Biossido di titanio: EFSA lancia l’allerta per l’additivo presente in chewing-gum e dentifrici

L’E171 è un additivo alimentare meglio conosciuto come biossido di titanio (TiO2). Da decenni viene utilizzato nella preparazione di prodotti come gomme da masticare, caramelle, dentifrici, cosmetici e farmaci. L’applicazione di E171 negli alimenti è però diventata oggetto di dibattito, in quanto è possibile che alteri la barriera intestinale. 

  1. Le funzioni dell’E171
  2. Cos’è il Biossido di titanio?
  3. Possibili vie di ingestione
  4. Gli studi condotti
  5. Cosa affermano l’IARC e ECHA
  6. Le considerazioni dell’EFSA
  7. Conclusioni

Le funzioni dell’E171 

La funzione principale di questo colorante artificiale è quella di rendere i prodotti visivamente più attraenti ravvivandone il colore originale. Alla luce delle ultime ricerche, l’EFSA, (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) proporrà alla UE di vietarne l’utilizzo.

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Cos’è il Biossido di titanio?

Il biossido di titanio è un composto chimico che si presenta come una polvere cristallina in una pigmentazione tendente al bianco. Viene considerato un pigmento poichè è anche usato per ottenere il colore bianco o sfumare altri pigmenti.
Lo sbiancamento si ottiene mediante particelle di
TiO2 in un intervallo di dimensioni di 200-300 nm. Si trova in natura in tre distinte strutture cristalline (anastasio, rutilo e brookite), ma solo l’anastasio e il rutilo sono ammessi come additivi alimentari.
L’assunzione di E171 varia tra i diversi gruppi di età e Paesi. Il gruppo più esposto è quello dei bambini a causa della loro massa corporea, inferiore a quella di un adulto, e del consumo spropositato di prodotti contenenti E171, come per esempio gli omogeneizzati.

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Possibili vie di ingestione

Le più alte concentrazioni di E171 si trovano in gomme da masticare, creme al caffè, caramelle e guarnizioni di zucchero in polvere, come ad esempio le glasse. L’ingestione accidentale di dentifricio, durante la cura dell’igiene dentale, è un’altra via di assunzione di E171. Se viene ingerito il 10% di dentifricio, si è sottoposti ad una esposizione pari al  0,15 a 3,9 mg/giorno al TiO2.
La quotidiana assunzione di E171 può raggiungere diverse centinaia di milligrammi, di cui almeno il 10-40% sotto forma di TiO2 nanoparticelle. L’esposizione a lungo termine solleva preoccupazioni riguardo al rischio di un potenziale accumulo negli organi e agli effetti potenzialmente dannosi sulla salute umana.
L’Unione Europea consente l’uso di E171 ( nelle forme di anatasio e rutilo) in quanto basta (senza limitazioni), in base al suo basso assorbimento e conseguente bassa tossicità, inerzia e solubilità.
Tuttavia, la bassa tossicità e inerzia sono fonte di dibattito. 

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Gli studi condotti

Studi di inalazione, effettuati in un arco di tempo di due anni, hanno mostrato lo sviluppo di tumori polmonari nei topi a seguito di esposizioni ad alte concentrazioni di TiO2.
L’esperimento prevedeva la somministrazione orale ripetuta di E171 nei topi a un livello di dose paragonabile all’esposizione alimentare umana.
Nel corso dell’esperimento si osservava la deposizione di TiO2 nell’apparato digerente e negli organi interni.
La somministrazione di E171 è avvenuta mediante gocciolamento nella bocca dell’animale, con conseguente osservazione di un significativo accumulo di titanio nell’intestino e nel fegato, dove venivano riscontrati focolai necroinfiammato.
Tre giorni dopo l’ultima dose, sono stati osservati un aumento della produzione di superossido e dell’infiammazione nello stomaco e nell’intestino.
Nel complesso lo studio condotto indica che il rischio per la salute umana associato all’esposizione alimentare all’E171 deve essere considerato con attenzione.

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Cosa affermano l’IARC e l’ECHA

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca e il Cancro (IARC) ha classificato il TiO2 come “possibilmente cancerogeno per l’uomo dopo inalazione“. L’IARC sottolinea come la cancerogeneità non sia una conseguenza dell’ingestione di alimenti contenenti E171, piuttosto la pericolosità è dovuta alla sua inalazione.
Il 18 Febbraio 2020, l’UE ha acquisito il parere dell’ECHA (Agenda Europea per le sostanze chimiche) e ha pubblicato la classificazione del TiO2 come sospetto cancerogeno (categoria 2) per inalazione sotto forma di polvere con almeno l’1% di particelle con diametro aerodinamico ≤10μm. 

Le considerazioni dell’EFSA

Nella commissione europea del Marzo 2020 L’EFSA ha aggiornato la propria valutazione della sicurezza dell’additivo alimentare biossido di titanio (E171).
Il prof. Maged Younes, presidente del gruppo di esperti EFSA sugli additivi e aromatizzanti alimentari, ha affermato: “Tenuto conto di tutti gli studi e i dati scientifici disponibili, il gruppo scientifico ha concluso che il biossido di titanio non può più essere considerato sicuro come additivo alimentare. Un elemento fondamentale per giungere a tale conclusione è che non abbiamo potuto escludere timori in termini di genotossicità connessi all’ingestione di particelle di biossido di titanio. Dopo l’ingestione l’assorbimento di particelle di biossido di titanio è basso, tuttavia esse possono accumularsi nell’organismo umano“. 

Conclusioni

In conclusione, per l’E171 non è possibile stabilire una dose giornaliera accettabile (DGA).
I gestori del rischio presso la Commissione europea e gli Stati membri dell’UE sono stati informati riguardo alle conclusioni prese dall’EFSA e rifletteranno sulle misure più appropriate da assumere per garantire la tutela dei consumatori. Essi si riuniranno nuovamente il 1° Ottobre 2021 per trarre le conclusioni riguardo la sua effettiva capacità cancerogena, dopo un periodo di transizione di 18 mesi. 

Elena Fortuna

Fonti:

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