Il passaggio

Si alzò dal letto svogliato quella giornata. Quei giorni gli sembravano passare senza che neanche se ne accorgesse, tra rotture e amici lontani che non senti mai.
L’aroma del caffè lo aiutò un po’ a riattivarsi, quel poco che gli bastava per andare avanti. Portò la tazzina alle labbra. Lasciò andare un sospiro. Guardò fuori dalla finestra e vide uno stormo di uccelli danzare nel cielo in cerchio.
«Accese la tv mentre incominciava a vestirsi per la giornata. Il telegiornale oggi era monotematico.
Da due anni a questa parte siamo stati abituati a strani eventi che hanno coinvolto ogni persona al mondo. Sono dopo tutto questo tempo ancora un mistero per qualunque scienziato sul pianeta. Abbiamo continuato a vivere le nostre vite in maniera normale e le autorità ci hanno assicurato che le analisi di questi eventi ciclici. Ciononostante molti pensano che questi eventi abbiano un significato maggiore: le autorità religiose riuniscono i fedeli in preghiera, mentre sette stanno nascendo ovunque convinte che tutto questo sia un messaggio da chissà dove che annuncia la fine del mondo o l’inizio di uno nuovo».

Prese le chiavi e uscì di casa. Chiuse il vecchio portone dietro di sé spingendolo con forza. Non ricordava dove aveva lasciato la macchina la sera prima. Si strinse nel cappotto per evitare il freddo umido e si mise a camminare. Arrivato alla macchina aprì di corsa lo sportello e si ficcò dentro sfregandosi le mani.
Mise in moto e andò via. La strada era vuota ma si notava una certa agitazione e le volanti della polizia erano più presenti del solito. Qualcuno urlava per strada e persone vestite in maniera stravagante andavano in giro in gruppo.

La giornata fu abbastanza complicata. C’era forte nervosismo tra i suoi colleghi e si percepiva una forte aura di tensione. Tornò a casa più stanco del solito, passando per vie sempre più piene di paura e urla.
Il cielo era sempre più pieno di stormi che coprivano il cielo. Il sole stava cominciando a calare oltre l’orizzonte.
L’aria sembrava più pesante.

Andò in cucina per vedere con cosa cenare, ma aperto il frigo vuoto gli passò la voglia di cucinare e si buttò a letto. Da lì vedeva la finestra e il cielo rosso, con le nuvole sfumate dal tramonto e mosse via dal vento.
Si alzò per respirare un po’ d’aria fresca, e si mise ad osservare i tetti delle case: da alcuni partivano delle colonne di fumo, su altri si raggruppavano persone con lo sguardo rivolto in su.
Su una delle case vide una persona da sola, con lo sguardo rivolto all’orizzonte. Lo osservò per un po’, immobile nonostante il vento e il freddo.
Il sole toccò la linea del mare. Lo vide alzare il braccio destro verso l’alto e cambiare in viso: occhi spalancati, bocca aperta.

L’aria sembrò fermarsi immediatamente, tutto sembrava immobile. Poi di colpo venne il boato.
Un suono lancinante, sia armonia che caos. Il sole sembrava diventare sempre più rosso e muoversi verso l’alto, mentre quella melodia continuava a salire d’intensità.
Le nuvole cominciarono a muoversi verso il sole durante la sua risalita, e mentre questo raggiungeva lo zenith, quelle si andavano a mettere in cerchio tutto attorno.
Una grande sfera rossa osservava tutto l’alto, e le nuvole che lo circondavano in cerchio cominciarono ad allontanarsi. Ora le stelle brillavano in cielo con al centro un sole rosso che ricopriva quasi completamente la volta. La melodia di prima era adesso diventata il suono assordante della stella che bruciava.

Alcuni dei puntini in cielo sembrò che cominciassero a calare: delle piccole stelle incandescenti, di una pallida luce bianca, cominciarono a calare verso la superficie. Si arrestarono alte nel cielo ma adesso abbastanza vicine che il loro suono armonico raggiungeva la terra. Il suono si intensificò e la loro superficie cominciò a creparsi.
Da quelle sfere uscirono delle ali dello stesso colore abbagliante. I gusci caddero verso il suolo, senza mai arrivare però al suolo. Dei serpenti alati stavano adesso nei punti dove erano prima quelle stelle cadute. Stavano immobili, con le ali spiegate ma con il corpo in posizione fetale.

Restarono così per qualche secondo, poi cominciarono a riunirsi in cerchio esattamente al centro del gigantesco sole rosso. Il rumore che emettevano cambiò e divenne una vera melodia: un suono rivolto a qualcosa, struggente, che sovrastava qualsiasi altra cosa.

Le creature andarono contro la stella diventando impercettibili mentre si muovevano verso l’alto. Si vide solo una piccola e minuscola increspatura sul rosso quando sparirono del tutto.
Tornò il crepitio del sole, e questo sembrò avvicinarsi e ricoprire il mondo.
Tutto divenne bianco, mentre tutto veniva inghiottito.

Non seppe cosa successe tra il momento della visione e il momento in cui si rese conto di vedere di nuovo il mondo come era prima. Si rese solo conto che ad un certo punto il cielo era azzurro e che le rondini tornavano di nuovo verso sud. Si sentivano sirene in lontananza, scoppi.
Andò sul tetto. Il mare era rosso sangue, le onde si sbattevano contro la spiaggia.

Matteo Mangano

Immagine in evidenza: Illustrazione di Marco Castiglia

di Matteo Mangano

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