Un Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines, diretto a Nairobi partito da Addis Abeba, si schianta a pochi minuti dal decollo. 157 le persone a bordo, di 35 nazionalità diverse. Nessun superstite, tra le vittime ci sono anche 8 italiani: quattro cooperanti, tre funzionarie Onu e l’archeologo di fama internazionale e assessore della Regione Sicilia, Sebastiano Tusa.
Lo schianto è avvenuto sei minuti dopo il decollo, vicino alla località di Bishoftu.
I radar avevano evidenziato una “velocità verticale instabile” ed il comandante aveva contattato terra avvertendo che c’era qualcosa che non andava e ottenendo l’autorizzazione al rientro.
Purtroppo dopo pochi secondi il Boeing si è schiantato al suolo.
“L’esplosione è stata fortissima e le fiamme si sono propagate con una forza tale che non siamo riusciti ad avvicinarci”
parla così della tragedia un testimone alla Bbc.
Morte nell’immediato tutte le 157 persone a bordo, 149 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio. Tra le vittime del disastro aereo ci sono 32 keniani e 17 etiopi, 18 canadesi, otto cinesi, otto americani, otto italiani, sette francesi, sette inglesi, sei egiziani, cinque olandesi, quattro indiani e quattro slovacchi.
L’aereo della Ethiopian Airlines era un velivolo nuovo, consegnato alla compagnia aerea a metà novembre.
“I controlli e la manutenzione di routine non hanno mai rivelato alcun problema”
ha spiegato il ceo della compagnia, Tewolde Gebremariam.
Non ci si spiega quindi le motivazioni di questo disastro.
Benedetta Sisinni