Finale a Wembley: la rabbia dei tifosi inglesi sfocia in atti di razzismo, violenze e scarsa sportività

Durante la finale degli Europei di calcio, in cui l’Italia ha battuto l’Inghilterra ai calci di rigore, grande è stata la rabbia dei tifosi inglesi. Scontri, aggressioni e insulti risuonano nella notte di Wembley.

Europei: Italia-Inghilterra –Fonte:zazoom.it

La fine del sogno inglese di salire per la prima volta sul tetto d’Europa ha evidenziato non solo i limiti tecnici della squadra di Southgate, ma ha permesso di mettere in atto uno scenario che riflette la scarsa sportività del popolo anglosassone. Le bandiere italiane calpestate, l’inno di Mameli fischiato e le medaglie d’argento tolte dal collo al momento della consegna non hanno dato alla patria del football l’immagine migliore di se.

Scarso “fair play”

Essenziale nello sport è il concetto di “fair play”, concepito come un documento che prevede un quadro etico di riferimento con l’obiettivo di diffondere una mentalità sportiva, che sia condivisa in ogni attività. Tra le principali caratteristiche gli atleti e i tifosi, devono attenersi a:

  • Giocare per divertirsi
  • Giocare con lealtà
  • Rispettare le regole del gioco
  • Rispettare i compagni di squadra, gli avversari, gli arbitri e gli spettatori
  • Accettare la sconfitta con dignità
  • Rifiutare il doping, il razzismo, la violenza e la corruzione
  • Essere generosi verso il prossimo e soprattutto verso i più bisognosi
  • Aiutare gli altri a resistere nelle difficoltà
  • Denunciare coloro che tentano di screditare lo sport
  • Onorare coloro che difendono lo spirito olimpico dello sport

Episodi prima e dopo il match

Fin prima del fischio d’inizio della partita, la normativa predetta non è rispettata dai tifosi inglesi. Gli episodi sono stati parecchi e resi noti, fin da subito, grazie alle immagini che iniziavano a circolare sul web. Alcune di queste rappresentavano gruppi di supporter inglesi che calpestavano la bandiera italiana, mentre altre ritraevano risse con la polizia e gli agenti di sicurezza, a seguito del tentativo di centinaia di tifosi di far irruzione nello stadio senza biglietto. Non è mancata la tensione anche dentro lo stadio, permettendo a questi di invadere una zona che sarebbe dovuta rimanere blindata dagli steward, cioè  protetta da quel gruppo di sicurezza complementare alle Forze di polizia.

Tifosi inglesi sputano e calpestano la bandiera dell’Italia –Fonte:fanpage.it

Alcuni scontri avvenuti presso Trafalgar Square e Leicester Square si sono tramutati in veri atti di violenza nella capitale britannica. Ciò ha costretto le autorità ad evacuare perfino King’s Cross a causa dei petardi lanciati dai gruppi tifosi.

Nonostante la UEFA abbia multato la Federcalcio inglese (Fa), durante la semifinale di mercoledì scorso contro la Danimarca, al pagamento di una somma pari a 30.000 euro per l’uso di laser e fumogeni e altri fattori disturbanti da parte dei tifosi, l’ammonizione non è servita al rispetto dei principi morali.

L’appello dell’ex nazionale Gary Lineker di non fischiare l’inno italiano, come era accaduto durante la semifinale, non è stato ascoltato dai 60.000 connazionali presenti a Wembley. Gli stessi hanno deciso di abbandonare l’impianto a seguito del rigore fallito da Saka e parato da Donnarumma, mostrando scarso rispetto e mancanza di sportività.

Euro 2020: Fair play? –Fonte:ilfaroonline.it

L’omissione all’applicazione dei precetti del fair play ha colpito inoltre quasi tutti i giocatori. Infatti durante il momento della premiazione questi mossi dalla frustrazione, per la mancata vittoria per l’arrivo in finale dopo l’attesa di mezzo secolo, si sono sfilati dal collo la medaglia d’argento subito dopo la consegna.

Razzismo verso i Tre Leoni

La rabbia per la sconfitta si è poi riversata contro diversi giocatori inglesi come Marcus Rashford del Manchester United, Jadon Sancho del Borussia Dortmund e Bukayo Saka dell’Arsenal, attraverso insulti razzisti a seguito degli “errori” commessi durante i rigori.

Saka inondato di messaggi razzisti –Fonte:fanpage.it

In particolare l’ondata di ingiurie ha colpito Rashford, ricoprendo un murales che lo ritraeva con epiteti razzisti. Questi si sono così aggiunti a quelli ricevuti dai “tifosi” del Machester United dopo la finale di Europa League persa con il Villarreal a fine maggio scorso.

Sebbene molti giocatori esprimano solidarietà verso i compagni attaccati, il tweet di Jude Bellingham, compagno di nazionale di Rashford, rivela che non è la prima volta che giocatori appartenenti a minoranze etniche subiscano episodi di razzismo. Anche questa volta numerosissime sono state le aggressioni non solo ai profili social dei tre giocatori ma anche attraverso il compimento di atti vandalici presso i locali italiani vicini allo stadio.

Europei: Federazione inglese “disgustata” –Fonte:cloud.laroma24.it

Non tardi è arrivata la condanna della Federazione di calcio inglese e dell’allenatore della nazionale Gareth Southgate, sostenendo che la nazionale inglese continuerà a combattere il razzismo nel calcio. Al riguardo è intervenuto anche il Primo ministro britannico Boris Johnson asservendo che

“Questa squadra inglese merita di essere lodata come eroi, non abusata razzialmente sui social media. I responsabili di questo terribile abuso dovrebbero vergognarsi.”

Orrore dopo la finale: si teme l’aumento di contagi

La tensione iniziale non ha trovato tregua neanche a gara vinta dall’Italia. Le immagini raccontate mostrano la vergognosa violenza usata dai tifosi inglesi ai danni dei malcapitati italiani. Ciò ha fatto salire a quota 50 gli arresti nella capitale. I fermi indetti sono legati sia al tentativo di sfondamento degli ingressi allo stadio, ma soprattutto per le violazioni delle norme anti Covid sugli assembramenti non autorizzati. L’aumento dei contagi in Regno Unito, risulta così essere un dato sempre più allarmante, a seguito di una vorticosa crescita dei casi che tocca quota del 30%, sotto la spinta infettiva della variante Delta.

Johnson: “Controlli rigorosi per la partita” –Fonte:video.sky.it

Nonostante la preoccupazione che i ricoveri ospedalieri possano aumentare sproporzionalmente, il piano di riaperture del Premier Boris Johnson rimane immodificato. Si prevede così dal 19 luglio il termine delle misure restrittive contro la diffusione dell’epidemia. Si porrà fine all’uso della mascherina al chiuso e sui mezzi pubblici al distanziamento sociale, con l’obiettivo di “restaurare le libertà del popolo”.

Giovanna Sgarlata

di Redazione Attualità

Rubrica di long form journalism; approfondimento a portata di studente sulle questioni sociali, politiche ed economiche dall’Italia e dal mondo.

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