Allah akbar : parole d’amore o di paura?

Allah akbar cioè  “Dio è grande”, fin dall’ inizio dei secoli,  sono state le parole più utilizzate per riassumere la gioia e la fede di ogni uomo che si professa credente. Paradossalmente nel ventunesimo secolo, pare abbiano assunto un diverso significato nella loro accezione comune: dall’ attentato alle torri gemelle, sino ai fatti accaduti ieri mattina in Francia, nelle ultime 2 decadi queste parole sono state spesso accostate al terrorismo.   La religione, e quindi la fede, sia essa cattolica, buddista o islamica, si basa su principi comuni di amore, fratellanza e benevolenza che difficilmente (anzi mai) vanno a ledere la sensibilità o la persona  altrui.

Francia, donna accoltella 2 persone: “Allah Akbar” (LaPresse)

Probabilmente non sarà stata dello stesso avviso la donna che ieri mattina attorno alle 10:30 ha ferito due persone in un supermercato a  Seyne-sur-Mer, nel sud della Francia. La giovane donna, vestita di nero e con addosso un velo, armata di cutter (taglierino) avrebbe ferito prima un cliente al torace e poi una cassiera vicino l’occhio. I due malcapitati sono stati ricoverati subito in ospedale e per fortuna sono fuori pericolo. La ventiquattrenne, cliente abituale del supermercato in questione, è stata immobilizzata da due impiegati. Non si è riuscito ancora a stabilire il movente di tale gesto, se di matrice terroristica o se dovuto a problemi psichiatrici. In attesa di riscontri, l’ipotesi di reato per la donna è «tentativo di omicidio e apologia di crimine a sfondo terroristico». Inoltre, come riportato dal Messaggero, quando è stata fermata dagli agenti, avrebbe chiesto ai poliziotti di ucciderla, gridando «non ho niente da perdere». Gli inquirenti parlano di un atto apparentemente isolato, anche se non si può ancora escludere che la donna sia radicalizzata.

Qualunque sia stata la motivazione, resta l’unica certezza che  da ormai troppo tempo si stia strumentalizzando oltremodo la religione per giustificare delle azioni, che con quest’ultima non hanno niente a che vedere. Purtroppo l’indottrinamento rimane una delle armi più potenti da utilizzare nei confronti delle masse, che spesso cadono nella tentazione di seguire i dogmi sbagliati. Magari la donna che ha compiuto questo gesto non fa parte di un fa gruppo terroristico, ma allora ci chiediamo: come mai ha gridato “Allah akbar”?  E soprattutto, come si può pensare di uccidere qualcuno in nome di Dio?

Tutto ciò è veramente paradossale ma quanto mai attuale; e di contro l’auspicio che ogni vero credente si augura, è quello che le parole “Dio è grande” ritornino al loro antico significato: cioè di pace ed amore e non più odio e paura.

 

Santoro Mangeruca

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