Blanco
Copertina di "Innamorato"

“Innamorato”: la probabile redenzione di Blanco

Dirompente, innovativo e malinconico, ma non ancora pienamente maturo. Voto UVM: 4/5

 

Venerdì scorso è uscito il nuovo album di Blanco (al secolo Riccardo Fabbriconi) Innamorato, un anno dopo l’album d’esordio Blu celeste che ha scalato le classifiche anche grazie ai singoli già noti Notti in bianco e Ladro di fiori, con cui è entrato in modo dirompente nella scena musicale italiana.

L’album, prodotto interamente dal suo fidato collaboratore Michelangelo e anticipato dal singolo L’isola delle rose, presenta delle sonorità inedite, spaziando dal pop alternative a parti rap tipiche del giovane artista (ricordiamo che è nato il 10 febbraio del 2003).

Fare un disco così a vent’anni non è mai un’operazione semplice poiché, è molto facile scadere nella banalità e nella ridondanza dei concetti. Blanco invece, riesce a ribaltare questa prospettiva poiché ogni canzone rappresenta molteplici sfumature del suo carattere forte e sognatore e ancora una volta, ha deciso di mettersi a nudo.

Il concept dietro al disco

Se in Blu Celeste abbiamo visto il lato più esuberante di Blanco (salvo la title track dai toni molto malinconici), in questo disco l’atmosfera tenta di farsi più immersiva, sviscerando quelli che sono i pensieri di un giovane innamorato per l’appunto.

Tra la delicatezza e la sfacciataggine, Blanco affronta il tema della paura in più tracce, in particolare in Anima Tormentata e La Mia Famiglia dove da sfogo a pensieri prettamente tipici di un ragazzo che, avviandosi verso l’età adulta, cerca lecitamente di darsi delle risposte, confidando di potersi rifugiare all’interno del proprio nido nonostante riconosca di essere cambiato.

Chi lo sa
A cosa serve essere ricchi se la fedeltà e l’amore non lo compri
Mi chiedo chi lo sa
Chiuso in una stanza d’albergo
Chi lo sa
Che non è quello che volevo
Chi lo sa
Se questa vita è vera oppure artificiale
Non è naturale
(Anima Tormentata)

 

E io forse son già morto
Ma Milano dicono “Non è mai troppo”
Ma per me è già troppo
Accettare un compromesso
Di essere cambiato adesso
Sul finale, sul più bello
(La Mia Famiglia)

E l’amore? Sembra essere un’ancora di salvezza, un punto fermo nella vita del giovane artista che gli da la forza per vivere, anche se le incertezze non lo lasciano andare.

Una tra le tracce più incisive è Giulia, probabilmente dedicata alla sua ex alla quale sono precedute diverse canzoni del suo repertorio (Ladro di fiori, Sai cosa c’è, Finché non mi seppelliscono). Nonostante sia finita, Blanco decide di chiudere il cerchio di un rapporto vissuto probabilmente con passione, accettandone la fine in maniera consapevole e matura.

E dividiamoci le colpe
Sennò è una storia folle
Finita quasi a botte
Tutto tranne che dolce
(Giulia)

Mina: una presenza inaspettata

“Non l’ho mai vista, ma per quanto sembri assurdo sono più contento perché il rischio, quando conosci i tuoi idoli, è che un po’ ti caschino, perché capisci che sono persone normali, invece lei non l’ho mai vista, quindi per me resta una persona che non esiste.” (Fonte: fanpage.it)

Il brano con Mina probabilmente rappresenta la vera punta di diamante del disco. La voce graffiante di Blanco unita alla profondità della regina della canzone italiana donano un’atmosfera estremamente immersiva, a metà tra sonorità tipicamente retrò e odierne.

Come silloge di ciò, vi è il videoclip ufficiale su YouTube, il quale si presenta come un breve film noir in bianco e nero che sembra ricordare le atmosfere “hitchcockiane”, dove Blanco insegue una donna misteriosa rappresentata proprio da Mina, la grande assente della scena.

Ciò nonostante, il suo ritorno in questa traccia si fa sentire in maniera non indifferente.

Se non è sincero
Se l’amore è vero muori dentro
Un sentimento puro
No, non ha futuro se ti perdo
Darei la mia vita
Che non è infinita
A un prezzo onesto.

Un disco romantico ma malinconico

Da come si esprime musicalmente, Blanco ha un carattere “difficile da digerire” come dice in Lacrime di piombo. Eppure, in virtù di ciò, questa canzone mostra coraggiosamente il cuore del giovane artista, il quale esprime un pensiero che vorrebbe non accadesse mai: la fine di una storia e il timore di perdere i momenti felici senza soffrire.

Sarà banale forse, ma quando si è giovani è comune trovarsi impreparati dinanzi al vuoto lasciato da una persona, specialmente se vi era un legame amoroso non indifferente. Si evince, dunque, il leitmotiv del disco che possiamo trovare anche in altre canzoni (Scusa, Fotocopia, la già citata Giulia e Raggi del sole).

Ogni anno, ogni giorno, ogni mese che passerà
Ricorderò ogni “fanculo” come se fosse un “ti amo”
Regalato, poi abusato come se fosse un boato
E sono lacrime di piombo, che scendon sotto i Ray-Ban
Le asciugo e le nascondo, sorridendo a mia mamma
Ma passerà
(Lacrime Di Piombo)

Non sarà probabilmente l’album della maturità, però è chiaro che il suo ritorno dopo la polemica durante il Festival di Sanremo non passerà inosservato. Il giovane artista ha fame di riscatto ed è “innamorato” della musica, oltre che della vita. Questo non glielo si può contestare, almeno si spera!

 

Federico Ferrara

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