Olaf Scholz è il nuovo cancelliere tedesco. «Le donne avranno la metà del potere»

Fonte: secoloditalia.it

Ieri, mercoledì 8 dicembre, si è aperta una nuova pagina politica in Germania: il leader socialdemocratico Olaf Scholz è stato nominato nuovo cancelliere tedesco e guiderà nei prossimi quattro anni il governo del Paese, subentrando al lungo mandato – durato ben 16 anni – di Angela Merkel.

Il programma del nuovo esecutivo tedesco presenta delle proposte progressiste relativamente a salari, transizione ecologica, investimenti e diritti umani, pur riconoscendo le priorità e gli sforzi che la Germania ha compiuto negli ultimi anni, specialmente nel contesto dell’Unione europea e del suo consolidamento.

La cerimonia di investitura

Olaf Scholz è divenuto ufficialmente il nono cancelliere della storica Repubblica federale della Germania dopo aver giurato di dedicare le sue energie al benessere del popolo davanti al Bundestag – il Parlamento tedesco – ed aver ricevuto la sua approvazione con 395 voti a favore: una maggioranza robusta rispetto al minimo necessario di 369.
Subito dopo aver accettato il voto del Parlamento, Scholz si è recato a Palazzo Bellevue per ricevere il decreto di nomina dal presidente Frank-Walter Steinmeier, ultimo passo per mettere ufficialmente fine all’era Merkel.

Il leader socialdemocratico si insedia a capo di una coalizione dalla composizione inedita, soprannominata ‘’semaforo’’: ne fanno parte Socialdemocratici (SPD), Liberaldemocratici (FPD) e Verdi, tutti al di sotto del 27%, divisi su molti punti ma decisi a modernizzare insieme il Paese.
Inedita è ad esempio la divisione dei ministeri tra otto donne e otto uomini, perfettamente ‘’gender equal’’, come d’altronde avevano anticipato le parole del neocancelliere, scandite da un sorriso: «Le donne avranno la metà del potere».

Le novità del nuovo programma

Otto donne e otto uomini, i nuovi ministri del governo Scholz. Fonte: Repubblica.it

La piena parità di genere è sicuramente tra le novità assolute del nuovo esecutivo e l’arrivo di Nancy Faeser, già presidente dell’assemblea regionale dell’Assia (Regione e stato della Germania occidentale) e divenuta adesso prima donna ad occupare il ministero dell’Interno, ne esprime la concreta realizzazione.

Nondimeno, l’ambizioso e pragmatico programma concordato dal nuovo governo contiene diversi altri interessanti punti:

• In materia economica, il governo vuole aumentare il salario minimo del 25 per cento, rafforzare le società partecipate dallo stato e finanziare la costruzione di 100mila nuovi appartamenti l’anno. Allo stesso tempo viene esclusa l’eventualità di aumentare in modo significativo le tasse esistenti o di introdurne delle altre;

• In materia ecologica, il governo si impegnerà a creare un fondo da 50 miliardi per combattere il riscaldamento globale, un passo molto significativo considerato che la Germania è uno dei paesi dell’Europa occidentale più legati ai combustibili fossili;

• Proposte come la legalizzazione della marijuana, «la liberalizzazione dell’arcaica legge sulla cittadinanza, la riduzione della burocrazia, una riforma elettorale per ridurre il numero dei parlamentari, maggiori diritti per le persone gay e transgender», elencate nel settimanale inglese ‘’Economist’’;

• In politica estera sembrerebbe che i tre partiti vogliano abbandonare la prudente politica dei governi guidati in precedenza dalla CDU (Unione Cristiano-Democratica) di Angela Merkel, leader tra le più disponibili in Europa a dialogare con gli avversari politici come Cina e Russia. Mentre l’atteggiamento da tenere nei confronti delle istituzioni europee resta sempre quello orientato a rimanere «l’ancora di stabilità dell’Europa».

In sintesi, il nuovo documento programmatico rappresenta un compromesso fra ambizione e accortezza, attento a tener conto della necessità di convivenza tra partiti più progressisti, come Socialdemocratici e Verdi, e quello liberale e conservatore dei Liberaldemocratici.

Chi è Olaf Scholz?

Il 63enne Scholz fa parte della SPD dal 1975 – vale a dire da quando aveva 17 anni – ed è stato sindaco di Amburgo dal 2011 al 2018, anno in cui è diventato Ministro delle Finanze e vice cancelliere del quarto (e uscente) governo di Angela Merkel.

Leader pragmatico, socialdemocratico moderato e centrista, la popolarità a livello nazionale del nuovo cancelliere è cresciuta particolarmente durante gli anni da ministro, grazie al modo in cui aveva gestito l’emergenza da Coronavirus. Scholz, infatti, con la distribuzione di ingenti sussidi statali per sostenere l’economia del paese, viene considerato tra i principali autori del Fondo della ripresa approvato dal Consiglio Europeo.

Nonostante durante la sua campagna elettorale abbia insistito molto su politiche sociali tradizionalmente progressiste, è riuscito al contempo a convincere gli elettori tedeschi che un governo di centrosinistra non sarà poi così dissimile da quelli della Merkel.

L’addio alla Merkel

Durante la cerimonia di investitura del nuovo cancelliere tedesco il Parlamento ha salutato con un lungo applauso la cancelliera uscente Angela Merkel, la quale dopo un po’ si è alzata in piedi come per dire che la giornata di ieri non fosse la sua ma del suo erede, riconfermando ancora una volta il suo stile assoluto e sobrio, anche nell’addio.

Fonte: Blitz quotidiano

La Merkel è stata una delle prime ad accogliere con un applauso l’annuncio del risultato di Scholz, al quale ha voluto dedicare alcune parole durante il passaggio dei poteri:

«Lo so per esperienza, è un momento commovente essere eletto in questo incarico – ha detto – ma se uno lo affronta con gioia, assumersi la responsabilità del nostro Paese è uno dei compiti più belli: bisogna sempre affrontare sfide nuove perché al mattino quando uno si alza non sa mai cosa succederà la sera. Prenda possesso di questa casa e ci lavori al meglio per la Repubblica».

E non è mancata una risposta di ringraziamento da parte del neocancelliere:

«Voglio ringraziarla per il suo lavoro di questi 16 anni». Sono stati anni «in cui lei ha dovuto superare grandi sfide, un periodo meraviglioso». Scholz ha voluto poi ricordare «l’ottima collaborazione» intercorsa come esponente dei governi di coalizione guidati da Merkel e che durante i 16 anni di governo dell’ormai ex cancelliera, la Germania ha dovuto affrontare “grandi sfide”, come la crisi finanziaria del 2008-2009 o la crisi migratoria del 2015. «Ora – ha aggiunto – la grande sfida è quella economica e sociale collegata al Covid».

Gaia Cautela

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