Israele e Hamas, raggiunto l’accordo per il cessate il fuoco. Il conteggio dei danni nella Striscia di Gaza

(fonte: ilpost.it)

Da giovedì sera Israele ha cessato il combattimento contro Hamas, l’organizzazione paramilitare a favore della Resistenza palestinese. La notizia è giunta al culmine degli 11 giorni di raid aerei e bombardamenti che hanno interessato la zona della Striscia di Gaza. Il ceasefire è stato raggiunto in seguito a giorni di trattative e dibattiti condotti principalmente dall’Egitto, Giordania e Francia. Il Ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha confermato l’impegno dell’Egitto nell’ottenimento di una tregua.

Stiamo lavorando diligentemente per ottenere un cessate il fuoco. Ritengo che le conseguenze dell’escalation di violenza, delle perdite e della distruzione necessitino di tutto l’impegno necessario.

Nell’intervista della CNN, il Ministro ha anche rivelato di essere in contatto con diversi ministri dell’Unione Europea ed anche col Ministro degli Affari Esteri israeliano Gabi Ashkenazi. Il ceasefire è entrato in vigore a partire dalla notte tra giovedì e venerdì, l’1 ora italiana. Hamas ha deciso di accettare l’accordo, ma tramite un suo esponente, Ezzat El-Reshiq, ha anche espresso le proprie richieste.

È vero che la battaglia finirà oggi, ma Netanyahu ed il mondo intero devono sapere che le nostre mani rimangono sul grilletto e che accresceremo le capacità di questa Resistenza.

Sembra che le pressioni internazionali, in particolare dell’ONU, abbiano avuto la loro parte nel raggiungimento dell’accordo. Ma, ancor di più, si ritiene che Israele abbia raggiunto il proprio obiettivo principale: ridurre sensibilmente l’arsenale di Hamas e distruggere taluni dei tunnel sotterranei alla Striscia di Gaza dai quali vengono importati materiali bellici da Siria ed Iran, ossia i rifornimenti per la costruzione di missili da parte di Hamas – anche se molto rudimentali nella tecnologia. Dall’altra parte, Al Mayadeen, stazione televisiva libanese, ha affermato che Hamas abbia ricevuto «garanzie che le aggressioni israeliane alla moschea di al Aqsa e a Sheikh Jarrah sarebbero state fermate». Gli eventi appena citati sarebbero, infatti, le cause dell’insorgere del più recente conflitto.

(fonte: ilpost.it)

Un conteggio dei danni nella Striscia di Gaza

Negli 11 giorni di battaglia, le perdite subite dalla Palestina sono state di 232 contro i 12 dell’Israele; più di 1200 i feriti. La differenza nei dati non sorprende, viste e considerate la disparità di organizzazione ma, soprattutto, di equipaggiamento bellico tra i due Stati. L’ONU ha poi rivelato, tramite il proprio Coordinatore per i Processi di Pace nel Medio Oriente, Tor Wenneslandl’ammontare dei danni civili subiti dalla Striscia.

Il Coordinatore ha inizialmente sottolineato la situazione disagevole del sistema sanitario di Gaza, colpito da una carenza di provviste ed equipaggiamento necessari ad affrontare la crisi da COVID-19. Successivamente, il conteggio degli sfollati della Striscia è salito a 34,000, con la conversione di 40 scuole in rifugi. Altre 40 scuole, sette fabbriche ed almeno quattro ospedali hanno subito danni parziali o permanenti.

Haaretz, quotidiano israeliano, ha poi affermato che, secondo le autorità palestinesi, almeno 20 famiglie sarebbero state quasi totalmente spazzate via dai bombardamenti. Più di 4000 i missili lanciati nelle ultime settimane.

(A sinistra, i razzi Iron Dome d’Israele; a destra, quelli lanciati da Hamas. Fonte).

Il caso dei portuali di Livorno e le parole del Presidente USA

Sin dai primi giorni di conflitto, molte voci e proteste hanno animato il dibattito. Un accento particolare è stato posto sulla circostanza di soccombenza della popolazione palestinese in contrasto con l’imponenza israeliana. Per questo molti utenti, ma anche giornali, hanno ritenuto di non poterlo considerare un conflitto alla pari.

Intanto, anche in Italia alcuni portuali di Livorno hanno bloccato un carico di armi destinate all’Israele, dimostrando il proprio sostegno nei confronti della popolazione palestinese. La notizia ha subito fatto il giro del mondo ed è stata riportata anche dal quotidiano britannico online The Independent.

Oggi, il Presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden, in un discorso, ha affermato l’importanza di garantire ad entrambi gli Stati la pace.

Palestinesi ed Israeliani meritano entrambi di vivere in modo sicuro e protetto e di godere di eguali misure di libertà, prosperità e democrazia.

In attesa di successivi sviluppi, il sito Haaretz, che offre continui aggiornamenti sulla vicenda, ha riportato che poche ore fa Israele ha consentito l’entrata degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Gli aiuti sarebbero dovuti arrivare martedì, ma erano stati bloccati con fuoco di mortaio al valico di passaggio di Kerem Shalom, che connette la Striscia all’Israele.

Valeria Bonaccorso

 

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