Elezioni Amministrative: trionfo del centrosinistra. Crollano Lega e 5 Stelle mentre cresce Fratelli d’Italia

fonte: mam-e.it

Il 3 e il 4 ottobre si è votato in 1192 comuni italiani per l’elezione dei nuovi sindaci e dei nuovi consigli comunali. 12 milioni gli italiani chiamati al voto e tra le città interessate vi sono state ben sei capoluoghi di regione e tredici di provincia. Particolarmente elevata è l’attenzione su cinque delle principali italiane: Milano, Roma, Torino, Napoli e Bologna. Chiamati alle urne sono stati anche i cittadini calabresi per l’elezione del nuovo presidente regionale successivamente alla fine anticipata della precedente legislatura. La Calabria è stata infatti l’unica regione interessata da un rinnovo dei suoi vertici. Ad un giorno di distanza dalla chiusura dei seggi, è già possibile iniziare un’analisi sui risultati delle urne che nella maggior parte dei casi sembrerebbero confermare i dati degli exit poll di ieri.

Cresce l’astensionismo e la differenza di genere

Prima di soffermarci su qualsiasi ragionamento è giusto sottolineare un dato che fin da subito è parso eloquente. In tutti i comuni interessati si è registrato un drastico calo nell’affluenza alle urne. Al primo turno delle amministrative hanno espresso il proprio voto soltanto il 54,69% degli aventi diritto. Un dato al ribasso di circa sei punti percentuale rispetto alle ultime consultazioni svoltesi nel 2016. In quell’occasione l’affluenza fu del 61,58% nonostante le urne fossero rimaste aperte solamente un giorno.

A differenza delle scorse consultazioni amministrative, inoltre, nessuna donna non è stata eletta e né è andata al ballottaggio in nessuna delle grandi e medie città .

I risultati del primo turno di amministrative 2021, fonte: Il Post

Pesante ridimensionamento del Movimento 5 Stelle

Oltre all’alto astensionismo, l’ ulteriore dato che colpisce è il forte ridimensionamento del MoVimento 5 Stelle. Il movimento di Grillo e Casaleggio infatti perde le due grandi città che governava. A Roma il sindaco uscente Virginia Raggi si piazza al quarto posto, alle spalle di Calenda, dimezzando i voti con cui è riuscita cinque anni fa a superare il primo turno e registrando un generale malcontento nell’amministrazione del Campidoglio. Si ferma al 9% invece la candidata sindaco di Torino Valentina Sganga, sostenuta dal solo M5S nella corsa alla successione a Chiara Appendino. Se a Roma e Torino la sconfitta del M5S è apparsa netta, tale dato trova conferma anche ove i pentastellati correvano all’interno della coalizione di centro sinistra. A Napoli e Bologna il loro supporto è risultato essere praticamente ininfluente per il superamento del primo turno da parte di Gaetano Manfredi e Matteo Lepore, a cui hanno contribuito rispettivamente con il 9,7% e  il 3,3%. Disfatta ancor più netta nel capoluogo lombardo dove hanno raccolto soltanto il 2,7% dei voti e si sono visti superare dal partito “no vax” di Gianluigi Paragone fermatosi al 3%.

Il sindaco uscente di Roma Virginia Raggi, fonte: romalife.it

Risalita del centro sinistra: vittoria già al primo turno a Milano, Napoli e Bologna

A dimostrarsi in buona salute è invece il centro sinistra che vince già al primo turno a Milano e, come detto, a Bologna e Napoli. Beppe Sala, Matteo Lepore e Gaetano Manfredi sono riusciti a superare il 50% delle preferenze ed evitando così un ballottaggio al secondo turno con il diretto concorrente. Dove invece questo accadrà sarà invece a Roma, Torino e Trieste. Roberto Gualtieri ha raccolto il 27% delle preferenze nella capitale e tra due settimane sfiderà in una nuova consultazione il candidato di centrodestra Enrico Michetti, attestatosi invece al 30,2%. Medesima sorte anche per Stefano Lo Russo (Torino) e Francesco Russo (Trieste). Il PD si conferma dunque essere effettivamente l’asse trainante del centrosinistra, capace di essere indipendente dal sostegno dei pentastellati o prima forza quando in coalizione con questi ultimi.

Bappe Sala (PD) confermato sindaco di Milano, fonte: internazionale.it

Centrodestra: crolla la Lega mentre cresce Fratelli d’Italia

Il racconto unanime delle principali testate descrive il partito di Matteo Salvini come il primo sconfitto di queste consultazioni. Il leader leghista ha sostenuto in prima persona la candidatura del primario di pediatria Luca Bernardo, la cui corsa alla carica di sindaco di Milano è risultata essere una delle più deludenti. Nel capoluogo lombardo la Lega non è arrivata nemmeno all’11%, il risultato più basso da dieci anni ad oggi e sicuramente il tonfo più eclatante da quando vi è alla guida l’attuale leader del Carroccio. Salvini rischia di vedere anche la sua leadership messa in discussione. Paolo Damilano, candidato sindaco per il centrodestra a Torino è infatti considerato essere più vicino a Giorgetti, rispetto che all’ex ministro dell’interno.

fonte: fanpage

I risultati migliori della coalizione provengono certamente da Fratelli d’Italia. Non solo a Milano il partito ha raggiunto il 10% ma Enrico Michetti, scelto proprio dalla Meloni, è ancora in lizza per il ballottaggio a Roma, città dove Fratelli d’Italia ha ottenuto tre volte le preferenze dell’amico Matteo. Il primato nella coalizione a Bologna e Triste e sono l’ulteriore testimonianza di un definitivo mutamento degli equilibri nel centrodestra.

Ultima nota di colore da registrare è l’exploit di Forza Italia in Calabria. Il partito di Silvio Berlusconi è cresciuto di ben cinque punti percentuali rispetto alle elezioni dello scorso anno raggiungendo il 17,3% e guidando la coalizione di centrodestra che si conferma alla guida della regione con il nuovo candidato Roberto Occhiuto.

 

Filippo Giletto

 

 

 

 

di Redazione Attualità

Rubrica di long form journalism; approfondimento a portata di studente sulle questioni sociali, politiche ed economiche dall’Italia e dal mondo.

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