Flop: Salmo ritorna con il “disco peggiore”

 

L’album di cui avevamo bisogno, senza saperlo – Voto UVM: 5/5

Venerdì primo Ottobre alle ore 2:00 è uscito il nuovo album del rapper Salmo. Un disco che va a rompere la patina della società perbenista che vive solo all’interno dei social e potrebbe deludere – anzi pungere per i temi affrontati.

Dopo le polemiche dell’ultimo concerto tenuto ad Olbia, con migliaia di persone senza mascherine e green pass – un “ritorno al 2019” che ha scatenato la rabbia sui social – il rapper ritorna più forte di prima, fregandosene delle critiche dei perbenisti.

Il rapper Salmo. Fonte: rapologia,it

Salmo ritorna dopo il successo di Playlist ( 2018) che ha scalato le classiche e ottenuto cifre da record, affermandosi come uno dei dischi migliori italiani degli ultimi anni.

Flop è composto da 17 tracce e vi troviamo quattro featuring: La chiave con Marracash, Ghigliottina con Noyz Narcos, Yhwh con Guè Pequeno e, ultima ma non meno importante, la collaborazione con Shari in L’angelo Caduto.

Tematiche

Sì, penso sia inutile guardare un film o una serie TV
Quando mi basta il TG
Immagino te con un drink che sorridi
Perché tanto nella tasca hai tre

Dentro Flop, troviamo canzoni di riscatto che si allacciano al mondo reale, un mondo fatto di ingiustizie in cui chi non è nato con la “camicia” deve farsi strada da solo, ma anche canzoni polemiche nei confronti del materialismo. Nelle parole vediamo la rabbia che cresce piano piano, brano dopo brano: l’ascoltatore si ritrova proprio perché Flop descrive la nostra società attuale, quella “liquida”: una comunità fatta di immagine in cui “il senso” va a perdersi. Salmo ci parla della paura del fallimento, il terrore più grande dell’artista e di ognuno di noi, della paura di non essere abbastanza e la caduta dentro un tunnel in cui la luce è sempre più debole. 

Ogni brano ha una propria “personalità” che racconta una storia. In Flop, sedicesima traccia, Salmo rivendica il diritto di sbagliare e ammette come sia facile fare “flop”, anche nella musica e nell’arte.

È ok che ti ho deluso, è ok, ti faccio pena
È ok, sono un venduto, è ok, chi se ne frega

Interessante anche la traccia Marla: la protagonista rappresenta qualcosa che se ne va e ci fa sentire vuoti. Un punto in più va poi per le basi: Salmo spazia dal rap vecchia scuola all’indie rock e alla ballad romantica che sorprende il pubblico. Diciamocelo: pochi artisti riescono ad amalgamare tanti stili diversi in un solo disco senza sporcare il sound!

Titolo e copertina

Porta la musica e il vino e facciamo un’opera d’arte

Salmo sorprende tutti non solo musicalmente, ma anche artisticamente. La copertina del nuovo album è ispirata niente di meno che all’opera L’angelo Caduto del pittore francese Alexander Cabanel. Salmo interpreta Lucifero e assieme all’angelo caduto, il rapper sembra provare rancore e odio: lo sguardo ci trapassa e ci sentiamo giudicati, ma Lucifero/Salmo si  addossa un carico emotivo che a volte l’essere umano non riesce ad affrontare: la caduta e il timore di non essere abbastanza.

Salmo ci ha rivelato un lato che finora era stato nascosto; ci mostra una persona vera, fatta di emozioni e di debolezze. Sarà solo una strategia di marketing? Se così fosse, il rapper contraddirebbe il messaggio lanciato dal disco stesso che si rivolta contro la società dell’immagine e del successo a tutti i costi. 

Salmo in “caduta libera”. Fonte: rebelmag.it

Ed è proprio L’angelo caduto feat. Shari –  quattordicesima traccia – uno dei brani più struggenti e romantici del disco e della carriera di Salmo. Il brano è accompagnato dalla voce dolce di Shari, che dà quel tocco in più in una traccia in cui Salmo svela il suo lato più umano.

Volevo farti sapere che non sei sola
quando hai il cuore in gola
lo sarò al tuo fianco come una pistola
Copriti bene che fuori nevica ancora

Tu sei la canzone che non so scrivere, ricordati di me per sorridere

Perso nell’ignoto, dormo sopra un’altalena sospesa nel vuoto, hai
Visto un angelo nel mare, ma, eh
Devi scolpirlo se vuoi liberarlo

Flop, è questo è il titolo dell’ultimo “quadro” dell’artista. Un titolo strano ma che si va ad allacciare alle tematiche presenti nell’album, richiama l’attenzione dei fan e di certo non delude. 

                                                                                                                                             Alessia Orsa

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