(fonte: reuters.com)

Corridoi umanitari in Ucraina. Il vice primo ministro: “Mosca rispetti il cessate il fuoco”. In arrivo nuove sanzioni da Ue

Nelle ultime ore, la Russia ha promesso un «silenzio» per permettere ai civili delle città colpite dall’invasione di procedere all’evacuazione. Si tratta di una nuova promessa giunta dopo vari cessate il fuoco (mai rispettati) e quella di permettere il passaggio dalle città di Sumy, Kharkiv, Kyiv, Chernihiv e Mariupol. Tuttavia, solo uno di questi corridoi è stato aperto: quello di Sumy, da cui sono stati evacuati circa 5000 civili. Inoltre, gli altri corridoi umanitari disponibili sembrerebbero portare direttamente in Russia e Bielorussia.

Stamattina il governo ucraino ha confermato di aver trovato un accordo per un cessate il fuoco che si svolgerà oggi dalle 9 alle 21. Il vice primo ministro Iryna Vereshchuk ha intimato Mosca a rispettare i vari cessate il fuoco.

Mi rivolgo alla Federazione Russa: ti sei assunta l’impegno pubblico e ufficiale di cessare il fuoco dalle nove del mattino alle nove di sera. Abbiamo avuto delle esperienze negative quando gli impegni presi non sono stati rispettati.

Il The Kyiv Independent ha poi confermato in un tweet l’inizio dell’evacuazione dei civili dalla città di Enerhodar, dove si trova anche la centrale nucleare di Zaporizhzhia, che secondo la Guardia Nazionale russa si troverebbe ora sotto il totale controllo di Mosca – così come Chernobyl. Non sono mancate denunce, da parte del Ministro dell’Energia ucraino, Herman Halushchenko, di episodi di tortura del personale della centrale. Si tratterebbe di un’ulteriore ipotesi di crimine di guerra che si aggiungerebbe a quelli già perpetrati dalla Federazione Russa.

 

In totale, si stima che i civili ucraini sfuggiti al conflitto ammontino a più di due milioni in sole due settimane.

Complicazioni su Mariupol

Un corridoio umanitario era stato previsto negli ultimi giorni anche per Mariupol, città nel Donec’k di particolare interesse strategico: la sua annessione permetterebbe alla Russia di costruire un corridoio diretto via terra con la Crimea. La zona si trova completamente circondata dalle truppe russe ed è costantemente bombardata dall’inizio del conflitto, non permettendo ai cittadini di sfuggire.

Il governo ucraino ha accusato Mosca di aver sabotato il corridoio: i residenti sono costretti a nascondersi sottoterra senza la possibilità di evacuare i feriti o di avere accesso a cibo o acqua pulita. La Croce Rossa ha descritto la situazione in città come una vera «apocalisse».

(fonte: reuters.com)

A tal proposito, l’Associated Press ha scritto che:

Le autorità locali intendevano scavare delle fosse comuni per sotterrare i morti, ma non è chiaro quanti ce ne siano. I bombardamenti russi hanno distrutto interi palazzi, in città non c’è acqua corrente e riscaldamento, le linee telefoniche sono state interrotte e le fognature non funzionano più. Il saccheggio di cibo, vestiti e persino di mobili è ormai diffuso: qui lo chiamano «approfittare degli sconti». Alcune persone si sono ridotte a procurarsi l’acqua dai torrenti.

Nuove sanzioni su Mosca. Cingolani: «in 24-30 mesi indipendenti dal gas russo»

Intanto, la NATO e l’Ue hanno approvato nuove sanzioni su Mosca e sulla Bielorussia. Infatti, sono state escluse dal sistema SWIFT tre banche bielorusse. La Commissione Europea martedì ha reso pubblici i piani dell’Unione di tagliare la dipendenza dal gas russo di due terzi quest’anno e per terminarla definitivamente entro il 2030.

La Russia ha risposto con una minaccia: «le nostre sanzioni faranno male all’Occidente».

Intanto, a livello nazionale, il Ministro italiano per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha dichiarato su Rai 3 che:

Entro la primavera inoltrata circa 15-16 miliardi di metri cubi saranno rimpiazzati da altri fornitori. Tra 24-30 mesi le nostre infrastrutture dovrebbero essere indipendenti.

Si tratterebbe di privare la Federazione di quasi un miliardo di euro al giorno. Al contempo, il Ministro ha escluso anche la discussa riapertura delle centrali a carbone, affermando che «la spesa non varrebbe l’impresa».

Fino allo scorso mese, la Russia era responsabile di più del 40% di fornitura di gas ai Paesi dell’Unione. A tal proposito, il responsabile della politica climatica dell’Ue, Frans Timmermans, ha affermato che: «Sarà terribilmente difficile, ma possibile».

(fonte: ilmattino.it)

Concretamente, la Commissione ha previsto la possibilità di sostituire un terzo della fornitura di gas con gas naturale proveniente da Stati Uniti Qatar; per altra parte, si prevede un incremento del biometano e dell’idrogeno entro il 2030. Intanto, alcuni Paesi hanno domandato ulteriori fondi per tutelare i cittadini dall’aumento esorbitante del prezzo del gas.

Un’altra idea sarebbe quella di bandire le importazioni di olio russo, proposta appoggiata e messa in atto dagli Stati Uniti, ma che ha trovato un responso divisivo nell’Unione. La Russia ha affermato che una tale sanzione potrebbe indurre alla chiusura di una delle principali condutture di gas in Europa.

Cina: «conflitto causato da Nato e Stati Uniti»

Intanto il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian ha affermato che: «Sono state le azioni della Nato guidata dagli Stati Uniti che hanno gradualmente spinto fino al conflitto Russia-Ucraina». Nelle ultime ore, la Russia ha avviato un’esercitazione militare nei territori della Transnistria, uno Stato indipendente de facto, non riconosciuto dai Paesi membri dell’ONU in quanto considerato de iure parte della Moldavia.

Valeria Bonaccorso

 

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