Carige: Mattarella firma il decreto

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Il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto legge sull’istituto bancario varato dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento è stato trasmesso alla Camera. Ma quali saranno le prossime mosse? Un piano industriale di Carige entro la fine di febbraio, che garantirà «un percorso credibile non solo dal punto di vista della sostenibilità operativa ma anche,e soprattutto, in termini di attrattività in ottica di aggregazione» si legge in una nota dell’istituto ligure che chiarisce le prossime tappe per i manager-commissari che guidano l’istituto dopo il commissariamento della Bce. E assicura che la ricapitalizzazione precauzionale (di fatto, la nazionalizzazione) è solo una «ipotesi residuale».
Il decreto mette in campo un miliardo e 300 milioni di fondi pubblici per salvare la banca, consentendole di emettere 3 miliardi di obbligazioni.
La Sga, la società controllata dal Tesoro che si occupa di recuperare crediti deteriorati, è pronta a scendere in campo per analizzare ed eventualmente rilevare i crediti dubbi che Carige vuole smaltire. È quanto si apprende in ambienti finanziari dopo che l’istituto ligure ha annunciato che verrà avviata una due diligence su una consistente dei suoi crediti deteriorati «a cui – ha spiegato Carige saranno invitati alcuni tra principali operatori italiani e esteri».

Intanto la Commissione Ue «prende nota dell’adozione del decreto» su Banca Carige ed «è in contatto con le autorità italiane, pronta a discutere con loro della disponibilità di strumenti, sempre nel quadro degli strumenti europei»: lo ha detto il portavoce del presidente della Commissione Jean Claude Juncker rispondendo a chi gli chiede un commento sul decreto approvato dal Consiglio dei ministri a sostegno di Carige.
Tale decreto mira a consentire ai commissari iniziative utili per preservare la stabilità e la coerenza del governo della società, completare il rafforzamento patrimoniale già avviato con l’intervento del Fondo Interbancario, proseguire nella riduzione dei crediti deteriorati e perseguire un’aggregazione che consenta il rilancio della banca, a beneficio della clientela. Soddisfazione da parte dei commissari, anche se fonti vicine ai vertici assicurano che non ci sarà bisogno di chiedere un intervento diretto da parte dello Stato.

 

Santoro Mangeruca

di Redazione Attualità

Rubrica di long form journalism; approfondimento a portata di studente sulle questioni sociali, politiche ed economiche dall’Italia e dal mondo.

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