Fidarsi degli altri è difficile, fidarsi di se stessi è difficilissimo

“Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio” è un proverbio famosissimo e di certo più che veritiero. Nella vita capita spesso che si abbiano delle delusioni causate dall’eccessiva fiducia mostrata a qualcuno, che può essere un amico, il proprio partner, anche un parente. Ci promettiamo di non cascare più nella trappola, di non farci fregare una seconda volta, ma delusioni di questo genere si ripeteranno sempre. Ma perché? Perché se commettiamo un errore di qualsiasi natura torniamo a rifarlo prima o poi? Per quale ragione le lezioni che la vita ci dà le ascoltiamo quasi sempre a metà? La ragione sta nel fatto che, prima che degli altri, non possiamo fidarci di noi stessi.

Avere fiducia in se stessi e fidarsi di se stessi non sono proprio la stessa cosa: la prima consiste nel fatto che bisogna sempre credere nelle proprie capacità e facoltà, la seconda riguarda di più l’attendibilità dei nostri comportamenti di fronte a situazioni per le quali ci eravamo ripromessi qualcosa che molto probabilmente ignoreremo. La verità è che tendiamo a dimenticare spesso quello che abbiamo provato, quando in passato abbiamo avuto un problema che ci ha fatto stare male. In questo modo ci riveliamo impavidi, non temiamo più il pericolo e ricadiamo nuovamente nell’errore. In fin dei conti l’essere umano vive grazie agli stimoli che riceve dalla vita. Tutto si fa con maggiore efficacia, se le nostre azioni sono mosse da una componente emotiva ben precisa. Siamo esseri emotivi e saper controllare le emozioni è fondamentale affinché il nostro animo possa godere di un certo equilibrio. Ad esempio, non è un caso che gli ultimi giorni prima di un esame si studi con un’intensità di gran lunga superiore a quella che si ha tre settimane prima.

Lo stimolo è necessario, però talvolta viene meno. Siamo noi stessi a tradirci più spesso, non gli altri e non sappiamo punirci nel modo giusto. Sono veramente pochi coloro i quali si rivelano duri con se stessi. Spesso ritenuti esagerati, in realtà sono semplicemente più saggi. Con questo non s’intende che le cose debbano essere viste “in bianco e nero”, un po’ di elasticità non deve mai mancare, anche perché è necessario sapersi adattare alle circostanze, ma mai in modo passivo.

Per cui, come possiamo imparare a fidarci di noi stessi? Bisogna trovare lo stimolo giusto: qualsiasi cosa decidiamo di fare la dobbiamo perseguire per una ragione, perché abbiamo uno scopo ben preciso. Un’attività svolta tanto per viene quasi sempre abbandonata. La passione è la forma di stimolo principale, quando c’è quella possiamo dire di essere a posto. La volontà di stare bene emotivamente ed il dolore, così come l’ansia sono tutte forme di stimolo che ci aiutano, se ben gestite, a fare meglio. Il dolore lo temiamo tutti, ma in effetti molte volte ci aiuta a “resettarci”, ci dà la possibilità di ripartire da zero, che non è cosa da poco.
Come infatti un detto popolare inglese dice: “from our deepest sadness springs our greatest joy”.

 

Francesco Catanzariti

di Redazione UniVersoMe

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