, alta 60 metri (originariamente era di 90 metri) e fortemente voluta dall’arcivescovo Angelo Paino (1870-1967), risale agli anni ’30 del secolo scorso. Fu realizzata in soli tre anni dall’azienda di Theodore Ungerer, proveniente da Strasburgo; Frederic Klinghammer, noto ingegnere tedesco, si occupò della parte tecnica, mentre Francesco Valenti realizzò il progetto della torre campanaria.

L’elemento peculiare della possente torre del campanile è il complesso meccanismo dell’orologio astronomico che modula con fare maestoso lo scorrere delle ore e dei giorni.

L’orologio si concepì per offrire in sette scene la rappresentazione della storia civile e religiosa di Messina. L’inaugurazione, avvenuta il 13 agosto del 1933, è ricordata attraverso una lapide posta nel lato sud del campanile.

Le solenni rappresentazioni

©Alice Buggè – Il Leone, simbolo della città di Messina, particolare della torre Campanile, Messina 2021

Nei giorni successivi all’inaugurazione, fu permesso al popolo messinese di ammirare un grandioso spettacolo al quale mai avevano assistito.

Allo scoccare di ogni mezzogiorno, eleganti ed elaborati meccanismi danno vita a svariate scene.

La prima ritrae Dina e Clarenza scandire le ore e i quarti suonando le campane, in ricordo del loro eroico contributo durante i Vespri Siciliani; contemporaneamente alcune statue simboleggianti il ciclo della vita – infanzia, adolescenza, maturità e vecchiaia – si alternano sfilando davanti ad uno scheletro, simbolo della Morte ineluttabile.

Subito dopo è possibile ammirare il simbolo della città, un imponente leone incoronato. E’ posto al di sotto del quadrante dell’orologio mentre scuote la testa e la coda e sventola la bandiera messinese; termina il suo spettacolo con tre ruggiti, lasciando il posto al gallo che si palesa alla piazza aprendo le sue ali e stendendo il collo per poi cantare tre volte.

Successivamente, seguono le note musicali dell’“Ave Maria” di Schubert. Essa è accompagnata dall’apparizione di una colomba dorata, il cui volo richiama alla memoria la nascita del Santuario di Montalto.

È possibile, inoltre, assistere ad una diversa scena liturgica che varia a seconda della festività corrente.

Per ultimo, è messo in scena l’evento più importante della storia religiosa di Messina: San Paolo e gli ambasciatori messinesi mentre sfilano davanti alla Madonna che tende loro la lettera scritta nel 42 d.C. commemorandosi patrona della città.

Un evento che per ben dodici minuti tiene alti gli occhi di passanti che hanno il privilegio di assistere ad uno spettacolo così solenne.

©Alice Buggè– Dina e Clarenza e il Gallo, particolare del Campanile, Messina 2021

Le componenti strutturali

Quanto alla struttura, l’orologio si articola in due “caroselli”: in basso troviamo quello dei giorni, ognuno dei quali -da lunedì a domenica- è rappresentato allegoricamente da figure della mitologia greca; in alto, il carosello dell’età costituito da statue rappresentanti le quattro fasi della vita, con al centro la morte dotata di una falce, pronta a colpire.

La parte più complessa è certamente quella astronomica di cui fa parte un calendario perpetuo che indica giorni, mesi, anni e feste mobili, in grado di distinguere gli anni normali dagli anni bisestili. È presente persino un planetario che riproduce il sistema solare, i pianeti posti in modo corretto intorno al sole, ruotando in sincronia ai tempi di rivoluzione reali, con la luna che chiude il quadro scandendo le fasi lunari.

L’orologio astronomico sito accanto al Duomo di Messina non è solo tra le più alte e complesse opere della meccanica e delle conoscenze astronomiche e fisiche, ma la sua unicità deriva anche dalla sua ampia articolazione, vantando ben 54 statue mosse con precisione dagli ingranaggi.

©Alice Buggè – Il calendario perpetuo e l’angelo che indica i giorni, particolare della torre del Campanile, Messina 2021

 

Mario Cosenza, Marika Costantino

 

Fonti:

 Comune di Messina

colapisci.it

www.ilsicilia.it

http://discovermessina

 

Leggi Anche...

Cretto di Gibellina

Gibellina: La Land Art più grande del mondo le dà nuova vita

Il terremoto e la ricostruzione Gibellina, un comune della provincia di Trapani, situato nella suggestiva …