President Donald Trump delivers remarks on proposed changes to the National Environmental Policy Act, at the White House, Thursday, Jan. 9, 2020, in Washington. (AP Photo/ Evan Vucci)

Trump sotto il mirino di accusa. Quali sono i processi lo attendono fuori dalla Casa Bianca

Dalla Casa Bianca al Tribunale

Donald Trump si oppone a lasciare la Casa Bianca. Questa sua resistenza risiederebbe non solo in motivi di ordine politico ma anche personale. Il tycoon, infatti, perderà l’immunità presidenziale una volta esauritosi il suo mandato e ad attenderlo ci saranno diverse indagini che sembrano preoccuparlo.

Tutti i guai per Trump una volta persa l’immunità presidenziale – Fonte:parstoday.com

L’ex presidente repubblicano teme che la sconfitta alla poltrona possa recargli un futuro non tranquillo, che non riguarda la cronaca politica e mondana bensì quella giudiziaria. Egli è stato sotto i riflettori di diverse indagini che verranno riprese una volta ceduto il posto alla presidenza. La strategia che tenta di applicare si sviluppa nel mancato riconoscimento al legittimo successore della carica Joe Biden e a voler impugnare una battaglia legale motivata a ribaltare gli scrutini elettorali ma che ambisce soprattutto a non perdere i privilegi presidenziali.

Immunità presidenziale

Questa prerogativa però non è stata mai codificata, fu sempre accettata per evitare che il presidente subisca dei condizionamenti esterni che interferirebbero nello svolgimento dell’incarico. Ciò ha fatto si che Trump godesse dell’inattaccabilità per reati federali, illeciti che afferiscono alle leggi nazionali e a cui adesso potrebbe essere posto in esame.

Sono numerose le indagini mosse contro la sua persona. Ripercorriamo e analizziamo qui le più conosciute.

Indagine del procuratore Mueller

Tra i capi di accusa vi è il procuratore speciale Robert Mueller che non ha potuto incriminarlo al termine dell’inchiesta, sulle interferenze russe durante le elezioni presidenziali del 2016; nonostante ciò il presidente repubblicano non riuscì a svincolarsi dalle diffamazioni. Lo scenario che ci si potrebbe aspettare pertanto farebbe si che le investigazioni compiute dal Dipartimento di Giustizia, quelle promosse da Mueller e le udienze della Commissione per l’Intelligence possano rappresentare le basi per nuovi processi giudiziari che pongono Donald Trump al centro di ipotesi di reati di cospirazione con la Russia e di falsa testimonianza.

Russiagate, il procuratore Mueller pronto a interrogare Trump – Fonte:rainews.it

Questo quadro per molti analisti si mostra quasi utopico, poiché implicherebbe che l’amministrazione di Biden apra un violento scontro politico con un ex presidente uscente, che ha ottenuto l’approvazione di 70 milioni di elettori, contrapponendosi al suo volere iniziale di distendere il clima di tensione politica.

Indagine di Cyrus Vance

Più concreta, sembra essere secondo i giornalisti americani, l’accusa del procuratore distrettuale di Manhattan, il cui ruolo è strettamente vincolato alla politica. Ciò ha sollevato numerosi dubbi sulle reali intenzioni di Vance, i cui punti cardine della critica prendono in esame “The Donald” e la sua Trump Organization focalizzandosi su alcuni pagamenti in favore di due donne, che sostengono di avere avuto delle relazioni sessuali con Trump, al tempo già sposato con la moglie Melania. Il versamento in denaro che avrebbero ottenuto serviva per comprare il loro silenzio e arrivava direttamente dai fondi del comitato elettorale con la dicitura di “spese legali” aggravando la questione come reato di falsificazione dei documenti fiscali, compiuto direttamente dall’avvocato Michael Cohen, non che suo braccio destro, prima delle presidenziali del 2016.

Ma l’indagine di Vance, non si è limitata qui, ha ampliato l’inchiesta su temi come frodi bancarie, fiscali e assicurative, permettendo nel mese di luglio alla Corte Suprema di negare a Trump la protezione delle indagini penali, che fino ad ora credeva di possedere come diritto, permettendo alla pubblica accusa di visionare la contabilità fiscale dell’ex presidente e delle sue attività ponendo il braccio di ferro tra procura e difesa.

Procura di Manhattan avvia inchiesta contro Donald Trump – Fonte:lafiamma.com.au

Frode fiscale       

Un’altra calunnia pronta a scalfirlo riguarda, come è stato spiegato in diversi articoli del 2016 e del 2017 nel New York Times, la frode del fisco per il pagamento delle imposte federali di soli 750 dollari.

Frode fiscale, Trump finisce nel mirino dei pm – Fonte:ilgiornale.it

La situazione si complica maggiormente per la consuetudine dei candidati alla presidenza di non rendere sempre nota la dichiarazione dei redditi. Al netto del fatto il rappresentate repubblicano ha riferito che il suo operato è stato verificato dall’Agenzia delle Entrate, la quale non ha rilevato nulla di irregolare. Rimane la questione portata avanti da alcuni analisti finanziari, secondo cui Trump a fine mandato debba rimborsare ingenti prestiti, procedimento problematico, che indurrebbe in virtù della crisi accentuata dalla pandemia, a colpire gravemente il settore del turismo su cui il tycoon, magnate che svolge attività di impresa di un certo livello, pone molte prestazioni imprenditoriali.

In sede civile nell’anno 2007 è stata posta in essere un’altra accusa per frode dal procuratore generale di New York Letitia James. Questa indagava sulle attività della Trump Organization poiché ex avvocato personale dell’imprenditore Michael Cohen, ha mostrato in sede della commissione del Congresso la presenza di un incrementato del valore delle partecipazioni di Trump, utile per limitare l’uso di denaro nei prestiti e nelle assicurazioni, evidenziandone poi una sua diminuzione per pagare meno tasse sulla proprietà.

Caso di E. Jean Carroll

L’ex giornalista della rivista “Elle”, ha accusato il presidente repubblicano di essere stata aggredita sessualmente intorno alla metà degli anni ’90, dentro un camerino di un magazzino di Manhattan. Jean Carroll lo scorso anno, lo citò in giudizio per diffamazione a seguito della decisa negazione di Trump riguardo l’accaduto, ma soprattutto per l’accusa subita di essersi inventata tutto solo per incrementare le vendite del suo libro.

Trump, la giornalista Jean Carroll lo accusa di violenza sessuale – Fonte:ilmessaggero.it

Nonostante ciò l ’indagine continua a procedere in sede giudiziaria attraverso la richiesta del campione di DNA da confrontare con il materiale organico rinvenuto sugli abiti di Carroll, che indossava nel momento dell’aggressione.

“Buonuscita legale”

In vista della complicata macchina giuridica che si è mossa nei confronti del quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti, si sta tentando di negoziare, con l’aiuto della figlia Ivanka e del genero Jared Kushner, una “buonuscita legale” con il partito democratico. Sebbene si vuole tentare un accordo con l’entourage di Biden per un’amnistia, che gli permetterebbe di sfuggire definitamente all’incognita della sentenza di colpevolezza, si contrappone la strategia di Barack Obama, che insieme a George W. Bush vorrebbero persuadere i sostenitori repubblicani ad accettare il risultato, evitando la mobilizzazione di milioni di sostenitori  che farebbero leva sul disordine per opporsi all’eventuale condanna, ma al tempo stesso l’obiettivo è quello di portare  Donald Trump alla piena rassegnazione della propria sconfitta cedendo la poltrona presidenziale al nuovo presidente eletto.

Il ruolo oscuro di Ivanka nella questione delle tasse – Fonte:msn.com

Giovanna Sgarlata

di Redazione Attualità

Rubrica di long form journalism; approfondimento a portata di studente sulle questioni sociali, politiche ed economiche dall’Italia e dal mondo.

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