Vaccinazioni in calo. Controversie e falsi miti creano allarmismi inutili

Una delle svolte più significative in campo medico è certamente rappresentata dall’introduzione dei vaccini, grazie ai quali sono state eradicate o fortemente contenute patologie gravi e debilitanti, che nel susseguirsi dei decenni hanno mietuto milioni di vittime, soprattutto di soggetti in età pediatrica.
Il primo vaccino, frutto dell’intuizione dal medico britannico Edward Jenner, risale alla fine del ‘700 ed è sulla base di quell’unica e geniale intuizione che sono stati ideati i vaccini come oggi li conosciamo.

Seppure i dati epidemiologici affermino con oggettività schietta quanto vantaggioso sia l’utilizzo del vaccino, numerose sono le polemiche e le discussioni a riguardo.
Negli ultimi anni, è stato infatti registrato un progressivo calo delle vaccinazioni in Italia, sia per quanto riguarda quelle obbligatorie sia quelle consigliate ed addirittura quelle per l’influenza stagionale.

La scelta di non procedere con la vaccinazione, oltre ad essere una presa di posizione avversa al buon senso, com’è facilmente intuibile, determina il riemergere di vecchie patologie che lentamente si è riusciti ad eradicare quasi del tutto. È una decisione presa sulla base di falsi miti e notizie prive di fondamento scientifico, rese note da terzi non appartenenti alla comunità medica.

Effettuando una ricerca sul web, dati statistici affermano che il 95% dei siti proposti alla ricerca della voce “vaccino” sono categoricamente contrari alla pratica e motivano la scelta facendo riferimento ad una divisione della comunità scientifica tra i membri a favore e tra quelli contrari, spaccatura assolutamente inesistente, in quanto tutti i membri sono favorevoli all’immunizzazione attraverso l’uso delle vaccinazioni. Sempre citato è, a tal proposito, il padre delle controversie sui vaccini: Andrew Wakefield, ex medico e chirurgo britannico, fautore del nesso causale tra vaccino trivalente (morbillo-parotite- rosolia) e la comparsa di patologie come l’Autismo e il morbo di Crohn nei bambini; tuttavia, la tesi proposta è stata confutata più volte, nel corso di quest’ultimi vent’anni, in quanto, nessun ricercatore ha mai ottenuto gli stessi risultati di Wakefield ed è poi stato reso noto che l’ex medico, in cambio di un’ingente somma di denaro, aveva falsificato i risultati della sua ricerca, scatenando un’avversione del tutto immotivata nei confronti dei vaccini.

La Sanità Pubblica oggi si allarma, cercando di contrastare il più possibile il crescere di questo fenomeno negativo e deleterio, esortando i medici e tutte le figure competenti a contrastare la disinformazione tra i cittadini, sempre più confusi in un mare d’idee incerte.
Proprio per chiarire il vantaggio e soprattutto l’assoluta innocuità dei vaccini, sono spesso organizzati, nelle maggiori piazze del territorio italiano, degli incontri con medici o comunque personale competente dell’ambito medico-scientifico atti a chiarire eventuali dubbi e soprattutto a dare risposte scientificamente valide in caso d’incertezze.

Genitori, ma anche bambini ed anziani, dovrebbero essere costantemente esortati a procedere con la vaccinazione, in quanto unico mezzo sicuro e funzionale per combattere l’insorgenza di patologie temute ed invalidanti del passato, che potrebbero nuovamente riemergere, annullando i progressi fatti nel corso dei decenni.

Morgana Casella

di Redazione UniVersoMe

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