Essere ricchi non farà la felicità, ma cambia il DNA

Un recentissimo studio della Northwestern University pone un’importante sfida per la medicina preventiva del futuro, indicando il meccanismo alla base delle differenze di salute tra popolazione ricca e popolazione povera.

Ricerche precedenti avevano già dimostrato che lo status socioeconomico è un potente fattore determinante per la salute e le malattie umane e che la disuguaglianza sociale è un fattore di stress onnipresente per le popolazioni a livello globale. La disuguaglianza sociale è associata a una predisposizione verso processi patologici che contribuiscono allo sviluppo di malattie, tra cui infiammazione cronica, insulino-resistenza e disregolazione del cortisolo. Un basso livello di istruzione e/o reddito comporta infatti un aumento del rischio di malattie cardiache, diabete, tumori e malattie infettive.

In questo studio, pubblicato il 4 Aprile sul American Journal of Physical Anthropology, i ricercatori hanno dimostrato che la povertà può essere “incorporata” in vaste aree del genoma, e tutto è governato da un finissimo equilibrio all’interno del nucleo delle nostre cellule: la metilazione. Questa rientra in una più ampia branca della medicina moderna: l’epigenetica, che studia i cambiamenti che influenzano il fenotipo, ovvero l’aspetto, della cellula e dei tessuti senza alterare il genotipo.

La metilazione del DNA è essenziale per il normale sviluppo: è associata infatti con l’imprinting genomico, l’inattivazione del cromosoma X e la carcinogenesi. La metilazione coinvolge quasi esclusivamente delle zone del DNA chiamate isole CpG (sequenze del DNA uguali e ripetute); quando questa avviene in prossimità di un promotore (che funge da interruttore) causa la repressione del gene cui è associato. Il processo è molto dinamico e può variare nel corso del tempo, accendendo e spegnendo diverse volte più e più geni.

Gli studiosi si sono rivolti ad uno studio di coorte già in corso nelle Filippine, il quale ha raccolto i dati economici delle famiglie di un gran numero di neonati a partire dal 1983, monitorandone l’andamento economico e sociale. A questi dati sono stati associati i vari profili di metilazione del DNA una volta che gli stessi neonati hanno compiuto circa 21 anni, età in cui lo sviluppo risulta essere completo.

Le analisi hanno identificato 2.546 siti su 1.537 geni in cui il DNA metilato differiva significativamente tra individuo benestante ed individuo povero. Si tratterebbe di una vera e propria firma della nostra condizione sociale all’interno delle nostre cellule.

Professor Thomas McDade

Thomas McDade, principale autore dello studio, nonché Professore di antropologia presso il Weinberg College of Arts and Sciences at Northwestern e direttore del Laboratory for Human Biology Research, ritiene che questo risultato sia significativo per due ragioni. In primo luogo perché, pur sapendo che la ricchezza è un potente fattore determinante della salute, precedentemente i meccanismi attraverso i quali il nostro organismo codifica le esperienze di povertà non erano noti; mentre oggi si.

“I nostri risultati suggeriscono che la metilazione del DNA può svolgere un ruolo importante, e l’ampia portata delle associazioni tra ricchezza e metilaione è coerente con l’ampia gamma di pattern biologici e performance di salute che sappiamo essere correlati alla ricchezza” ha affermato.

In secondo luogo, le esperienze nel corso dello sviluppo si sono incarnate nel genoma per modellarne letteralmente la struttura e la funzione. “Questo modello evidenzia un potenziale meccanismo attraverso il quale la povertà può avere un impatto duraturo su una vasta gamma di sistemi e processi fisiologici”.

Saranno infatti necessari studi di follow-up per determinare le conseguenze sulla salute della metilazione differenziale nei siti identificati dai ricercatori, ma si è già visto che molti dei geni interessati da questa variabilità sono gli stessi associati alle risposte immunitarie all’infezione e al cancro, allo sviluppo dell’apparato scheletrico e allo sviluppo del sistema nervoso.

Antonio Nuccio

 

Bibliografia: Thomas W. McDade, Calen P. Ryan, Meaghan J. Jones, Morgan K. Hoke, Judith Borja, Gregory E. Miller, Christopher W. Kuzawa, Michael S. Kobor. Genome‐wide analysis of DNA methylation in relation to socioeconomic status during development and early adulthood. American Journal of Physical Anthropology, 2019

di Redazione Scienza&Salute

Rubrica di divulgazione scientifica dalle curiosità di tutti i giorni alle ultime scoperte.

Leggi Anche...

Facing fake news: What's real and what's fake? | Deutsche Telekom

Falso ma Bello o Vero ma Brutto?

La diffusione delle notizie false è ormai diventata una piaga diffusa nella società contemporanea. Spesso …