Dagli studenti per gli studenti: la sclerosi multipla e le sue cause

La sclerosi multipla è una malattia demielinizzante, dovuta ad una risposta anomala da parte di linfociti e cellule infiammatorie nei confronti della mielina, per questo definita patologia autoimmune. La mielina è parte integrante delle cellule del sistema nervoso (neuroni), la quale risulta essere danneggiata in più punti al livello neuronale, portando così alla demielinizzazione e all’evoluzione delle prime fasi di malattia. La demielinizzazione causa un rallentamento del segnale che si propaga al livello assonico, nei casi più gravi l’impulso del segnale risulta interrotto.

Indice dei contenuti

 

  1. I neuroni
  2. Le cellule gliali costituiscono la mielina
  3. Come riconoscerla
  4. Sclerosi multipla solo un fattore genetico?
  5. Depressione e sclerosi multipla
  6. Possiamo parlare di rigenerazione degli oligodendrociti e quindi della mielina?

I neuroni

Tra le cellule del sistema nervoso esistono i neuroni, costituiti da un corpo centrale definito soma, dal quale dipartirà un prolungamento con direzione centrifuga, il quale risulta avvolto dalla guaina mielinica. La mielina non risulta avvolgere in maniera continua l’assone; infatti, nelle interruzioni di mielina si trovano i nodi di Ranvier in cui avviene l’impulso saltatorio; questi neuroni sono costituiti: dal soma all’interno del quale ritroviamo il nucleo e vari organuli; dei prolungamenti definiti dendriti, la parte di contatto con la cellula bersaglio è definito terminale assonico fornito, appunto, dall’assone.

 

Le cellule gliali costituiscono la mielina

Al livello del sistema nervoso centrale, troviamo gli oligodendrociti cellule gliali, deputate alla produzione di mielina, la quale risulta importante per la protezione degli assoni. Gli oligodendrociti risultano essere attaccati dal sistema immunitario nell’esordio della sclerosi multipla provocando una demielinizzazione dell’assone, riducendo così le funzionalità della mielina stessa.

Cellule SN. Fonte: oligodendrociti

Come riconoscerla?

I primi sintomi della sclerosi multipla comportano disabilità fisica (affaticamento), problemi di apprendimento e memoria, dovuti principalmente a danni diffusi e presenza di lesioni al livello celebrale. Difatti la maggior parte delle immagini celebrali, pervenute da esami radiologici, dimostrano la presenza di placche focali della sostanza bianca prettamente del sistema nervoso centrale. Il farmaco utilizzato in prima linea per la SM è l’interferone, rientra all’interno della famiglia delle citochine, che permette il rallentamento del decorso della malattia, e del processo di allargamento delle placche focali al livello delle placche celebrali.

Sintomatologia. Fonte: sintomi principali SM

Sclerosi multipla solo un fattore genetico?

Il fattore genetico nella sclerosi multipla non risulta essere l’unico coinvolto nella manifestazione della malattia. In quanto tra i fattori non genetici sono presenti il fumo e l’obesità. Nella sua manifestazione patologica tra i motivi scatenanti troviamo quella virale, in cui  il virus EBV entra a contatto con i geni HLA, andando così ad inficiare l’immunità adattiva. Quindi le tecniche preventive da attuare, con persone predisposte geneticamente alla SM, possono riguardare lo stile di vita quotidiano.

Possiamo parlare di rigenerazione degli oligodendrociti e quindi della mielina?

I macrofagi del sistema nervoso centrale esprimono il recettore della fractalina (CX3CR1). La carenza di fractalina all’interno delle cellule porta ad una disgregazione delle cellule causandone, appunto, quelle che sono le malattie neurodegenerative, in questo caso, la sclerosi multipla. La fractalina è una molecola proteica appartenente alla famiglia delle citochine, le quali intervengono all’interno dei meccanismi di riparazione.

Rigenerazione oligodendrociti. Fonte: fractalina

Elisa Bentivogli

Bibliografia

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