L’endometriosi è una malattia cronica ad eziopatogenesi multifattoriale. In questa condizione patologica la mucosa dell’utero, l’endometrio, è localizzata in distretti diversi dalla sua posizione fisiologica, quali tube di Falloppio, ovaie e l’interno della pelvi. Si stima che questa patologia già diagnosticata colpisca almeno 3 milioni di donne in Italia, circa il 10-15% delle donne in età fertile. L’apice dei casi lo abbiamo tra i 25 e i 35 anni. Nonostante questa grave incidenza la patologia viene ancora ignorata dalla maggior parte delle donne, nel nostro paese che spesso non ne conoscono bene nè i sintomi nè gli danno importanza quando questi si presentano.
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Com’è fatto l’utero?
Per poter capire l’endometriosi, è giusto conoscere la struttura dell’utero. Questo è un organo cavo, impari e mediano a forma di “pera rovesciata”.
L’utero è caratterizzato da 4 strati: l’endometrio, il miometrio, il perimetrio e il parametrio:
- L’endometrio è lo strato più interno, cioè quello a contatto con la cavità uterina. Questo è caratterizzato da 2 strati, strato basale e strato funzionale, i quali possiedono ognuno una struttura unica (funzionale per il loro compito). Lo strato funzionale è quello soggetto a modificazioni periodiche in base ai livelli di estrogeni e progesterone, mentre quello basale non subisce cambiamenti ciclici.
- Il miometrio è lo strato muscolare, il quale va in ipertrofia se è presente una gravidanza (permettendo la dilatazione dell’utero).
- Perimetrio e parametrio sono la sierosa e la avventizia dell’utero. La sierosa riveste completamente l’organo esternamente, il perimetrio circonda l’utero e lo mette in comunicazione con gli organi vicini.
Quali sono le cause?
Le cause sono varie e ancora non si sa con esattezza il motivo scatenante della malattia. Inoltre, è probabile che proprio queste cause possano concorrere a determinare questo stato patologico. Tra le più probabili si riscontrano:
- Trasformazione di cellule peritoneali o embrionali: si suppone che alcuni ormoni possano indurre la trasformazione di queste cellule peritoneali e embrionali, in cellule endometriali.
- Trasporto di cellule endometriali: si pensa che queste possano sfruttare i vasi linfatici e/o sanguigni per poter arrivare in distretti anche molto distanti dalla zona di partenza, cioè l’utero.
- Impianto da ferita chirurgica: incisioni ed interventi chirurgici possono determinare, nei punti di taglio, la possibilità per le cellule endometriali di un attecchimento.
- Mestruazione retrograda: durante la fase mestruale del ciclo uterino, alcuni frammenti potrebbero risalire in senso inverso lungo la cavità uterina per arrivare alle tube di Falloppio e sedimentare. In altri casi, potrebbero anche arrivare fino alle ovaie e sviluppare qui un tessuto ex novo.
Potrebbero esserci altre cause come dei disordini del sistema immunitario, tuttavia, nessuna causa ancora è stata dimostrata.
Sintomi
I sintomi sono numerosi; il più comune è il dolore localizzato nella regione pelvica, il quale si presenta più forte in concomitanza con il flusso mestruale (dismenorrea). Tra gli altri sintomi della patologia possiamo annoverare:
- Dolori durante o post i rapporti sessuali;
- Dolori durante la minzione o la defecazione;
- Sensazioni di malessere emotivi e fisici;
- Costipazione o diarrea;
- Mestruazioni abbondanti;
- Infertilità, sintomo sicuramente tra i più destabilizzanti considerando l’impatto emotivo che ne comporta.
Questa grande variabilità e la somiglianza con altre patologie rendono difficile la diagnosi. La patologia, infatti, può presentarsi in numerosissimi distretti, anche molto lontani dall’utero, e possono presentare sintomi simili alle cisti ovariche e alla sindrome dell’intestino irritabile.
Possiamo, tra l’altro, fissare una data di scadenza per l’endometriosi?
La patologia può comparire anche anni dopo il “menarca”, cioè la prima mestruazione. I sintomi possono cessare con la menopausa – la quale avviene tra i 45 e i 55 anni di età circa con la cessione di produzione di ormoni sessuali, quali estrogeni e progesterone, da parte delle ovaie – e possono affievolirsi durante la gravidanza.
Diagnosi
Per poterla diagnosticare, il medico dovrà effettuare una serie di esami. Innanzitutto, dovrà effettuare una visita ginecologica per poter constatare un eventuale ingrossamento delle ovaie (è proprio qui che possono essere confuse con le cisti ovariche, accomunando poi i vari sintomi). Successivamente verrà effettuata una ecografia pelvica transvaginale per poter approfondire. L’unico esame per poter diagnosticare con esattezza la patologia è la “Laparoscopia”, il quale consiste nell’inserimento di uno strumento a fibre ottiche, cioè il laparoscopio, nell’addome tramite un’incisione della pelle, fornendoci così la localizzazione, la diffusione e le dimensioni degli annessi endometriali nel resto del corpo.
Terapia
L’endometriosi può essere combattuta tramite un trattamento farmaceutico o ormonale, ma si può anche preferire la chirurgia o l’isterectomia. La patologia può anche non essere affrontata se la donna è vicino alla menopausa; a seconda della gravità e dei tessuti colpiti, il ginecologo potrà scegliere tra queste varie opzioni: inizialmente potrà intervenire tramite antinfiammatori (come ibuprofene e naprossene), alleviando i sintomi mestruali, oppure indicare un trattamento ormonale con l’obiettivo di limitare il più possibile la produzione di estrogeni, i quali causano l’ispessimento dell’endometrio per, di conseguenza, ridurre il dolore e la possibilità di formazione di nuovi impianti. L’assunzione ormonale si ha tramite pillola contraccettiva, anello vaginale o cerotto contraccettivo. Se l’endometrio è nel suo stato più avanzato, allora dovremo agire chirurgicamente mediante l’isterectomia, cioè l’asportazione dell’utero.
“Non vi è niente di incurabile, ci sono solo mali per i quali l’uomo non ha ancora trovato una cura.”
Bernard Baruch
Dario Gallo
Bibliografia:
https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/e/endometriosi#terapia
https://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/utero.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Fondo_dell%27utero
https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/m/menopausa
https://www.gastroepato.it/struttura_utero.htm
https://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/endometrio.html