Era la città sul mare,
non aveva un nome
se non quello della nave
Era di strade galleggianti fatta
si ballava, si beveva e si mangiava
ondeggiando sulla marea più alta
Era la città sull’acqua,
non esisteva nulla intorno
nemmeno un’isola di terra astratta
Era piccola in confronto a qualunque ammiraglia
tredici piani all’interno tra la prua e la poppa,
gonfiava le sue vele immaginarie all’aria
e danzava sull’oceano di tappa in tappa
Una sinfonia sciabordante di schiuma
lascia una scia che si vede dall’alto
mille e una notte trascorrei dondolando
su una città che di sale profuma
Alessandra Cutrupia
*Immagine in evidenza: illustrazione di Marco Castiglia