Caso Bellavia: quando la televisione rispecchia una società priva di empatia verso il prossimo

Marco Bellavia, concorrente del Grande Fratello Vip, ha abbandonato la casa a causa del bullismo subito dagli altri concorrenti in gara. L’uscita anzitempo dell’attore e conduttore televisivo è stata al centro di numerose discussioni ma l’attenzione mediatica riversatasi sul programma in onda su canale 5 non è certamente di quelle che la produzione si aspettava. La mancanza di umanità mostrata dai concorrenti, in particolare il rifiuto di questi a fornire a Marco l’aiuto da lui più volte richiesto, ha talmente impressionato gli italiani da raggiungere un’eco mediatico senza precedenti. Infatti, non solo su Twitter è nato l’l’hashtag #iostoconmarcobellavia, che è rimasto in tendenza per tutta la settimana, ma anche ex partecipanti, vip e influencer hanno dato la loro opinione condannando il programma e mostrando vicinanza a Marco.

Oltre alle personalità vicine allo show business anche gli sponsor hanno deciso di prendere le distanze dal reality dissociandosi dalle parole dei concorrenti.

La presenza di Marco Bellavia nel programma come monito sull’attenzione mentale

Fin dal suo ingresso nel programma Marco Bellavia ha sottolineato che la sua partecipazione non era fine a se stessa.

“Conto di riuscire ad andare avanti, se mi date una mano. Perché se una persona ha bisogno e gli altri 22 lo aiutano, ce la farà. Da solo non ce la fa.”

Marco, infatti, aveva deciso di partecipare al Grande Fratello per dimostrare quanto la salute mentale sia importante ma troppo sottovalutata al giorno d’oggi. E quanto accaduto successivamente lo ha dimostrato. Il reality si è infatti dimostrato essere un triste spaccato della società dei nostri tempi, che respinge il debole, il diverso, colui che non viene capito dal gruppo.

I partecipanti al reality l’hanno prima escluso, poi insultato e infine ignorato fino a spingerlo ad abbandonare la casa. Sono state tante le critiche al programma proprio perché non è la prima volta che accade un evento del genere. Il conduttore, Alfonso Signorini, ha quindi deciso di correre ai ripari definendo l’accaduto “una pessima pagina di televisione” e annunciando diversi provvedimenti a cascata sui concorrenti (tra cui squalifiche e una nomination flash). Questo però non è bastato a placare il dissenso popolare, che invocava a gran voce di eliminare tutti coloro che avevano aggredito verbalmente Bellavia.

 

Marco Bellavia, ex concorrente del GFVip durante una crisi di pianto, fonte: Today

Il bullismo e l’isolazione perpetrati a Marco dagli altri concorrenti

Sono state tante le frasi di cattivo gusto pronunciate da alcuni partecipanti: “sei patetico”, “si merita di essere bullizzato”, “sei la causa dei tuoi mali”. Com’è possibile rivolgersi in questo modo a una persona che sta soffrendo, che piange e che non sorride più?

Durante la penultima puntata sono stati mostrati gli ultimi momenti di Marco vissuti all’interno della casa. Nonostante la gravità degli atteggiamenti dei suoi coinquilini, molti, soprattutto i più anziani, non sono stati in grado di tacere ma al contrario hanno continuato a difendersi e ad offenderlo durante la pubblicità. Sono stati invece i più giovani, gli unici ad aver dimostrato un po’ di solidarietà, a scusarsi e a chiedere un po’ di rispetto, quello che era mancato dal principio.

A far discutere, inoltre, è stata l’ipocrisia mostrata in diretta tv. Nel momento della squalifica tutti sono accorsi a consolare Ginevra Lamborghini; gli spettatori hanno assistito a pianti e ad un quasi attacco di panico della ragazza ma pochi hanno creduto alle sue lacrime. Non sappiamo se il suo pentimento fosse reale, ma siamo consapevoli degli insulti e delle minacce che riceverà una volta fuori. Perché il pubblico è stato giusto nel denunciare, nel chiedere giustizia, nel mostrare empatia ma allo stesso tempo rischia di fare branco, di diventare bullo. Questo perché l’accanimento nei confronti del prossimo, se considerato lecito, è sempre dietro l’angolo.

È chiaro che il vincitore morale di questa edizione sarà per tutti Marco Bellavia. Lui ha dimostrato che con la genuinità, la spontaneità ma anche con i propri problemi si riesce ad arrivare al cuore della gente. Aveva “una missione”, dimostrare agli altri che oltre al dolore fisico si può sconfiggere anche quello mentale e nonostante il poco tempo, sembra esserci riuscito. Con una maggiore sensibilità ed educazione avremmo potuto assistere ad altro, a qualcosa di bello che avrebbe potuto essere anche di insegnamento per gli altri. Non è stato così, ma con le sue parole ha fornito un’ulteriore lezione per tutti quelli che ancora lo criticano.

“Non giudico nessuno, il giudizio spetta solo a Dio e alle vostre coscienze. Ma presto tornerò a guardarvi negli occhi, per un confronto sereno che aiuti a costruire quel messaggio che volevo lanciare. […]  C’è bisogno di dialogare, di condividere, se poi qualcuno abbasserà gli occhi, beh non sarà colpa mia.”

Serena Previti

di Redazione Attualità

Rubrica di long form journalism; approfondimento a portata di studente sulle questioni sociali, politiche ed economiche dall’Italia e dal mondo.

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