Cosa è successo in Francia: dall’obbligo vaccinale alle proteste in piazza

In Francia ieri, 21 luglio, sono entrate in vigore le nuove rigide restrizioni annunciate dal presidente francese Emmanuel Macron la scorsa settimana e volte al contenimento della diffusione della variante delta del coronavirus. Le misure prevedono l’obbligatorietà per l’ingresso in luoghi sia pubblici che privati del possesso di un “certificato COVID-19”. Certificazione che attesta l’avvenuta vaccinazione o l’essere risultati negativi al virus tramite un tampone molecolare o antigenico. Il certificato sarà necessario per poter salire su aerei, treni e pullman, per entrare nei ristoranti, nei bar, e per partecipare a festival, concerti e spettacoli teatrali a cui assistono più di 50 spettatori.

Contestualmente all’annuncio dell’obbligatorietà immediata del pass vaccinale, la settimana scorsa il presidente francese ha comunicato che entro il 15 settembre tutti gli operatori del settore sanitario, comprendenti non solo coloro che lavorano negli ospedali ma anche nelle case di cura e nelle cliniche private, dovranno essere completamente vaccinati, a prescindere dalla loro occupazione all’interno delle strutture.

Il presidente francese Emmanuel Macron, fonte: francesregions

Un paese scettico

Una mossa questa che si pone in contro tendenza con la strategia adottata dallo stesso governo francese agli inizi della campagna vaccinale. Nella prima fase era stata infatti assicurata piena libertà riguardo al vaccino contro il coronavirus, senza cioè imporlo per legge e prescrivendo che ogni cittadino potesse parlarne con un medico prima di decidere se vaccinarsi o meno. Il timore diffuso era che misure più stringenti potessero urtare la sensibilità di quella fetta della popolazione più ostile ai vaccini. La Francia è infatti uno dei paesi più scettici al mondo su questo argomento e ciò è facilmente intuibile a fronte di un’analisi della popolazione vaccinata precedente all’annuncio. Prima del 12 luglio ad avere ricevuto entrambe le somministrazioni erano stati 27,3 milioni di francesi, circa il 40 per cento della popolazione complessiva, mentre invece ad avere ricevuto una dose singola del vaccino era il 53 per cento. Numeri che non hanno convinto, specie se confrontati con quelli di altri paesi europei. In Italia ad oggi già il 50 per cento della popolazione è stato immunizzata mentre il 60 per cento ha ricevuto almeno una dose. Anche Germania, Spagna e Belgio hanno dati migliori rispetto a quelli della Francia.

Manifestanti per le strade di Parigi, fonte: ilfattoquotidiano.it

La reazione all’annuncio di Macron

La risposta collettiva all’annuncio è stata quanto mai immediata e nella sola notte fra lunedì 12 e martedì 13 quasi un milione di persone (925 mila) hanno effettuato la prenotazione necessaria per la somministrazione del vaccino. Un numero così elevato da mandare offline Doctolib, il sito destinato alla prenotazione per l’appuntamento in autonomia. Se da una parte le parole del presidente hanno ottenuto il risultato sperato dall’altro non sono mancate numerose risposte critiche. Fra sabato 17 e domenica 18, infatti, circa 144 mila manifestanti in tutta la Francia sono scesi in piazza dimostrando il loro dissenso per l’introduzione delle limitazioni. Alle dimostrazioni pacifiche hanno fatto seguito anche episodi di violenza: nella notte tra venerdì e sabato un centro vaccinale a Grenoble, nel sud-est della Francia, è stato vandalizzato mentre una clinica a Urrugne, vicino a Biarritz, è stata addirittura incendiata.

Il parere del Consiglio di Stato e la riduzione delle misure

Ad una settimana dal discorso di Macron, martedì pomeriggio il governo ha fatto sapere che renderà meno stringenti alcune di queste misure. Decisivo è stato il parere fornito all’esecutivo dal Consiglio di Stato, un organo consultivo che fornisce pareri giuridici sugli atti del governo. In particolare l’attenzione del Consiglio si è focalizzata sulle multe per i responsabili di ristoranti e negozi che non controlleranno accuratamente il “certificato COVID-19” all’ingresso. Nel disegno originario le sanzioni potevano arrivare fino ad un anno di carcere e 45 mila euro di multa mentre adesso saranno di almeno 1.500 euro per le persone fisiche e 7.500 per gli enti e le associazioni. Multe che però saliranno fino a 9000 euro e un anno di carcere in caso di recidiva. Verrà meno l’obbligatorietà per l’ingresso all’interno dei centri commerciali ove si dimostri che nella zona non ci siano altri negozi dove acquistare beni essenziali.

 

18 mila contagi in un giorno

Mentre il governo alleggerisce le restrizioni del certificato COVID-19, in Francia si registra un nuovo record di contagi. 18 mila in un giorno, come non avveniva da metà maggio e tutti legati alla variante delta. Un numero importante se si considera che nella sola settimana precedente ve ne sono stati 6 mila in totale. Il ministro della Salute Olivier Veran non ha esitato a definirla un’impennata “mai vista” e dovuta ad un aumento della circolazione del virus dell’ordine del 150% in una settimana. Dati a fronte dei quali non è sbagliato parlare di una “quarta ondata” del virus.

Filippo Giletto

di Redazione Attualità

Rubrica di long form journalism; approfondimento a portata di studente sulle questioni sociali, politiche ed economiche dall’Italia e dal mondo.

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