Adesso è ufficiale: il 14 settembre si torna tra i banchi di scuola

 

Uno dei settori che ha maggiormente risentito del lockdown a seguito della pandemia da Coronavirus è sicuramente quello scolastico. In quarantena il sistema scolastico è stato costretto a continuare il proprio operato telematicamente,  impedito ai più piccoli di interagire fisicamente con i propri compagni e agli universitari di avere un rapporto di dialogo diretto con i docenti.

La ministra Lucia Azzolina, ha firmato l’ordinanza che stabilisce la data del rientro nella classi per l’a.s. 2020/2021, fissata per il 14 settembre, data unica per tutte le scuole dell’infanzia, del primo ciclo e del secondo ciclo di istruzione appartenenti al sistema nazionale di istruzione.

Come riferisce il Ministero, saranno poi le Regioni ad adottare le determinazioni di propria competenza in materia di calendario scolastico, ferma restando la necessità di effettuare almeno duecento giorni di lezione, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente. Confermato anche lo svolgimento, a decorrere dal 1° settembre 2020, delle attività di integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019/2020.

Escludo che ci sarà un nuovo lockdown generalizzato come quello che c’è stato. A marzo non eravamo preparati, siamo stati travolti da uno tsunami. Ma l’Italia ha reagito molto beneL’Italia dovrebbe smetterla di autoflagellarsi pensando che tutto quello che si fa è sbagliato e l’erba del vicino è sempre più verde, dichiara l’Azzolina.

Nonostante questo fiducioso passo in avanti, le difficoltà per ricominciare al meglio e in massima sicurezza non sono poche.

Innanzitutto, c’è il rischio che per settembre non saranno pronti i banchi anti-covid: potrebbe andare, infatti, deserta la gara d’appalto del commissario Domenico Arcuri per portare nelle nostre scuole fino a 3 milioni di banchi monoposto anti-covid o innovativi.

C’è poi la questione dell’organizzazione delle lezioni, con la possibilità di sdoppiare le classi e gestirsi in autonomia per evitare assembramenti. Ma sdoppiare le classi si può fare solo aumentando l’organico. Il Governo, a tal proposito, ha annunciato un aumento di organico di 50 mila supplenti, fra docenti e ATA, che dovrebbero servire a coprire tali nuove esigenze. Inoltre, con la nuova organizzazione del tempo-scuola, il tempo pieno alla primaria rischia di saltare, soprattutto in alcuni territori.

Di seguito le date d’inizio del nuovo anno scolastico per ogni regione:

  • la provincia autonoma di Bolzano è la prima a riprendere l’attività scolastica, garantendo l’accesso fra i banchi il 7 settembre 2020, con chiusura prevista per il 16 giugno. Stesso discorso vale anche per il Trentino-Alto Adige;
  • Emilia Romagna, Trento, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Umbria, Abruzzo, Lazio, Basilicata, Campania e Sicilia hanno indicato come data di rientro il 14 settembre;
  • la Giunta Regionale Toscana ha fissato la ripresa delle lezioni martedì 15 settembre 2020; le stesse termineranno il giorno giovedì 10 giugno 2021. Anche nelle Marche, il calendario pluriennale prevede che l’a.s. 2020/2021 avrà inizio il 15 settembre per concludersi il 5 giugno 2021. Il 16 settembre sarà, invece, il primo giorno di scuola per gli studenti calabresi, i quali concluderanno l’anno il 9 giugno;
  • infine sarà la Puglia l’ultima regione a far tornare tra i banchi di scuola i propri scolari, che ha deliberato come data il 24 settembre 2020.

Auspicandoci che momenti così non accadano più, auguriamo il meglio a tutti gli studenti che a settembre, nonostante le difficoltà, potranno frequentare nuovamente gli ambienti scolastici.

Piero Cento

di Redazione Attualità

Rubrica di long form journalism; approfondimento a portata di studente sulle questioni sociali, politiche ed economiche dall’Italia e dal mondo.

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