Il logo del G20 (fonte governo.it)

Draghi presiede il G20 straordinario per l’Afghanistan. Ecco le priorità di cui hanno discusso i vertici mondiali

Si è svolto ieri mattina, 12 ottobre, in videoconferenza da Palazzo Chigi, il G20 straordinario dedicato alla situazione emergenziale in Afghanistan. Il tavolo è stato coordinato dalla presidenza italiana e gestito dal Presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi. A partecipare alla videoconferenza sono stati i rappresentanti degli altri Paesi, una quindicina tra capi di governo e di Stato, i rappresentanti di ONU, Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale. All’incontro anche la Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen e Charles Michel, Presidente del Consiglio Europeo. Tra i grandi assenti, il Presidente russo Vladimir Putin, il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov e il Presidente cinese, Xi Jinping (rappresentato dal ministro degli Esteri cinese, Wang Yi). Alla grande assemblea si è unito anche il Qatar che, nei mesi scorsi, è stato essenziale per i negoziati tra americani e talebani. L’incontro è stato fortemente voluto dal Presidente Draghi, che ha cercato di trasformare il G20, non limitandosi a trattare solo temi legati all’economia, ma sottolineando l’importanza di discutere temi geopolitici che hanno ricaduta a livello mondiale.

I leader in videoconferenza (fonte Reuters.com)

Le priorità del G20 virtuale

Il 15 agosto del 2021 i talebani entrano nella capitale afghana, Kabul, dopo l’annuncio del ritiro delle truppe americane da parte del presidente degli USA, Joe Biden. In pochissimi mesi la condizione del Paese è degenerata, costringendo i rappresentanti dei 20 Paesi più importanti a riunirsi per cercare di risolvere i problemi principali che ne sono conseguiti. I temi trattati durante la videoconferenza vanno dall’emergenza umanitaria alla tutela e al riconoscimento delle libertà fondamentali, soprattutto in merito alla preoccupante situazione in cui si trovano le donne nel Paese afghano, dal problema del terrorismo al libero e sicuro movimento all’interno e fuori dai confini del Paese. Per risolvere questi problemi, si prevede un piano di azioni concrete da parte dei partecipanti all’incontro, sia da parte dei Governi, sia da parte delle organizzazioni internazionali, tra le quali la Banca Mondiale e le Nazioni Unite.

Gli interventi di Von der Leyen, Erdogan, Wang Yi, Modi e Biden

Tra gli interventi più importanti c’è sicuramente quello della presidente Ursula Von der Leyen, che ha garantito il sostegno alla popolazione afghana e ai Paesi vicini con un pacchetto di circa un miliardo di dollari:

“Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare un grave collasso umanitario e socio-economico in Afghanistan. Dobbiamo farlo in fretta. Siamo stati chiari sulle nostre condizioni per qualsiasi impegno con le autorità afgane, compreso il rispetto dei diritti umani”.

La presidente Ursula Von der Leyen (fonte repubblica.it)

Si è espresso anche il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che ha sottolineato l’impossibilità della Turchia e dei Paesi europei di sopportare un nuovo flusso migratorio dall’Afghanistan. Il Paese turco non è disposto ad accogliere nessun migrante afghano. Erdogan ha anche sottolineato l’importanza della formazione di un governo afghano inclusivo, così da poter garantire la sicurezza e la stabilità che mancano nel Paese.

Il Ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha affermato l’importanza di rispettare la sovranità, l’indipendenza e l’integrità dell’Afghanistan. Si è inoltre dichiarato contrario all’imposizione della propria ideologia agli altri e agli interventi militari nel Paese, affermando che questi porteranno a disordini e povertà continui.

Il ministro indiano, Narendra Modi, si è pronunciato sull’importanza della lotta al terrorismo, sottolineando la necessità di evitare che l’Afghanistan diventi luogo di radicalizzazione e estremismo.

L’incontro d’emergenza è stato concluso dal discorso del presidente americano, Joe Biden, che ha sottolineato la necessità di mantenere alto l’interesse sulla lotta al terrorismo, e di garantire un passaggio sicuro per i cittadini stranieri e i partner afghani che cercano di lasciare l’Afghanistan.

La conferenza stampa del premier Draghi

Il premier Mario Draghi si è definito soddisfatto dei risultati ottenuti, giudicando il summit fruttuoso. Nei primi minuti della conferenza stampa, il premier ha riassunto quelli che sono stati i temi principali dell’incontro, sottolineando il riconoscimento unitario da parte di tutti partecipanti della grave crisi umanitaria in corso in Afghanistan. Tutti i partecipanti hanno riconosciuto l’importanza di tutelare i diritti degli afghani, in particolar modo quelli delle donne. In merito all’assenza di Putin e Xi Jinping, il premier ha affermato che non si è trattato di una mossa politica e che il coinvolgimento con i due presidenti è avvenuto prima della riunione. Il presidente ha affermato l’importanza del coinvolgimento dei talebani, senza tuttavia ritenere possibile il riconoscimento del loro governo che, nonostante le promesse, non è inclusivo. Sono state anche elencate le richieste da fare al governo talebano, per garantire gli aiuti internazionali. Tra queste la possibilità dell’ONU, e dei Paesi che offrono assistenza, di entrare e uscire liberamente dal Paese. Il presidente si è poi espresso sull’importanza della partecipazione di Cina, Russia e India al prossimo incontro che si terrà a Roma dal 30 al 31 ottobre, nel quale si discuterà di un tema molto importante: il cambiamento climatico.

 

Beatrice Galati

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