Pier Paolo Pasolini, la voce degli ultimi

 

 

E’ una storia da dimenticare
è una storia da non raccontare
è una storia un po’ complicata
è una storia sbagliata

Il 5 Marzo del 1922 veniva al mondo colui che venne definito  “lo scomodo”: Pier Paolo Pasolini. Autore e regista, che ha segnato non solo la storia italiana ma anche quella mondiale, il suo pensiero e la sua penna erano un ostacolo per coloro che governavano (e che governano). Ancora oggi il suo assassinio è avvolto nel mistero: c’è chi pensa che sia stata una morte accompagnata dall’ignoranza e chi crede che sia stata premeditata per mettere a tacere la sua voce.

Ma quali sono i libri e i film che hanno reso Pasolini immortale? Sono tanti e troppi, ma- cari lettori- vi mostrerò le opere che hanno segnato non solo la sua carriera, ma anche lo scrittore stesso.

Ma, naturalmente, per capire i cambiamenti della gente, bisogna amarla

 Pier Paolo Pasolini. Fonte: doppiozero.com                    

Comizi d’amore (1965)

Comizi d’amore, è un documentario scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini. Nel 1963, armato di videocamera e microfono, l’autore assieme al produttore Alfredo Bini comincia il suo cammino per tutta Italia; inizialmente il suo progetto era trovare volti nuovi per il  film Il Vangelo secondo Matteo ,ma, camminando, nella sua testa si forma e si crea un nuovo progetto che lo immortalerà come “lo scrittore degli ultimi.  

 Nell’estate del ’65 intraprende quindi un viaggio dal nord al sud Italia in cerca delle voce del popolo riguardo alla sessualità per capire come viene vista e pensata e per quale motivo sia ancora un tabù, nonostante sia una pratica che riguarda ogni singolo individuo.

Pasolini si traveste da nomade e interroga come i filosofi il popolo, scavando nella loro anima per cercare una risposta. Troverà risposte e pensieri differenti, giacché va a interrogare ogni rango sociale, dalla classe più umile fino ad arrivare all’alta società. Curioso sapere che all’interno dell’opera troveremo intellettuali come Giuseppe Ungaretti, Alberto Moravia e tanti altri. Il film è una pietra miliare del cinema italiano, ma è poco conosciuto, proprio perché va a toccare ciò che è sempre stato taciuto.

Che al vostro amore si aggiunga la coscienza del vostro amore.

Pasolini intervista la gente nei Comizi d’amore. Fonte:pordenonoeoggi.it

Le ceneri di Gramsci (1957)

Il libro è una raccolta di poesie in cui Pasolini si rivolge a Gramsci davanti alla sua tomba descrivendogli la società italiana contemporanea, devastata dal dopoguerra e dai quei diritti mancati:

Mi chiederai tu, morto disadorno,
d’abbandonare questa disperata
passione di essere nel mondo?

L’opera raccoglie undici componimenti, il titolo è preso da una poesia: in quest’ultima vediamo Pasolini che si rivolge proprio alla tomba di Gramsci.

Pasolini davanti alla tomba di Gramsci. Fonte: googlesites.com

Ragazzi di vita (1955)

Ragazzi di vita è uno dei libri più famosi di Pier Paolo Pasolini.
L’opera si apre su una Roma devastata dal dopoguerra. I protagonisti sono dei ragazzini lasciati alla deriva non solo dalla scuola ma degli stessi genitori; essi cercano di vivere una vita normale e passano le loro giornate nelle strade della città eterna.

Pasolini con quest’opera ci descrive la decadenza post guerra che porta le persone a non saper più in cosa credere, tanto che per ammazzare la noia cadono esse stesse nel degrado più totale senza rispettare la morale.

Pasolini dietro la cinepresa.  Fonte: periodicodaily.com

Ma adesso dimmi Pasolini: chi sei realmente per la società? Tu che la società l’hai descritta in ogni sua piccola sfumatura, raccogliendo non solo le voci del popolo ma anche catturando l’estetica del paesaggio, donandogli un’anima e una voce…Chi sei realmente per tutti noi? Il “pedofilo” o il martire?  O semplicemente un individuo al di fuori dal comune?

Non illuderti: la passione non ottiene mai perdono. Non ti perdono neanch’io, che vivo di passione.

                                                                                                                  Alessia Orsa

 

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