Elezioni USA: new e old media si schierano. Ecco come i social stanno combattendo contro Trump

Donald J. Trump non sembra voler rinunciare al titolo di Presidente degli Stati Uniti e continua a dichiarare “illegittimo” l’esito delle elezioni tenutesi lo scorso 3 novembre, da cui è uscito vincitore Joe Biden. Fino a ieri, l’attuale presidente degli Stati Uniti ha ribadito per l’ennesima volta di aver vinto le elezioni ma i social network e i media americani non la pensano come lui e hanno scelto di inserire degli avvisi nei contenuti rilasciati del presidente uscente.

Twitter

Ogni cinguettio pubblicato dal presidente uscente riceve la stessa sorte: l’oscuramento e/o l’avviso di essere un contenuto “controverso”. Nel suo ultimo tweet, Trump cinguetta un semplice: “Ho vinto le elezioni“; tuttavia Twitter avvisa i suoi utenti che: “Le fonti ufficiali danno un esito diverso delle elezioni“.

Secondo la politica del social network, questi tweet dovrebbero essere rimossi dalla piattaforma ma Trump è un presidente americano, quindi ci sono delle regole “speciali” per chi ricopre questo incarico: i politici con più di 250.000 seguaci sono personaggi di un certo rilievo e non subiscono la censura ma vengono semplicemente oscurati. Questa regola non vale per tutti i politici, ma solo per quelli che ricoprono una carica. Twitter stesso ha confermato ciò a Bloomberg, sottolineando che le regole meno rigide valgono solo per i leader mondiali in carica.

Questo significa che Trump può continuare a pubblicare ciò che vuole sulle elezioni fino al 20 gennaio 2021, quando ci sarà il cambio del presidente e Biden potrà incominciare il suo mandato. Da quel giorno, inoltre, tutti questi tweet “controversi” verranno cancellati poiché permettono il diffondersi delle fake news.

Tuttavia, la libertà di Trump di pubblicare ciò che vuole non limita la libertà del social network di apporre avvisi alla sua utenza. In questi giorni, ha twittato:

Lui (N.d.A. Biden) ha vinto solo per i NEWS MEDIA FALSI. Io non concedo NULLA! Abbiamo molta strada da fare. Queste sono state ELEZIONI TRUCCATE.

Il social dell’uccellino ha immediatamente apposto un’avvertenza sotto: “Questa affermazione riguardo la frode elettorale è controversa“.

Lo stesso avviso è apparso in molti dei recenti tweet pubblicati dal (quasi ex) presidente: in un altro cinguettio, egli aggiunge che ai seggi «non erano ammessi osservatori e il voto è stato “tabulato” da una società privata della Sinistra Radicale, Dominion, che ha una cattiva reputazione e attrezzature inadeguate che non sarebbero neppure ritenute sufficienti in Texas (dove ho vinto di gran lunga)». Ha successivamente ribadito che la notte elettorale sono stati “rubati dei voti” ed ha definito i voti postali “uno scherzo malato“.

Facebook

Trump è solito pubblicare gli stessi contenuti sia su Facebook che su Twitter. Anche sul social network di Zuckerberg le stesse frasi subiscono l’oscuramento e spunta anche qui un avviso all’utenza. Questo recita: “Gli Stati Uniti hanno leggi, procedure e istituzioni che garantiscono l’integrità delle elezioni“.

https://it-it.facebook.com/DonaldTrump/posts/10165823531240725?__xts__%5B0%5D=68.ARAyqEELnSt7qDz9BtjCUe-QlJAIguVJQmWcS5gnrrsx5SLl2SvaPUQg_4_amno9g666EVPg6BG7wvJmgp7uMiuoFQuftgCg-C07nPGUINFxP7fof7-vg4PfVBi1nDgvZ7BPrgYrUdtWfl4nQTCLWC87E2B_WGEv3-k_STrMXAQT34VzJpzuxxVezAB0-mPZHBX9WLWlsOGG52DLQ8qCW0mQUPh9ADNbyQ3dPzMIMVmascnOHAzBdHsXbNidkiAa0C9cXTmzDfBpI4sN37rmahojj98mqIg9YYledQGpMB59CXF4KVYI9Y0mFCZtJJ7gCL455QaY2E_Z6Htl&__tn__=-R

Questo non è l’unico strumento usato da Facebook per combattere la disinformazione trumpiana: sono stati chiusi importanti e numerosi gruppi e pagine pro-Trump che diffondevano teorie e prove fasulle riguardo la vittoria elettorale di Biden. Il più importanti tra questi gruppi era Stop the steal (trad. Fermate il furto) e, una volta chiuso, Facebook ha dichiarato:

In linea con le misure eccezionali che stiamo intraprendendo in questo periodo di rafforzata tensione, abbiamo rimosso il gruppo ‘Stop the steal’, che stava creando eventi nel mondo reale. Il gruppo era organizzato attorno alla delegittimazione del processo elettorale e abbiamo assistito a preoccupanti chiamate alla violenza da alcuni suoi membri.

Facebook non è nuovo nella lotta alle fake news. Nel 2018 ha firmato il “Codice di buone pratiche sulla disinformazione” promosso dalla Commissione europea e ha assunto oltre 35.000 persone che si occupano di sicurezza della piattaforma. L’obiettivo di questo Codice è di contribuire ad aumentare la consapevolezza degli utenti oltre a quello di combattere la disinformazione.

L’oscuramento riguarda anche i media tradizionali

Le sue idee riguardo le elezioni sono state inserite anche nei discorsi trasmessi in diretta TV, ma il tutto si è svolto in maniera insolita e ha dell’incredibile. Canali TV come ABC, CBS e NBC hanno interrotto il collegamento mentre il presidente in carica degli Stati Uniti stava parlando. NBC ha tagliato il collegamento affermando: “Interrompiamo il discorso del presidente perché ciò che sta dicendo, in larga parte, è assolutamente falso. E non possiamo consentire che vada avanti“. Fox News ha trasmesso solo parte del discorso di Trump. La CNN non ha censurato nulla, ma ha definito il discorso “il più disonesto della sua presidenza” e ha aggiunto in sovraimpressione che “senza prove, Trump sostiene di essere vittima di una frode“.

News networks face backlash for cutting away from Trump speech | Daily Mail Online
Gli anchorman di vari canali TV americani che hanno interrotto la diretta di Donald Trump. Fonte: Daily Mail

È la prima volta nella storia degli Stati Uniti che un suo presidente viene censurato in diretta televisiva.

Parler, Free Speech Social Network

Tutto questo oscuramento social non piace però ai fan di Trump che potrebbero aver trovato una via di fuga. Negli Stati Uniti infatti sta spopolando un nuovo social network, “Parler“. È sostanzialmente la copia in rosso di Twitter, senza cuori o like ma con frecce che puntavo verso l’altro. L’obiettivo della piattaforma è quello di rispettare il Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti (quello che tutela la libertà di espressione) e di creare quindi una piattaforma in cui poter pubblicare tutto ciò che si vuole senza subire censure. I repubblicani che sostengono Trump hanno bisogno di uno spazio del genere e, per questo motivo, stanno abbandonando i grandi social per spostarsi su Parler e analizzare e diffondere le loro idee infondate sui brogli elettorali.

5 things to know about Parler, the right-wing-friendly social network - HoustonChronicle.com
Esempio di schermata di Parler, un nuovo social che sta spopolando in America. Fonte: Houston Chronicle.

Piccolo fun fact su questo nuovo social: pare esista un profilo chiamato @mattysalviny con la foto di Matteo Salvini, il leader della Lega. La bio dell’account però esclude il fatto che si tratti del vero Salvini.

Im a girl, pro lgbtq+ rights, blm, kinda acab, fuck ice, pro choice, anti trump and luckily non american. Conservatives are trash

Sono una ragazza, a favore dei diritti lgbtq+, sostenitrice del movimento Black Lives Matter, contro la polizia violenta, contro la violazione dei diritti umani, anti Trump e fortunatamente non americana. I conservatori fanno schifo

 

Sarah Tandurella

di Redazione Attualità

Rubrica di long form journalism; approfondimento a portata di studente sulle questioni sociali, politiche ed economiche dall’Italia e dal mondo.

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