"Mia"
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Addio al vecchio Reddito di cittadinanza. Arriva “Mia”, la nuova “Misura di inclusione attiva”

Quello che noi tutti conosciamo come reddito di cittadinanza, cambierà nome dalla fine di quest’estate. La nuova manovra finanziaria 2023 aveva preannunciato degli importanti cambiamenti in tal senso. Il nuovo sistema cambia anche sulla base di differenti criteri di accesso.

Il nuovo strumento partirà da settembre con una nuova denominazione, Mia: Misura di inclusione attiva”. La nuova legge di Bilancio ha fatto scattare sette mesi di proroga ai beneficiari del Reddito di Cittadinanza. I nuclei percettori, secondo l’Osservatorio Statistico, sono 1.160.714 per un totale di 2.468.895 persone coinvolte.

Che cos’è il “Mia”?

Mia è un sussidio più leggero e di minore durata. Ideato per due tipologie di fruitori, occupabili o meno, con un assegno massimo di 500 euro al mese. Attualmente sono circa 1,1 milioni di famiglie a percepire il Reddito, con un importo medio di 549 euro.

La Mia potrebbe prevedere un sussidio di massimo 500 euro, per coloro che sono considerati non occupabili. Mentre si opterà per una riduzione a 375 euro, in caso di persone adatte a lavorare. In questa seconda categoria rientrerebbero anche i percettori di redditi da lavoro molto bassi, fino a 3mila euro annui. La durata dell’assegno sarebbe inferiore a quella attuale, circa 12 mesi al posto di 18.

Il tutto verrà confermato nelle prossime settimane. Si attende che la ministra del Lavoro, Elvira Calderone, presenti in Consiglio dei Ministri il decreto legge per la riforma del Reddito di cittadinanza.

Chi potrà richiederlo?

La divisione fondamentale sarà tra famiglie di occupabili e non. I beneficiari della Mia dovrebbero essere divisi in due gruppi: 

  • Da una parte le famiglie con persone “occupabili” al loro interno, cioè i cui membri hanno tra i 18 e i 60 anni e non hanno disabilità.
  • Dall’altra le famiglie con persone “non occupabili”, cioè quelle in cui almeno una persona ha meno di 18 anni, più di 60 anni o ha una disabilità.

Il requisito reddituale per entrare nel sostegno, quindi l’ISEE, dovrebbe essere tagliato di oltre 2mila euro per arrivare a 7.200 euro. Tra le famiglie di occupabili e non, cambieranno i  tempi del sostegno e il valore dell’assegno. Per gli occupabili – che al momento hanno assicurato il Reddito di cittadinanza solo per sette mesi del 2023 – l’assegno di base (per un single) va verso una riduzione a 375 euro e una durata massima di circa 12 mesi. Come afferma il sottosegretario all’Economia, Federico Freni

“Il Mia nasce dalla volontà di risolvere il tema delle politiche attive, per spostare quello che oggi è un sussidio sul tema della politica attiva. Quindi, ovviamente, non è una retromarcia. Si era detto che si sarebbe cambiato il Reddito di cittadinanza”

Mia come funzionerà?

“Si era detto che si sarebbe immaginata una misura che avrebbe consentito a chi non può lavorare di essere sostenuto e a chi non vuole lavorare di dover lavorare per forza, se la vuole. E questo si sta facendo. Con il Mia ci sarà, entro certi limiti, la concorrenza tra lavoro e Reddito di cittadinanza”.

Questo è quanto aggiunge il sottosegretario Freni, ma vediamo insieme come funzionerà la nuova misura. Lo scopo di ‘Mia’ è quello di inserire nel mondo lavorativo coloro che ne sono rimasti fuori. Al fine di migliorare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, il Ministero del Lavoro dovrebbe dirigere i lavori utili e dare luogo ad una piattaforma online nazionale, a cui gli occupabili dovrebbero obbligatoriamente iscriversi. 

In quest’ottica verrà sviluppata una piattaforma online apposita per la misura. In base alla categoria del nucleo familiare si prevedono due direzioni:

  • i nuclei in cui non sono presenti persone occupabili verranno destinati ai singoli Comuni, per percorsi di inserimento sociale specifici;
  • i nuclei in cui sono presenti persone occupabili verranno destinati ai Centri per l’Impiego. Dove dovranno sottoscrivere un patto di inserimento al lavoro per ottenere la MIA e iniziare un apposito percorso.

Federica Lizzio

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