Ozanimod: una nuova arma nella terapia della Sclerosi Multipla

Ozanimod è il nome del nuovo farmaco approvato per il trattamento della Sclerosi Multipla Recidivante-Remittente. Disponibile col nome Zeposia già dal 2020, soltanto il 6 settembre 2021 con la Gazzetta Ufficiale l’AIFA ne approva la rimborsabilità. L’azienda Celgene ne cura la produzione e la messa in commercio. Vari trials clinici hanno dimostrato la sua efficacia e sicurezza. I risultati principali mostrano una riduzione delle riacutizzazioni di malattia, del numero di nuove lesioni attive captanti gadolinio osservate in RMN cerebrale e una diminuzione del grado di atrofia cerebrale. In definitiva, esso può rallentare la progressione della malattia.

In pillole

  • La SM è una patologia demielinizzante del SNC che interessa soprattutto i giovani;
  • Nel 2021 l’AIFA approva la rimborsabilità di Ozanimod, un nuovo farmaco per il trattamento della SM Recidivante-Remittente;
  • Ozanimod riduce le riacutizzazioni di malattia, il numero di lesioni attive alla RMN cerebrale e l’atrofia cerebrale.

Sclerosi multipla

La Sclerosi Multipla è una patologia demielinizzante del Sistema Nervoso Centrale, acquisita, immunomediata e a patogenesi autoimmunitaria. Il concetto di demielinizzazione correla con il danno a carico della guaina mielinica, cioè il rivestimento lipidico delle fibre nervose. I linfociti sono i principali effettori del danno e le aree prive di mielina vengono definite placche. Esse possono evolvere da uno stato infiammatorio acuto verso una cronicizzazione: così acquisiscono i caratteri di cicatrici, le aree di sclerosi. La creazione di aree di demielinizzazione rallenta la conduzione nervosa e ciò causa la maggior parte della sintomatologia, come la fatica.

Sebbene possa colpire qualsiasi età, l’incidenza è più elevata tra i 20 e i 40 anni, soprattutto nel sesso femminile. Si stima che nel mondo i casi siano 2,8 milioni, di cui 1.200.000 in Europa e 130.000 in Italia.

In cosa consiste attualmente la terapia della malattia

Ad oggi sono in commercio varie terapie in grado di rallentarne il decorso. In prima linea i farmaci più utilizzati includono IFNb e Glatiramer Acetato per via iniettiva, Teriflunomide e Fingolimod per os.

In seconda linea troviamo invece per lo più anticorpi monoclonali, tra cui il Natalizumab: esso lega l’integrina a1b4 sulla membrana linfocitaria e impedisce il passaggio dei linfociti nel SNC. Altri sono Alemtuzumab (anti-CD52) e Ocrelizumab (anti-CD20).

Ozanimod, una nuova frontiera terapeutica

Celgene annuncia i risultati ad interim dello studio DAYBREAK che mostra il profilo di efficacia e sicurezza a lungo termine di Ozanimod in pazienti con SM R-R. Questi dati sono stati presentati al 37° congresso dell’European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (ECTRIMS), svoltosi in forma virtuale dal 13 al 15 ottobre 2021.

Ma come agisce il farmaco? Ozanimod modula la risposta immunitaria linfocitaria. Interagisce con i recettori della sfingosina-1-fosfato (S1P), in particolare i sottotipi 1 e 5, i più implicati nella riparazione dei danni alla guaina mielinica. Quindi, Ozanimod riduce la migrazione dei linfociti nel SNC.

Il farmaco è indicato per i pazienti con SM in forma recidivante-remittente in fase attiva, come definito da caratteristiche cliniche e di imaging.

Ha effetti collaterali?

Il farmaco può determinare una riduzione della frequenza cardiaca. Il problema può essere però risolto somministrando il farmaco con un dosaggio progressivamente più alto durante la prima settimana di trattamento fino alla dose di mantenimento

Altri effetti collaterali sono un aumentato rischio di infezioni, un aumento della pressione arteriosa e ipotensione ortostatica. Meno comunemente si sono riscontrati una riduzione della popolazione linfocitaria, un rialzo degli enzimi epatici e un’alterazione della funzionalità respiratoria.

Il monitoraggio dei pazienti migliora la sicurezza del farmaco

È importante che il paziente si sottoponga a controllo elettrocardiografico prima di iniziare il trattamento con Ozanimod. Inoltre, nel caso presenti una patologia cardiaca (ad esempio, una FC a riposo < a 55 battiti/min oppure un blocco atrio-ventricolare di secondo grado), deve essere attenzionato per le prime sei ore dopo la somministrazione dello stesso. La pressione arteriosa deve essere anche monitorata durante il trattamento.

Diversi trials clinici hanno dimostrato l’efficacia del farmaco

Tra questi uno studio di fase II ha arruolato 258 pazienti con SM R-R in fase attiva e ad essi sono stati somministrati Ozanimod (in due dosaggi, 0,46 mg e 0,92 mg) oppure placebo per 24 settimane. Entrambe le dosi di Ozanimod hanno condotto ad una riduzione delle lesioni captati gadolinio alla RMN cerebrale tra la 12° e la 24° settimana (endpoint primario dello studio).

Un altro studio, Sunbeam, che ha visto 1346 pazienti coinvolti per un anno, ha evidenziato una riduzione relativa del tasso di recidiva del 48% rispetto alla terapia tradizionale. Inoltre, lo studio di fase III Radiance ha registrato una diminuzione del 38% del tasso di ricadute rispetto all’IFN.

Ozanimod e vaccini

Attualmente non sono disponibili risultati a riguardo. In ogni caso, è consigliato evitare la somministrazione di vaccini vivi attenuati, come il vaccino MPR (morbillo-parotite-rosolia) e i vaccini contro la varicella e i rotavirus, durante la somministrazione del farmaco e per tre mesi successivi.

In conclusione

La SM è una patologia cronica e ad oggi non è ancora disponibile una cura definitiva. Tuttavia, esistono vari farmaci in grado di rallentarne il decorso e garantire una buona qualità di vita ai pazienti. La ricerca va avanti e fa ben sperare.

Elena Allegra 

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