Letteratura 2.0

iPadEbookCome avremmo scelto un libro se fossimo stati lettori cento anni fa? Semplice, saremmo andati in una libreria. E come avremmo pubblicato una nostra opera se fossimo stati autori? Andando da un editore, no? E se invece fossimo stati noi gli editori, come avremmo pubblicizzato un nostro autore? Molto probabilmente solo tramite il passaparola nei salotti letterari.

Nell’epoca del web 2.0, forse è arrivato il momento di rendersi conto che la letteratura è cambiata radicalmente. Non solo in quanto a contenuti e tematiche, dato che è normale che questi vadano di pari passo con la cultura dell’epoca. E’ cambiato anche il rapporto lettore-autore-editore.

I “nuovi media” sicuramente hanno giocato un ruolo chiave in questo. La televisione, la radio, il cinema, infine il web, sono finiti per influenzarsi a vicenda e così hanno influenzato anche il libro. Non sono cambiati solo i modi del narrare, ma anche i modi dell’usufruire di questo medium.

Alle figure del lettore, autore ed editore, se n’è aggiunta un’altra da non sottovalutare: il bookblogger/ bookvlogger. Questa esprime al meglio come hanno agito le potenzialità del web sul mondo della letteratura. Il bookblogger non è altro che un lettore, un autore o un editore  (e un ruolo non esclude l’altro), che posta sul suo blog novità sul mondo del libri, i suoi ultimi acquisti, le sue recensioni. Quel che è certo è che ha un’influenza più o meno notevole (in base al numero di followers) sull’intero mondo della letteratura.

Infatti ormai sempre più lettori, prima di acquistare un libro, navigano sul web per trovare quello più “adatto” a loro, cercando tra le miriadi di recensioni che circolano tra i vari blog e sulle grandi piattaforme di distribuzione online (amazon, ibs e simili). Ecco allora che il bookblogger diventa quasi un opinion leader nel campo della letteratura in grado di aiutare e in un certo senso indirizzare  il lettore a non perdersi nella svariata scelta di libri.

Allo stesso tempo, anche gli autori hanno nuove possibilità offerte dal web. Possono trovare infiniti contatti con gli editori o possono decidere di auto-pubblicarsi e in entrambi i casi possono pubblicizzare le proprie opere tramite i profili social personali, consigliandole ai bookblogger, o diventando loro stessi bookblogger o bookvlogger.

Gli editori, invece, sicuramente si trovano più sommersi, rispetto al passato, dalle proposte degli autori. Ma allo stesso tempo, grazie al web, hanno un modo in più per decidere “chi” pubblicare. Possono fare la loro scelta in base a quanto quella persona sia influente sul web, ovvero in base ai suoi follower. Non è un segreto, infatti, che molti editori da sempre si sono basati anche sul “chi” oltre che sul “cosa” pubblicare. Ed è così che al giorno d’oggi non c’è da meravigliarsi se le grandi case editrici pubblicano, ad esempio, opere di famosi youtubber.  Inoltre gli editori hanno una nuova possibilità di produzione molto più lowcost che è il formato e-book e hanno a disposizione più di una nuova forma pubblicitaria sia per la casa editrice stessa, che per un’opera in particolare. Questa potrebbe essere di nuovo l’aiuto di un bookblogger, che potrebbe fare recensioni di un’opera dopo averla ricevuta gratuitamente dalla casa editrice. Starebbe poi all’etica del bookblogger, fare influenzare il loro giudizio da questo “regalo” o meno. Un’opera può anche essere pubblicizzata tramite un booktrailer e, già il nome stesso di questa modalità, non vi sembra abbia preso ispirazione dal cinema?

Ecco allora come da una rapida analisi di questa che potremmo chiamare “letteratura 2.0” si deduce come essa sia influenzata dall’intero sistema dei media e di conseguenza stia cambiando così come è normale che cambi la nostra cultura e la nostra società.

 

Noemi Villari

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